Ferrari affamata: Vettel 4°, Raikkonen 5°
Sfuma per un nulla la seconda fila tutta rossa all’Albert Park di Melbourne: dopo una qualifica un po’ conservativa, Vettel (1’27’’757) e Raikkonen (1’27’’790) chiudono rispettivamente 4° e 5°. Ma rispetto all’anno scorso è tutta un’altra storia. Raikkonen: “Dobbiamo essere contenti, ma non del tutto”.
“Sono incazzato. Siamo stati troppo conservativi nel Q2. In poche parole abbiamo fatto una cavolata. Potevamo vedere due Ferrari in seconda fila se non fossimo stati troppo prudenti”. Il segno di quanto siano cambiate le cose in casa Ferrari in questo 2015, lo danno queste parole sparate senza mezzi termini da Maurizio Arrivabene. Le dichiarazioni guerrafondaie – che fanno da contraltare al maledetto mantra 2014 “meglio di quinto non si poteva fare” -, così come quel bel meeting tra i due piloti, il team principal e James Allison a fine qualifiche, tra buffetti e facce tutto sommato rilassate.
Le qualifiche del Gran Premio d’Australia 2015 dicono che Felipe Massa ha rotto le uova nel paniere a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen per 39 millesimi tirando fuori un giro insospettabile, visto l’andamento delle sue qualifiche. Ma tutto sommato va bene così perché, al di là del distacco dall’iperuranico da Hamilton, la musica pare diversa rispetto allo scorso anno.
Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen nelle qualifiche del Gp d’Australia non vogliono rischiare nulla. La Q1 è rapida e indolore. Dato per scontato che solo Mercedes possa passare il taglio con la mescola più dura del weekend, la White Medium, Vettel e Raikkonen scendono in pista direttamente con le gomme a banda gialla, le Soft. Il tedesco fa segnare un tempo che lo fa tornare ai box tranquillo (1’29’’307) e gli vale il quarto posto finale; Raikkonen, dopo una piccola sbavatura nel primo giro lanciato, ferma il cronometro su 1’29’’754 (8° posto).
In Q2 i due ferraristi scendono in pista con gomme nuove, fermando subito il cronometro su due tempi interessanti. Rispettivamente con un 1’28’’044 e 1’27’’742, Raikkonen e Vettel potrebbero tranquillamente passare il resto della seconda manche ai box. Ma la pista si raffredda e migliora, così i due piloti in rosso decidono di usare il terzo e ultimo treno di gomme soft nuove a disposizione. Raikkonen scende di due decimi il proprio parziale (1’27’’807), Vettel non ha nemmeno il tempo di chiudere il giro di lancio. Chiudono terzo e quinto.
Nell’ultima manche, mentre Raikkonen prova prima un run su gomma usata (ottiene il tempo di 1’28’’492), il tedesco si gioca subito la carta della mescola da qualifica. Arriva un tempo buono, ma non eccezionale (1’27’’757), che è anche quello finale, che vale la quarta posizione in griglia. Raikkonen invece prende slancio nella rincorsa finale. Con 1’27’’790 è quinto, ma non è per nulla contento, e in realtà fa piacere vederlo mordere il freno.
“Dobbiamo vedere dove abbiamo chiuso l’anno scorso e dove siamo ora. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma abbiamo ancora un lungo cammino da percorrere rispetto alle Mercedes”, afferma il finlandese. “Oggi la terza posizione era possibile. Ho fatto un grosso errore durante il mio ultimo giro di qualifica con le gomme nuove, ho perso parecchio tempo; verso la fine del giro ho recuperato. Comunque è un po’ deludente, perché avevamo tutte le condizioni per essere al terzo posto, ma ho commesso un errore. Per la gara, credo che abbiamo più velocità rispetto a quella che abbiamo dimostrato in qualifica. Se le cose andranno lisce, potremmo trovarci più su. Dobbiamo essere contenti, ma non del tutto. Il team ha fatto un ottimo lavoro, ma la strada per arrivare a dove vorremmo essere è ancora lunga”.
Appare più misurato Sebastian Vettel: “Possiamo senz’altro essere molto contenti arrivando quarti e quinti. Entrare nei primi cinque è un ottimo risultato per noi. Nel weekend fino a ora tutto è filato liscio. Chiaramente c’è ancora molto da fare, il gap con le Mercedes è ampio, ma possiamo essere contenti. Possiamo combattere domani, ma aspettiamo di vedere le condizioni meteorologiche. Abbiamo dimostrato in tutte le sessioni di potere essere lì e possiamo essere abbastanza forti per lottare per il podio”.