Targhe tedesche: 5 curiosità che (forse) non sai

Ci sono delle cose che sicuramente non sai delle targhe tedesche delle auto che vogliamo svelarti in questo articolo. Tante curiosità che potrai raccontare ai tuoi amici per fare il figo la prossima volta che ne vedrai passare qualcuna: vediamole insieme!

1. Numeri e lettere delle targhe tedesche.
La sequenza alfanumerica utilizzata per l’immatricolazione di un veicolo in Germania è composta da un massimo di otto caratteri, di cui i primi (da 1 a 3) identificano il distretto o la città extracircondariale in cui il veicolo è immatricolato, mentre i restanti sono del tutto casuali (scopriremo l’unica eccezione in uno dei prossimi paragrafi). Le grandi città hanno generalmente una sola lettera identificativa, mentre gli insediamenti più piccoli possono averne due o tre. La lettera B si riferisce a Berlino, la lettera M a Monaco e così via. Fa eccezione Amburgo (HH in Hansestadt e HH in Hamburg), che viene indicata con due lettere come tutte le città che un tempo appartenevano alla Lega Anseatica (Hansestadt).

2. Cosa significano i due simboli
Le targhe tedesche presentano due timbri che ne rappresentano l’unicità: uno è posizionato sopra l’altro, a destra del codice della città o del distretto, e indica tipicamente il mese e l’anno di revisione del veicolo (di colore giallo, arancione o marrone). L’altro timbro, che di solito raffigura lo stemma di una regione (Land) e il nome della città in caratteri piccoli, può essere anch’esso di colore giallo, arancione o marrone. Quando la targa anteriore non riporta lo stemma del Land, questo viene segnalato sul simbolo di controllo periodico situato sulla targa posteriore.

3. Personalizzazione
La Germania offre targhe semi-personalizzate e il prezzo non è proibitivo. Lo stesso progetto è stato annunciato in Italia qualche mese fa, ma non ha ancora avuto seguito. La sequenza alfanumerica delle targhe tedesche è determinata dalle cifre dopo il suffisso della città, secondo la nostra descrizione. Tuttavia, è possibile scegliere la propria sequenza numerica oltre alle cifre (e solo a quelle) e alle lettere. Il costo è di soli 10,20 euro + 2,60 per la prenotazione online. Naturalmente, non si può scegliere una disposizione già registrata da altri o una che finisce con una parola oscena o disgustosa, o una che ricorda in qualche modo l’era nazista.

4. La Lipsia
Le targhe automobilistiche tedesche di oggi sono nate nel 1956 e da allora sono rimaste invariate. La Germania Ovest e la Germania Est erano allora separate, ma il Muro non era ancora stato eretto. Per accelerare il ricongiungimento, alcuni nomi di città della DDR furono riservati per l’uso sulle targhe. Ad esempio, la L di Lipsia non fu mai assegnata a nessuna città, poiché fu “ereditata” dal “legittimo proprietario”. Con il passare degli anni e l’inasprirsi dei legami tra le due Germanie, il governo di Bonn ritenne che non fosse più opportuno mantenere le targhe per le città della DDR. Nel 1977, il codice L fu assegnato al distretto di Lahn-Dill, in Assia.La lettera L è stata riammessa a Lipsia solo dopo la caduta del muro di Berlino e la successiva riunificazione della Germania negli anni ’90, mentre Lahn-Dill è stata ribattezzata LDK.

5. Ibrido ed elettrico
Dal 2014 sono disponibili targhe tedesche per i veicoli elettrici e ibridi plug-in con un’autonomia di almeno 40 km. Questa serie di caratteri alfanumerici termina con la lettera E. Le auto d’epoca immatricolate da almeno 30 anni ricevono la lettera H.

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