Rimonta e trionfo, Ferrari sbanca il Gp di Malesia

Sudore e lacrime di gioia, per la Ferrari, nella caldissima Sepang. Sebastian Vettel surclassa le due Mercedes e va a vincere il Gp di Malesia. Raikkonen non manca l’appuntamento con la sfiga ad inizio gara, ma risale dal fondo fino alla 4° posizione, regalando innumerevoli sorpassi. Gran lavoro anche ai box, con un timing perfetto per le soste dei due piloti di Maranello.

vettel vince 2

Seicentosessantasette giorni. Era da tanto che non risuonava l’inno di Mameli sul podio di un Gran Premio di Formula1. La Ferrari in Malesia torna a vincere, e lo fa con intelligenza e giudizio, soprattutto nella scelta delle soste e dei cambi gomme; Sebastian Vettel rimanda al mittente con tanti auguri i sorrisini supponenti e gli inviti ai briefing del venerdì; il campionato 2015 si riapre al brio e all’emozione, e questo fa piacere davvero a tutti. Peccato per Kimi Raikkonen, eroicamente quarto: il finlandese sembra avere un gatto nero piazzato a cavallo del monkey seat della sua SF15-T. Stavolta a pregiudicare la sua gara è una foratura (alla posteriore sinistra, ça va sans dire) nel punto della pista più lontano dall’entrata dei box. Non cambia l’autore delle sue disgrazie: Felipe Nasr. Ecco com’è andata la gara.

Allo start, Vettel difende la seconda piazza conquistata in qualifica staccando tardissimo alla prima curva. La missione è restare attaccati ad Hamilton, e lui sembra riuscirci discretamente, restando sotto il secondo di distacco dal pilota della Mercedes. Raikkonen, invece, scatta undicesimo e la sua missione è uscire indenne dalla bagarre di centro gruppo: IceMan è molto cauto allo spegnimento delle luci rosse, forse troppo, ma supera senza patemi la curva 1. Non immagina che la bestia nera del suo weekend, la Sauber, è in agguato alle sue spalle alla fine del primo giro. Felipe Nasr arriva di gran carriera, rimbalza contro il finlandese, e come in Australia, è quello che ne esce meglio. Il brasiliano rimedia un’ala danneggiata, Raikkonen invece deve farsi un giro intero su tre ruote prima di raggiungere il box per montare un altro treno di gomme medie e riaccodarsi al gruppone. Ma ogni tanto la legge del contrappasso si ricorda delle Formula1: Ericsson rimane nella ghiaia dopo un errore ed entra in pista la safety car. È il giro 5 ed è la svolta della gara.

In molti entrano ai box a cambiare gomme. Lo fanno le due Mercedes, che montano le Orange Hard. Vettel invece rimane in pista con le sue White Medium. Alla ripartenza il tedesco comincia a scappare, mentre Hamilton e Rosberg, rispettivamente sesto e nono, ci mettono un po’ più del solito a sbarazzarsi della concorrenza. Il tempo sufficiente alla Ferrari per scavare un bel solco. Al giro 10 Hamilton ha già pista libera, eppure il suo ritmo non è stratosferico, mentre il tedesco della Ferrari gestisce molto bene uno pneumatico che all’attivo ha già molto lavoro.

Kimi Raikkonen, nel frattempo, porta avanti la sua eroica rimonta. Sta per riagganciare la zona punti quando viene richiamato ai box, al giro 15, a montare un altro treno di gomme medie. Sembra presto, ma gli strateghi Ferrari hanno delle buone ragioni. In un giro record il finlandese riesce a guadagnare il tempo sufficiente perché Hulkenberg e Grosjean siano alle sue spalle dopo le rispettive soste. Raikkonen ricomincia il suo assalto: Sainz, Nasr, Button, dopo un po’ Felipe Massa. Impressiona la facilità con cui la Ferrari si sbarazza degli avversari, soprattutto ricordando le difficoltà dello scorso anno. Intorno al giro 25 Raikkonen è già quarto.

Sebastian Vettel ha il suo primo appuntamento con il box al giro 17, al primo segnale di degrado più marcato. Il tedesco monta nuovamente gomme Medie e comincia a braccare le due Mercedes. Fa impressione il tono un po’ isterico con il quale sia Rosberg che Hamilton si rivolgono al proprio muretto, non riuscendo a spiegarsi il crollo delle prestazioni delle proprie gomme dure. Vettel passa facile Rosberg alla fine del giro 21; quando a ridosso di Hamilton, l’inglese alza bandiera bianca e torna ai box. Vettel è in testa, e per lui è tempo di gestire la gara e gli pneumatici, tenendo le due Mercedes a debita distanza.

