Ecclestone: “Monza potrebbe fare la fine della Germania”
Il boss della Formula 1 non nasconde i dubbi su un possibile addio di Monza, palesando una situazione simile a quella che ha portato all’addio del Gran Premio di Germania, ed invita alla calma perché secondo lui ci sono tante altre alternative a questi circuiti.
Monza è in pericolo? Secondo le ultime dichiarazione di Bernie Ecclestone potrebbe esserlo. Il patron della Formula 1, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato del Gran Premio d’Italia: “Dobbiamo aspettare e vedere cosa succederà. Al momento non hanno un accordo, un po’ come è successo per la Germania”. Il contratto che lega la pista brianzola al mondiale della massima categoria motoristica, infatti, scadrà a fine 2016 e ancora niente è stato firmato.
L’Italia è una delle nazioni, insieme alla Gran Bretagna, che ha ospitato i gran premi di Formula1 fin dalla nascita di questo campionato, nel 1950, e solo in un’occasione, precisamente nel 1980, Monza aveva lasciato il passo ad Imola per ospitare l’evento del Gran Premio d’Italia. Le dichiarazioni di Ecclestone lasciano intendere che il nostro Paese potrebbe avere i giorni contati in Formula 1 e ritrovarsi nella stessa situazione della Francia, che ha detto addio nel 2008, e Germania, anch’essa costretta a salutare il circus quest’anno.
Per mantenere il Gran Premio d’Italia a Monza, Ecclestone chiede una cifra di circa 20 milioni di euro a Gran Premio: “Due anni fa avevo fatto un accordo con una delle persone che ora non sono più coinvolte nell’Autodromo. Prevedeva che per Monza venissero applicate le stesse condizioni economiche degli altri circuiti europei. Tutto fatto, tutto a posto, strette di mano. Non è successo nulla…”. E ora tutto è messo in discussione, tutto è in bilico.
Quando gli viene fatto notare che un mondiale senza il Gran Premio d’Italia sarebbe impensabile, Ecclestone risponde quasi con aria di sfida: “Mi è stata detta la stessa cosa quando non si è più corso in Francia e proprio negli ultimi mesi dopo la cancellazione della Germania. Ma dopotutto siamo riusciti a trovare delle buone alternative, no?”
No, Bernie. Sostituire piste dove si è fatta la storia di questo sport e dove le tribune sono piene di appassionati con cattedrali nel deserto o piste in mezzo al nulla di paesi nei quali la Formula 1 non si sa nemmeno cosa sia e dove non vengono inquadrate le poche tribune presenti per non mostrare la desolazione di spalti completamente vuoti, non ci sembra una grande idea. Ma probabilmente è una questione di incompatibilità di punti di vista: “La Formula 1 si paga” ha sentenziato Ecclestone, poche parole che dicono tutto.
Intanto Ecclestone, giusto per non farci mancare nuove opzioni, ha dato la sua benedizione al Gran Premio dell’Azerbaijan, sul circuito cittadino di Baku, che farà la sua comparsa nel calendario a partire dal prossimo anno, sotto l’etichetta di Gran Premio d’Europa. Tutto ciò nonostante le problematiche legate ad esso, come i dubbi palesati dagli attivisti circa la situazione dei diritti umani. Ma Ecclestone rassicura tutti: “Baku? Non vedo alcun problema, anzi sarà una bellissima gara – e sulla questione dei diritti umani chiosa – abbiamo la situazione sotto controllo e mi sembra che tutti siano contenti, non vedo grossi problemi”. Già, come si diceva prima, è sempre una questione di punti di vista.