Renault si sente sulla strada giusta: “Obiettivi aggressivi”

Renault guarda alla stagione in arrivo con ottimismo. Remi Taffin, Engine Chief della casa motoristica francese, spiega le scelte compiute nei test di Jerez e le ragioni degli intoppi incontrati dalla Red Bull. Abiteboul gli fa eco: “non abbiamo subito alcun contrattempo”.

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Il 2014 è stato l’annus horribilis di Renault. La Power Unit sviluppata dalla casa motoristica francese ha potuto dare assai meno in termini di potenza rispetto al prodotto sviluppato da Mercedes, chiarendo sin dall’esordio mondiale a Melbourne che la possibilità per Red Bull di assicurarsi il quinto alloro consecutivo non poteva che rientrare tra le utopie. Ma soprattutto il motore Renault ha dimostrato di essere fragile quanto una ballerina di cristallo: chiedere a Lotus, passata di gran carriera alle Power Unit tedesche appena se ne è presentata l’occasione, con sollievo neppure troppo velato.

Nel 2015, complice la debacle di Caterham, Renault fornirà i suoi propulsori solo alla Red Bull e alla sua sorellina minore, la Toro Rosso. Ma, assicura Remi Taffin, Renault Engine Chief, sarà un’altra storia.

In vista di questo nuovo anno abbiamo fatto tabula rasa e ci siamo posti obiettivi nuovi e aggressivi”, spiega Taffin, che offre un commento anche sulla prima quattro-giorni di test invernali, svoltasi a Jerez de la Frontera dall’1 al 4 febbraio scorsi. “Questa settimana abbiamo fatto il primo passo, raggiungendo quasi tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Le prime cose da fare erano integrare pienamente la power unit ai telai dei nostri partner, eliminare tutti i difetti e, successivamente, stare in pista il più possibile. Abbiamo coperto più di 2400 km sommando il lavoro dei due team; la cosa può essere relativamente soddisfacente in questo momento. Toro Rosso ha girato particolarmente bene e il loro lavoro è rappresentativo del chilometraggio di cui abbiamo bisogno per azzeccare la stagione”.

Non è andata altrettanto bene a Red Bull, che, al netto dello svarione di Kvyat al secondo giorno, ha incontrato qualche intoppo. “È sorto qualche problemino, dovuto probabilmente al fatto che siamo stati piuttosto intransigenti con i nostri obiettivi durante l’inverno. Il recupero dell’energia, in particolare, è stato impostato per funzionare nella maniera più aggressiva possibile, ma dobbiamo esplorare i limiti di questa componente a Barcellona per capire fino a dove ci possiamo spingere. Nei prossimi test vogliamo puntare più sull’aspetto delle performance della power unit e correre con delle specifiche più vicine a quelle che useremo a Melbourne, ovviamente facendo molta attenzione all’aspetto dell’affidabilità”.

Altrettanto ottimista il Managing Director di Renault Sport, Cyril Abiteboul. “Il test di questa settimana è stato produttivo e ha confermato che abbiamo preso la giusta direzione nelle nostre scelte di sviluppo. Tutto ciò è rassicurante, considerando l’impatto che hanno avuto le ultime interpretazioni del regolamento relative all’utilizzo dei tokens [“gettoni”; il valore totale delle componenti di ogni Power Unit usata in Formula1 è quantificato in 66 gettoni; la sostituzione di una singola componente può costare da uno a tre gettoni, a seconda della sua importanza; quest’anno potranno essere spesi massimo 32 gettoni, ndr], e la quantità di volte in cui abbiamo preso in considerazione le varie opzioni strategiche”.

“Certo, abbiamo ancora alcuni problemi, ma non ci sono state sorprese particolarmente brutte”, continua Abiteboul. “Erano principalmente dovute al fatto che, prendendo ispirazione dalle squadre di F1, abbiamo cercato di protrarre fino all’ultimo momento utile ogni decisione relativa al design, per ottenere più informazioni possibili. Necessariamente questo significa che abbiamo trovato degli intoppi in pista. Comunque tutti questi imprevisti sono stati compresi, alcuni persino anticipati, quindi non abbiamo subito alcun contrattempo”.

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