Ferrari, inizia l’era Vettel: il tedesco in pista a Fiorano
Sebastian Vettel è in pista a Fiorano, a bordo di una F2012. Nonostante il maltempo, il pilota tedesco ha voluto prendere immediatamente contatto con la sua nuova squadra.
A Fiorano, oggi, c’è un tempo da lupi. Quel cielo è grigio come l’umore degli uomini Ferrari in questa stagione disastrosa come non accadeva dal 1993. Ma uno spiraglio di sole, sulla pista, c’è già e si chiama Sebastian Vettel. Il quattro volte Campione del Mondo, che tanti bocconi amari ha fatto ingoiare ai ferraristi nei suoi anni in Red Bull, ha finalmente coronato il proprio sogno, quello di diventare un pilota della Ferrari e seguire le orme del suo mito: Michael Schumacher.
E, in effetti, vederlo in pista dopo neanche 24 ore dalla scadenza del suo contratto con la Red Bull, sotto la pioggia e dopo aver rinunciato ad andare subito in vacanza, beh… “sa di Schumi”. Non per forzature giornalistiche; non per voler assolutamente mettere in piedi paragoni allucinanti tra epoche diverse. Ma perché l’atteggiamento positivo di questo ragazzo è tutto ciò che serve agli uomini e alle donne di Maranello per ritrovare quella voglia di dare il massimo. E, a memoria d’uomo, ricorda proprio l’atteggiamento del sette volte iridato.
Seb non è uno stinco di santo. Pignolo, meticoloso, perfezionista ed estremamente competitivo. Talmente precisino da prendere immediatamente lezioni private di italiano, giustificandole con un laconico: “La lingua è molto importante per me, voglio capire tutto e tutti in Ferrari”. Non gli appartengono le futili polemiche, le accuse alla squadra o gli atteggiamenti da prima donna che spesso rovinano anche il miglior pilota al mondo. L’umiltà e la sua dedizione al lavoro sono punti di forza che la Ferrari dovrà sfruttare per tornare in alto.
Piero Ferrari ha confermato che le sensazioni sono state positive fin dal primo minuto in cui Vettel è arrivato ai box di Abu Dhabi: “Spero che porti aria fresca alla Ferrari. Sono davvero ottimista e spero che potremo dargli una vettura competitiva. Se non dovesse vincere, certamente la colpa non sarà sua. Il punto interrogativo sta soltano nel materiale che gli daremo. Sono davvero felice che venga in Ferrari. Lo incontrai il giorno in cui vinse il primo titolo ed ebbi l’impressione di trovarmi di fronte ad un ragazzo molto umile e intelligente, con una grande passione per il marchio Ferrari. Mi parve chiaro che un giorno avrebbe guidato per noi”.
Il figlio del Drake, inoltre, ci tiene a sottolineare come la passione di Sebastian per la Rossa passi anche attraverso Michael Schumacher: “Michael è stato il campione che ha portato al top la Ferrari. Penso a lui ogni giorno ed è un peccato che non possa vivere in prima persona la scelta di Sebastian di venire da noi. Fu lui ha dare inizio ad una storia di successi e Sebastian la porterà avanti”. Insomma, si chiude il cerchio.
La sua storia sotto le insegne del Cavallino Rampante inizia così, in un sabato cupo di novembre. Comunque vada, questo è certo, ce ne ricorderemo.