Le novità tecniche viste a Barcellona
Per la seconda sessione di test le squadre hanno portato diverse novità tecniche per le rispettive monoposto. Vediamole nel dettaglio
Il conto alla rovescia segna ormai – 16 alle prime prove in Australia ed il tempo stringe per sistemare gli ultimi particolari. Proprio per questo motivo le squadre hanno cercato di sfruttare ogni minuto per testare al massimo le nuove vetture, oltre che le nuove soluzioni tecniche.
La squadra che ha portato il maggior numero di novità è certamente la Mercedes, che è intervenuta in maniera evidente sui profili posteriori della W06. L’ala posteriore, infatti, è tutta nuova ed è sensibilmente diversa da quella utilizzata nella prima sessione di test a Jerez (che poi è la stessa del 2014).
Il nuovo elemento presenta, innanzitutto, un unico pilone di sostegno centrale, piuttosto semplice nella forma, al di sotto del quale transita il terminale di scarico (FOTO).
L’ala è diversa anche nei profili: il main plane ha una corda minore, mentre il flap mobile è più grande e presenta un solo intaglio a “V” centralmente. Questa combinazione consente di ottenere una maggiore velocità (ed una minore resistenza) quando il DRS è aperto.
La Mercedes ha utilizzato, in combinazione al monopilone, lo stesso profilo a sbalzo (cd. monkey seat) di grandi dimensioni, ma ha riscontrato un problema nel fissaggio, tanto che nel corso dei test lo stesso si è staccato dalla vettura. Successivamente è stato provato il profilo più piccolo, utilizzato lo scorso anno sulle piste più veloci (FOTO).
Altro particolare dell’ala che è stato modificato è la paratia laterale, dotata ora di una deformazione più marcata nella zona degli slot inferiori, utile ad aumentare l’effetto up-wash (FOTO).
Un altro particolare interessante, sempre al retrotreno, riguarda un inedito slot posto quasi al bordo degli sfoghi del cofano, utile a migliorare l’estrazione di aria calda proveniente dalla power unit (FOTO). Da segnalare, infine, una piccola modifica al profilo ai lati dell’abitacolo, ora di forma ad “L” (FOTO).
Un altro team che ha portato novità interessanti è la Lotus, che sembra aver cominciato decisamente meglio dello scorso anno. Sulla E23 è stato utilizzato un nuovo cofano motore, dotato di sfoghi più piccoli e con il terminale di scarico praticamente sigillato all’interno della carrozzeria.
Nella stessa immagine si nota, inoltre, l’estrema semplicità dei profili posti tra gomme e paratia, ridotti anche nel numero rispetto alle altre vetture. Abbiamo avuto anche la possibilità di dare un’occhiata al di sotto del cofano, scoprendo un drastico cambiamento rispetto al 2014 nella disposizione dei componenti della PU (non più Renault ma Mercedes – FOTO).
Al di là della posizione dei radiatori (non più verticali ma orizzontali e inclinati verso il retrotreno), merita attenzione il collettore di scarico: la Mercedes, infatti, sembra aver abbandonato gli scarichi cortissimi del 2014, scegliendo una soluzione più convenzionale. Tuttavia, resta la cover in materiale refrattario, utile ad evitare le dispersioni di calore (link approfondimento tecnico).
Altra piccola novità per la E23 riguarda i deviatori di flusso posti davanti alle prese d’aria laterali: ispirandosi alla Red Bull, i tecnici hanno applicato due slot piuttosto estesi (FOTO).
Così come la Lotus, anche la Sauber ha modificato il cofano motore, ma, a differenza della E23, sulla C34 l’apertura centrale è stata ingrandita per consentire un maggiore smaltimento di calore.
Il team elvetico è intervenuto anche sull’ala posteriore, applicando delle piccole derive alla paratia laterale (FOTO). Della nuova monoposto, inoltre, abbiamo potuto apprezzare la collocazione degli elementi della power unit Ferrari (FOTO).
Quanto agli altri team, abbiamo potuto apprezzare solo pochissimi dettagli; la Red Bull, ad esempio, ha sostituito la deriva verticale sdoppiata sul fondo con una lineare (FOTO), mentre la McLaren ha aggiunto dei rinforzi al gurney flap del diffusore (FOTO).