Renault sottotono a Monza
Monza è una pista molto particolare e differente dalle altre: o vai forte, anzi, fortissimo, o rischi di passare l’intera corsa a girare in tondo senza emozioni. Questa è stata la gara della Renault, che, come la Mercedes, non ha avuto praticamente nessun’arma da utilizzare per combattere lo strapotere della Ferrari, della McLaren e della Red Bull.
In realtà l’arma in più doveva essere l’f-duct, che, in linea con la filosofia McLaren, avrebbe dovuto garantire una migliore aderenza in curva ma anche una buona velocità nei lunghi rettilinei monzesi grazie allo stallo dell’ala. Purtroppo, nonostante il grande sforzo fisico di Kubica, continuamente impegnato a “stappare” e “tappare” il suo cockpit, le prestazioni sono state mediocri e hanno relegato la giallo-nera nell’anonimato a metà schieramento. Kubica, partito nono e arrivato ottavo, commenta così la sua gara a Monza:
Ho avuto una grande partenza e ho superato Hulkenberg e le due Red Bull alla prima chicane. Dopo il ritiro di Hamilton ero in quinta posizione alla fine del giro e stavo recuperando terreno da Rosberg e allontanando Hulkenberg. Sapevo che il pit stop sarebbe stato cruciale e abbiamo deciso di fermarci prima degli altri con cui eravamo in lotta. Penso sia stata la decisione giusta, perchè ero un secondo più veloce, ma al box siamo stati lenti e abbiamo perso troppo tempo. Hulkenberg è uscito insieme a me dal box e siamo arrivati alla frenata ruota a ruota. Lui ha preso una linea difensiva alla chicane e anche Webber è stato più veloce, ed ho perso due posizioni. E’ molto deludente ma questo era il nostro passo questo weekend. Speriamo in una prestazione migliore a Singapore.
Il buon Petrov, che nelle ultime gare aveva strappato numerosi applausi per aver dimostrato una grande crescita, è tornato nelle retrovie e non è stato praticamente mai competitivo per l’intero weekend. Sicuramente, ancor più del compagno di squadra, ha sofferto la scarsa competitività della sua Renault ed in più è stato arretrato di cinque posizioni (dalla quindicesima alla ventesima) per aver rallentato Glock in qualifica.
Sapevo che sarebbe stata una corsa dura e, sebbene sia riuscito a guadagnare ben cinque posizioni nel primo giro, non potevo avvicinarmi alla zona punti. E’ molto difficile sorpassare qui perchè il basso carico rende difficile restare in scia con le macchine che ti precedono. Penso di aver fatto il massimo possibile, ma era la mia prima volta a Monza su una Formula 1 e ne ho approfittato per imparare le curve. Magari l’anno prossimo non avrò nient’altro da imparare e potrò dare il massimo.