Newey ha impedito a Vettel di disputare i test in Ferrari
Il pilota tedesco non ha accettato il veto della sua ex scuderia e si dice contrariato verso Adrian Newey, reo di essersi messo di traverso in una trattativa che era già stata ben definita.
È proprio vero che anche gli amori più inossidabili possono finire. Nella vita come nello sport. Ne è la prova il siparietto polemico, quasi al vetriolo, andato in scena tra il neoferrarista Sebastian Vettel e ciò che adesso rappresenta già il suo passato: la Red Bull. Oggetto del contendere il divieto del team anglo-austriaco al quattro volte campione del mondo per la disputa dei test di Abu Dhabi con la Ferrari.
Uno stop che non è andato giù a Vettel, che ha acceso la miccia scagliandosi contro il genio delle monoposto Adrian Newey: “Fino a due settimane fa tutto sembrava chiaro. Poi si è messo di traverso. Forse lui o qualcun altro è andato nel panico temendo che potessi rivelare dei segreti“. In seguito, un’altra frecciata, questa volta rivolta direttamente alla Red Bull: “Sono contrariato, mi aspettavo qualcosa di diverso“.
Ma la replica del team non si fa attendere e sono Helmut Marko e il team principal Christian Horner ad intervenire. Lapidaria e pungente, come ci ha spesso abituati, la posizione del primo in una dichiarazione rilasciata ad Auto Bild: “Da un punto di vista legale non va bene ma non me ne potrebbe importare di meno. Ci sono informazioni sullo sviluppo della vettura che normalmente possono essere nella disponibilità di un pilota“.
Frase quest’ultima che conferma i sospetti di Vettel sulle motivazioni del veto. Horner, invece, cerca sostanzialmente di gettare acqua sul fuoco ribadendo, nel contempo, i contenuti espressi da Marko sul famigerato niet: “La Formula 1 è un business competitivo in cui i piloti potrebbero trasferire alcune informazioni ad un’altra squadra ma Sebastian è molto professionale e quindi non credo che ci abbia fatto troppe domande sulla nuova monoposto“.
Quanto sembrano lontani i tempi dell’idillio Vettel-Red Bull nel momento in cui il binomio vinceva titoli mondiali a raffica: ben 8 in 4 anni. Eppure non è passato molto tempo ma, contemporaneamente, sono cambiate tante cose.