Red Bull: una pole tra fortuna e strategia
La Red Bull azzarda nel finale e si porta a casa un pole position a metà tra la fortuna e strategia. La RB6 è stata competitiva, ma di certo non stratosferica come era successo in Ungheria, tanto che se le condizioni fossero rimaste normali, Hamilton avrebbe potuto soffiare la pole a Webber.
Tutto si è giocato nei primi minuti della Q3, dove Mark Webber ha avuto subito il sangue freddo di usare il set di gomme morbide, ossia quelle che vengono usate nel finale per fare il tempo.
E’ stata questa la scelta strategica che, come lui stesso ha commentato in conferenza stampa, ha permesso di conquistare la pole : “E’ stata una scelta azzardata, ma ha pagato. Sapevamo che il primo giro dell’ultima sessione poteva essere determinante, dato che il meteo è davvero imprevedibile e la pioggia andava e veniva. Le nostre previsioni davano uno scroscio nei minuti finali e li abbiamo scelto di fare un buon tempo. Una mossa delicata che ha pagato. Ho spinto al massimo e il mio tempo si è rivelato determinante, poi subito dopo ecco arrivare l’acqua e gli altri non sono riusciti a migliorarsi. Tuttavia, l’asfalto dopo quella spruzzata d’acqua si andava asciugando troppo rapidamente e ho temuto che gli altri potevano migliorarsi, ma solo Hamilton è riuscito nell’impresa”.
Anche Vettel aveva corso un rischio, ma in Q1. Uscito in ritardo, ha beccato in pieno lo scroscio d’acqua iniziale e ha rischiato l’eliminazione. Per sua fortuna, gli è andata bene. Il tedeschino è apparso però molto più nervoso a Spa, mentre Webber continua ad ostentare la classica calma che sembra contraddistinguerlo. Un vantaggio in più per l’australiano?