Come per la precedente sosta, il primo dei ferraristi a rientrare ai box a montare le gomme a mescola dura è Kimi Raikkonen, che rientra settimo e regala qualche ulteriore sorpasso. Al giro 37 arriva lo stop di Vettel: il timing è perfetto e il tedesco rientra per un pelo davanti a Nico Rosberg. La mano passa a Lewis Hamilton, che con il terzo pit stop cede la testa della gara alla Ferrari. Il britannico rientra in pista con un gap notevole, mentre Vettel si scatena in una serie di giri veloci. Il recupero del campione del mondo in carica è inizialmente di circa un secondo al giro, ma Lewis deve anche guardarsi le spalle dal fuoco amico, che arriva con un set di gomme medie nuove. Negli ultimi giri Vettel stabilizza il suo vantaggio rispetto alla Mercedes numero 44 a 10 secondi circa. Bastano per arrivare al traguardo con un carico di adrenalina notevole, passare la bandiera a scacchi e concedersi un team radio esaltato ed esaltante, rigorosamente nella lingua Dante: “Yeees! Sì, ragazzi! Mi senti, mi senti? Grazie, ragazzi! Grazie! Forza Ferrari!”. Menzione d’onore a Kimi Raikkonen, che taglia il traguardo quarto, dopo essere sopravvissuto a due Sauber e aver dimostrato a chi gli dà del bollito cosa può fare il campione del mondo 2007 se si cala in modalità “Ice Man”.

In partenza ho lottato un bel po’ e stava andando tutto bene, poi è arrivato un contatto da dietro e ho forato”, racconta Kimi Raikkonen. “Eravamo all’ultima curva, ho dovuto fare praticamente un giro intero senza una gomma. Poi, quando ero dietro la safety car, una vettura, una Sauber, non ha raggiunto il gruppo, facendomi perdere del tempo. Dopo tanti problemi non potevo chiedere di più. Direi comunque che abbiamo una macchina buona. Naturalmente possiamo ancora migliorare: su questo circuito tutto è andato a nostro favore, ma c’è da lavorare”.

È una giornata fenomenale, vedere i ragazzi dal podio, l’atmosfera è stata davvero incredibile”, afferma Sebastian Vettel nella tradizionale conferenza stampa dei primi tre arrivati a traguardo. “Ricordo i festeggiamenti durante le vittorie di Fernando [Alonso] e Michael [Schumacher], è incredibile adesso essere parte di questa squadra. È davvero speciale e sono felicissimo. L’anno scorso è stato un anno duro e questa è la mia prima vittoria da più di un anno. La scorsa stagione non sono riuscito a interpretare al meglio la macchina che avevo, mentre questa vettura mi calza a pennello. Sono molto soddisfatto della strategia odierna: è stata eccezionale e per questo voglio ringraziare i ragazzi. Siamo un po’ sorpresi, visto che venerdì con le gomme medie non eravamo troppo soddisfatti, poi abbiamo visto Lewis avere qualche problemino nel suo primo stint, cosa che ci ha fatto molto piacere. Nell’ultima parte del secondo stint lui è riuscito un po’ a riprendermi e lì è stata dura, però siamo riusciti a tenere un distacco abbastanza costante. Negli ultimi giri ho perso un po’ il controllo e ho cominciato a pensare: ‘Oh mio Dio, cosa sta succedendo? Sei su una Rossa e stai per vincere!’ Poi però ho detto ‘No, no, no! Devo smettere di pensare a queste cose’. Davvero un gran sollievo passare il traguardo e festeggiare coi ragazzi sotto al podio. Un grazie enorme ai tecnici, agli ingegneri, a tutta la squadra di Maranello: sono tantissime persone, con un grandissimo potenziale e tantissima forza. Credo che durante l’inverno abbiamo fatto un passo avanti enorme, che ha portato a questa vittoria”.

Secondo il pilota tedesco, un fattore chiave nella vittoria odierna sulla Mercedes è stata l’afa malese. “Probabilmente hanno lottato un po’ con il caldo, più di quanto ci aspettassimo”, spiega Vettel. “Noi non abbiamo sofferto quanto ci immaginavamo. Entrambi i fattori ci hanno reso più competitivi e in grado di batterli. Il prossimo Gran Premio presenta un tracciato diverso. Ci sarà più fresco. Credo che la Mercedes lotterà con il caldo in questa parte della stagione, ma sono sicuro che saranno forti in Cina”.

 

 

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