Prescrizione bollo auto: tempi e scadenze
C’è sempre molto interesse sul tema della prescrizione del bollo auto ma, al tempo stesso, in giro si legge di tutto e c’è parecchia confusione. Facciamo chiarezza con questo articolo spiegando tutta la procedura nel dettaglio, i tempi e le scadenze da rispettare.
I tre dettagli fondamentali da tenere a mente quando si parla di bollo auto sono quando effettuare il pagamento, per evitare spese e interessi di mora, e quando effettuare il pagamento. Il proprietario dell’auto deve pagare la tassa di possesso entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza. Ad esempio, se il bollo dell’auto scade a settembre, l’ultimo giorno utile per pagare è il 31 ottobre. È fondamentale ricordare che il fisco e le autorità regionali hanno un periodo di tempo prestabilito per riscuotere quanto dovuto dagli automobilisti. Rispetto a quanto accade con le altre cartelle esattoriali, per il bollo auto la tempistica è ridotta a 3 anni. L’ultimo aspetto da comprendere quando si fa ricorso per la prescrizione del bollo auto è il conteggio di questi tre anni cruciali. In realtà, i tempi iniziano a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo e non dall’ultimo giorno di imposta. Per intenderci, la prescrizione del bollo auto non scade il 1° novembre ma il primo giorno dell’anno successivo se la scadenza è il 31 ottobre. Esaminiamo i tempi e la scadenza della prescrizione del bollo auto e le modalità di ricorso.
Tempi e scadenza della prescrizione
La tempestività e la scadenza delle marche da bollo auto sono fondamentali per capire quanto tempo aspettare una richiesta di pagamento per posta da parte dell’Agenzia delle Entrate se arriva dopo tre anni o se è scaduta la prescrizione. Anche se il termine di prescrizione è scaduto, l’automobilista deve presentare ricorso. L’importo dovuto è più elevato se oltre all’importo originario sono incluse sanzioni, come la potenza del veicolo, una delle variabili più significative. L’importo dovuto può anche aumentare nel tempo.
Fare ricorso per bollo auto prescritto
L’Agenzia delle Entrate può ancora inviare l’avviso di accertamento dopo la scadenza del termine di tre anni. Anche se il proprietario del veicolo sa di essere nel giusto, non può ignorare un avviso ufficiale che non può ignorare, anche se l’avviso è stato inviato per errore. Il proprietario del veicolo deve chiedere alla Commissione Tributaria Provinciale l’esecuzione dell’avviso, e deve farlo entro 60 giorni dal ricevimento. La procedura non dovrebbe essere affrontata senza l’assistenza di un avvocato o di un esperto fiscale come un commercialista, ma il singolo può gestirla da solo.
L’esito del ricorso è strettamente legato a due questioni sostanziali, la richiesta di pagamento del bollo auto ricevuta fuori tempo massimo. Inoltre, è legato a questioni formali riguardanti il rispetto delle procedure. Ad esempio, l’automobilista deve presentare istanza di mediazione tributaria prima del ricorso per evitare che questo venga annullato. Di conseguenza, deve prima inviare il documento all’ente che contesta il mancato pagamento. Ha 90 giorni di tempo per correggere l’errore, ovvero annullare la richiesta di pagamento del bollo auto. Se non lo fa, la Commissione tributaria provinciale riceverà ufficialmente il ricorso sul registro.
Ricorso in autotutela
L’automobilista può presentare un ricorso in autotutela meno contraddittorio per ottenere la cartella del bollo auto dalla Commissione Tributaria Provinciale prima di avviare un procedimento giudiziario. Si tratta di una procedura semplice che può essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o posta certificata. Il proprietario del veicolo può poi attendere fino a 30 giorni per la risposta, che non è obbligatoria. È quindi fondamentale avviare subito la procedura di ricorso per i bolli auto prescritti, per evitare di presentarlo entro 60 giorni dal ricevimento dell’avviso di pagamento.