Da Boullier ad Alonso, in casa McLaren regna ottimismo
Lo storico team anglosassone non pare aver accusato il colpo di una partenza sportivamente “drammatica”, riponendo fiducia nel partner Honda e mostrandosi convinto di scalare posizioni in fretta…
L’inizio da incubo della McLaren-Honda non pare aver più di tanto turbato i piani a lungo termine della scuderia diretta da Ron Dennis. La McLaren vive un periodo difficilissimo, certamente non all’altezza di una storia fatta di 182 vittorie (l’ultima nel 2012) e 12 titoli Piloti (8 quelli Costruttori).
Il rientro della Honda doveva rappresentare la svolta per una Macca arrivata alla canna del gas dopo una lunga e fruttuosa collaborazione con Mercedes, ma agli slogan e ai sogni ha fatto seguito un brutto risveglio a causa di una realtà più ostica del previsto.
A causa (o colpa) dell’immenso know-how e di una certa presunzione tutta jap, la Honda ha deciso di puntare per il suo V6 Hybrid su giovani tecnici fatti in casa, cresciuti all’interno, sottovalutando un “mercato tecnici” forse necessario quando ci si avvicina ad una tecnologia così nuova e delicata. E non è un caso se è proprio la parte relativa al recupero di energia sia quella carente nella PU giapponese.
La McLaren, dal canto suo, si è affidata per le forme aerodinamiche della monoposto a Peter Prodromou, ex delfino di Adrian Newey alla Red Bull. La MP4-30 presenta forme aggressive ed è molto rastremata al retrotreno, confermando l’aggressività progettuale di scuola Red Bull. Ma anche la monoposto, al di là del motore, ha dimostrato evidenti incertezze soprattutto al posteriore.
Nonostante il quadro poco rassicurante e un distacco in pista per ora letteralmente improponibile, in McLaren sono fiduciosi della strada intrapresa e del loro progetto. Il team principal Eric Boullier ha salutato con favore i progressi cronometrici mostrati in Malesia:
“Non siamo certamente dove vorremmo essere, però rispetto ai test di Barcellona il miglioramento è stato netto, stiamo progredendo in modo veloce ed entrambi i piloti a Sepang hanno giudicato molto maneggevole e guidabile la vettura, un dato che ci conforta. Dobbiamo migliorare molto l’affidabilità ed il chilometraggio, ovviamente noi paghiamo i pochi giri fatti nei test, ma siamo nella giusta direzione”.
Inaspettato e curioso soprattutto l’ottimismo di Fernando Alonso, braccato dai media con smodata attenzione in seguito all’ormai indecifrabile incidente di Barcellona. Il pilota di Oviedo dopo aver glissato (poco elegantemente) sulle fortune della grande ex Ferrari (“la loro vittoria è stata un caso, la Mercedes è molto più forte”) si è prima detto soddisfatto del ritmo della McLaren in Malesia, per poi rilanciare le sue ambizioni in modo quasi esagerato:
“Mi fido ciecamente dei grandi tecnici che sono in McLaren. Vedo con i miei occhi miglioramenti che sono costanti e qui c’è un gruppo di talento che lavora tantissimo per accorciare in tempi brevi il nostro gap rispetto alle altre squadre. Per battere la Mercedes bisognava escogitare qualcosa di nuovo, percorrere strade nuove, e alla Honda sanno quello che fanno, non sono certo tornati per fare da comparsa. Ci vuole del tempo, ma stiamo crescendo. Considerati i pacchetti di sviluppo previsti nei prossimi due mesi, non mi stupirei se per quel giorno potessimo lottare anche per il podio. Quando ciò accadrà sarà un’emozione per tutti; per noi piloti, per la McLaren, per la Honda e per i tifosi”.
Alonso dunque, tra un video di un allenamento ed un altro pubblicato sui social a testimonianza di un pieno recupero psicofisico, ritiene di avere per le mani una McLaren potenzialmente da podio già a partire da Montreal…realtà o fantascienza?