Maldonado: “Le critiche degli appassionati non mi tangono”
Il pilota venezuelano, spesso oggetto di critiche dovute agli errori in pista, non si cura dei detrattori, preferendo concentrarsi sui propri fan e sull’atteggiamento positivo mantenuto durante la difficile stagione 2014, e non mancando di sottolineare come i suoi sbagli, a sua detta, siano stati dovuti in gran parte alla mancanza di competitività delle monoposto che ha guidato in carriera.
Pastor Maldonado è stato spesso in passato oggetto di critiche da parte del pubblico della Formula 1. Nel corso della sua carriera nella massima serie, infatti, il ventinovenne venezuelano si è fatto conoscere più per i suoi grossolani errori in pista che per il proprio talento. Maldonado, che ha esordito in Formula 1 nel 2011 al volante della Williams, scuderia per cui ha colto il suo unico successo in carriera, nel 2012 in Spagna, è spesso oggetto dello scherno dei fan della massima serie sui social media, proprio in virtù delle sue altalenanti performance in pista.
Il pilota venezuelano, attualmente in forza alla Lotus, però, non si lascia abbattere dalle prese in giro sul web da parte di molti appassionati: Maldonado, infatti, ha dichiarato ai colleghi di Autosport di non curarsi troppo delle critiche, preferendo concentrarsi sui propri sostenitori. “Non posso dare peso ai miei detrattori. Apprezzo molto i miei fan, specialmente numerosi nel mio paese e nel resto del Sudamerica, e anche in Italia, dove ho disputato la maggior parte della mia carriera giovanile. Ovvio, certi commenti non sono facili da digerire, ma la libertà di espressione è fondamentale”, ha dichiarato l’alfiere della Lotus.
Maldonado ha poi fatto notare come anche campioni del calibro di Fernando Alonso non siano stati esenti da critiche in passato: “Ci sono persone che trovano da ridire anche su Alonso, ad esempio. C’è chi lo accusa di essere arrogante. Quando raggiungi la notorietà, il pubblico è libero di esprimere la propria opinione sul tuo operato. Sono oggetto di commenti sia positivi che negativi, ma la cosa non mi tange”, ha puntualizzato il pilota venezuelano, spesso tacciato di essere un cosiddetto pilota con la valigia, in virtù del finanziamento alla sua carriera da parte del governo venezuelano attraverso la società petrolifera nazionale, PDVSA.
Il pilota di Maracay ha inoltre giustificato i suoi errori sostenendo che siano stati dovuti al fatto di aver guidato monoposto non competitive: “Siamo umani, tutti prima o poi commettono sviste; è successo anche a Ricciardo a Suzuka. Quando si spinge al massimo, è facile commettere sbagli, e il rischio aumenta quando si è al volante di una vettura non all’altezza”, ha spiegato Maldonado.
Il venezuelano, però, guarda al futuro con ottimismo, nonostante abbia lasciato la Williams per la Lotus alla fine del 2013 nella speranza di fare un salto di qualità e abbia invece dovuto assistere all’ottima stagione disputata dalla scuderia di Grove, trovandosi al contempo al volante di una monoposto poco riuscita. Maldonado è infatti persuaso del fatto che il modo in cui ha reagito alle difficoltà quest’anno lo abbia fortificato: “Ho lasciato la Williams dopo una stagione difficile, e la Lotus sembrava l’opportunità migliore, dopo il loro 2013 decisamente positivo. Non siamo riusciti a migliorare nel corso del 2014, e questo è stato molto difficile da accettare. Allo stesso tempo, però, mi sono detto che ero stato messo in quelle condizioni per prepararmi al futuro, e, se devo essere sincero, penso di aver dimostrato di essere in grado di portare a compimento il mio lavoro, qualora venga messo nelle condizioni di farlo”, ha dichiarato Maldonado.