Monza: ali posteriori ed anteriori a confronto
Ogni squadra ha portato ali specifiche per il GP d’Italia. Le analizziamo nel dettaglio.
Ogni anno il circuito di Monza ci regala moltissime novità tecniche da scovare ed anche quest’anno abbiamo avuto di che saziare la nostra fame di novità. Del nuovo diffusore della Ferrari abbiamo già parlato e, prima di analizzare altre novità portate dalle squadre sul circuito brianzolo, è il caso di soffermarci sull’enorme quantità di ali, soprattutto posteriori, utilizzate nel corso di queste prime sessioni di prove libere.
Cominciamo dalla Ferrari, che ha messo a disposizione di Alonso e Raikkonen due tipi di ala posteriore (FOTO). Oltre al profilo provato a Spa (FOTO), ce n’è un altro dotato di profilo principale leggermente arcuato e molto più sottile e piccolo, con pochissima corda, accoppiato ad un flap diverso, senza tagli a “V” e con nolder minimo (FOTO); si tratta di un’opzione più scarica che i due piloti del Cavallino si sono scambiati nel corso delle prove libere.
Da segnalare che Raikkonen ha provato la versione di Spa senza il nolder sul bordo d’uscita (FOTO), in maniera da ridurre un pochino drag e carico ma non a livello dell’ala nuova specifica per Monza, che è apparsa fin troppo scarica per affrontare le curve del circuito milanese. Quanto alla paratia, restano le tre feritoie come a Spa (FOTO).
All’anteriore, la F14T è dotata del profilo solo collaudato in Belgio, dotato di flap tagliati e privo di flap a sbalzo, sostituiti da due pinne verticali per ogni lato (FOTO).
Molto interessante l‘ala posteriore portata dalla Mercedes. Il nuovo profilo rappresenta un’evoluzione di quello introdotto a Spa ma è stato modificato in diversi punti (FOTO): il main plane è più piccolo e con minor corda, tanto che anche i piloni sono stati modificati nel punto di fissaggio. Il flap presenta una tripla curvatura anche al bordo d’attacco, mentre quello d’uscita presenta una forma leggermente diversa. Le feritoie della paratia a Monza si riducono a 4 mentre il monkey seat, dopo una breve apparizione, è stato del tutto rimosso.
All’anteriore, invece, la W05 mantiene la stessa ala usata fin ora (FOTO), anche se c’è la possibilità che i tecnici decidano di eliminare gli upper flap come fatto da Ferrari e Red Bull per ridurre ulteriormente il drag.
La Red Bull utilizza anche a Monza l’ala posteriore molto scarica utilizzata a Spa, dotata di profilo principale praticamente dritto, incidenza nulla e corda pressoché inesistente, combinata con la paratia senza feritoie (FOTO).
Anche l’ala anteriore è la stessa utilizzata a Spa, ma prima Vettel e poi Ricciardo l’hanno provata (come lo scorso anno) senza i profili a sbalzo (FOTO).
Finalmente anche la Williams ha sfoggiato nuovi profili più scarichi sia all’anteriore che al posteriore. Per cercare di incrementare le già buone velocità di punta della FW36, all’anteriore i tecnici hanno deciso di tagliare parte dei flap (FOTO); al retrotreno, invece, è comparsa un’ala totalmente nuova, caratterizzata da main plane e flap più piccoli (e con una leggera “U” nella parte centrale) ed una paratia dotata di una sola feritoia (FOTO). Anche la Williams, come la Mercedes, ha rimosso il monkey seat.
Ala nuova al posteriore anche per la Force India (FOTO). Il nuovo profilo si caratterizza per la forma leggermente “a cucchiao” ed a freccia, oltre che ad un flap DRS di dimensioni ridotte. Diversa anche la paratia, del tutto priva di slot nella parte superiore.
Diverso il caso dell’anteriore, che, stranamente, mantiene la stessa configurazione utilizzata fin ora (chiaramente con minor incidenza – FOTO).
Anche la Toro Rosso è intervenuta sui profili per ridurre la resistenza (ed il carico ovviamente) e guadagnare in velocità. All’anteriore i tecnici hanno tagliato parte dei flap (FOTO); al posteriore sono stati introdotti profili più piccoli ed una nuova paratia con soli tre slot e priva di “frange” nella parte inferiore (FOTO).
La McLaren Mp4-29 è certamente la monoposto dotata delle ali più cariche del gruppo. Al posteriore c’è ancora l’ala vista a Spa, di forma “a cucchiaio” e ridotta nella corda e nelle dimensioni, dotata tra l’altro di flap “seghettato” al bordo d’attacco (FOTO). Seppur più scarica rispetto alla versione standard, parliamo di un profilo comunque decisamente più carico rispetto a quelli utilizzati dalla concorrenza, a dimostrazione del deficit di carico generale della Mp4-29.
Stesso discorso per l’anteriore, che non presenta alcuna modifica: l’ala è quella standard ridotta solo nell’incidenza (FOTO).
La Lotus ha riproposto l’ala posteriore super scarica vista a Spa, caratterizzata da profili piuttosto piccoli, nessun elemento a sbalzo fissato al pilone ed una paratia priva di feritoie (FOTO).
All’anteriore i tecnici sono intervenuti sui flap, riducendone la dimensione (FOTO), e sulle paratie, eliminando uno dei due piccoli profili a sbalzo fissati all’esterno (FOTO).
Chiudiamo con la Sauber che ha riproposto lo stesso profilo mini dello scorso anno (e del 2012… FOTO). Tuttavia questo profilo è apparso fin troppo scarico ed è stato sostituito da quello utilizzato a Spa ed in precedenti occasioni (FOTO).