Monza: tutte le novità tecniche e le scelte dei team
Vediamo le novità che le squadre hanno portato per il Gran Premio di Italia ed analizziamo i vari setup scelti per la gara.
Le ultime prove libere e le qualifiche ci hanno dato indicazioni tecniche davvero interessanti. Nel corso del weekend abbiamo dato ampio spazio alle tante ali nuove da basso carico studiate ad hoc per il circuito di Monza ma alla fine, ciò che realmente ha fatto la differenza, è stata la parte puramente meccanica delle monoposto.
Con la riduzione delle superfici aerodinamiche in gioco, soprattutto relativamente al posteriore, le differenze aerodinamiche tra le monoposto sono diventate meno importanti, mentre è diventato decisamente più evidente il gap dato dalle prestazioni delle Power Unit.
Red Bull e McLaren ci danno certamente tanto materiale per confermare questa tesi; nonostante i profili alari piuttosto carichi (FOTO – FOTO), infatti, la McLaren è riuscita far valere la differenza di motore, accaparrandosi la terza fila con Button e Magnussen. La Red Bull, invece, nonostante un’aerodinamica notoriamente più efficiente e ali piuttosto scariche (tra le più scariche di tutto il gruppo – FOTO – FOTO), non è riuscita ad andare oltre l’ottava e la nona posizione.
Chi ha stupito (e confermato) è la Williams, che con pochissimi accorgimenti specifici è riuscita non solo a ridurre il gap con la Mercedes, ma anche ad impensierire le monoposto tedesche sul passo gara, lasciando la porta aperta a qualche exploit per domani, per la gioia degli scommettitori.
Per ottenere tutto ciò è bastato montare un’ala posteriore più scarica (tra l’altro di derivazione 2013 – FOTO), mentre all’anteriore entrambi i piloti hanno scelto l’ala standard più carica, senza i flap tagliati (FOTO).
Magra figura (almeno per ora) per la Ferrari, che non è riuscita ad andare oltre la settima posizione di Alonso, con Raikkonen eliminato in Q2. In realtà la posizione di Alonso potrebbe anche essere valutata positivamente; la F14T numero 7 è la prima monoposto non motorizzata Mercedes, quindi fare meglio di così, su una pista che acuisce il divario motoristico, sembrava obiettivamente difficilissimo.
Entrambi i piloti del Cavallino hanno scelto una soluzione intermedia al posteriore, montando l’ala più carica ma con flap DRS privo di nolder sul bordo d’uscita (FOTO), mentre il nuovo diffusore è rimasto ai box (FOTO). All’anteriore confermata l’ala priva degli upper flap e con le pinne verticali sul profilo principale (FOTO).
Novità anche dal punto di vista meccanico: Raikkonen ha usufruito della deroga concessa per la modifica dei rapporti del cambio (una sola volta nel corso della stagione); entrambi i piloti, inoltre, hanno montato l’ultimo motore (il quinto) a disposizione.
Differente la scelta della Mercedes, che si è potuta permettere un carico maggiore rispetto ai rivali. Sia Hamilton che Rosberg, infatti, hanno scelto l’ala posteriore nuova ma dotata di nolder sul bordo d’uscita (FOTO), mentre l’ala anteriore ha mantenuto tutti i profili classici (FOTO).
Da segnalare che la W05 ha subito piccole modifiche al cockpit (nuovi supporti degli specchietti – FOTO) ed al fondo (nuovo slot – FOTO).
Più in difficoltà la Force India, che, a differenza di McLaren, non è riuscita a sfruttare l’enorme potenziale del motore Mercedes. La vettura indiana aveva anche un’ala specifica per Monza (FOTO), poi rimasta in garage in favore di quella standard (FOTO). Da notare che la squadra continua ad utilizzare il cofano maggiorato con la presa d’aria extra sul roll bar.
Delusione in casa Lotus. Nonostante una configurazione aerodinamica molto scarica (FOTO – FOTO), i due piloti non sono riusciti ad andare oltre la 17^ e 16^ posizione.
Bene invece la Toro Rosso, che ha concluso le qualifiche ad un passo dalla top ten. Sulla STR9 sono state confermate le soluzioni aerodinamiche da basso carico portate per Monza (FOTO – FOTO). Purtroppo, però, Kvyat sarà retrocesso di dieci posizioni per la sostituzione del motore.
Chiudiamo con la Sauber, che a Monza si è presentata con gli scarichi avvolti da uno speciale nastro termico per evitare la deleteria dispersione di calore ed energizzare i gas di scarico in direzione della turbina (FOTO). Da segnalare che, dopo vari confronti nel corso delle libere, i piloti hanno scelto l’ala posteriore più scarica (FOTO).