Red Bull – Ricciardo: “all in” con tre assi
Il pilota Australiano riaccende la sfida mondiale e si candida ufficialmente come contendente al titolo piloti insieme al duo Mercedes. Scopriamo “la mano” di Daniel e della Red Bull.
Chi conosce il Texas Hold’em Poker sa bene che, quando il gioco si fa duro, bisogna avere il coraggio di puntare tutto quello che si ha ed alzare la posta in palio, o come si dice in gergo, andare “all in”. E’ esattamente ciò che faranno la Red Bull e Ricciardo nelle gare che restano, giocandosi il tutto per tutto per tenere vive le speranze mondiali del formidabile pilota australiano; Daniel, per restare in tema, è praticamente l’ultimo rimasto seduto al tavolo verde a giocarsi l’ “heads up” finale con Hamilton e Rosberg, e le sue chance di vittoria non sono affatto remote, seppur piuttosto basse.
Chi conosce il poker texano sa anche un “all in” vincente può dare il colpo di grazia (vincente o perdente) ma anche stravolgere una partita che sembra persa; tutto sta nella qualità dei punti che ha in mano ogni giocatore e Daniel può giocarsi il tutto per tutto con un poderoso tris di assi, sperando che poi al “river” (l’ultima carta scoperta dal mazziere dopo le tre del “flop” ed il “turn”) ci sia il decisivo colpo di scena. Ecco la mano di Daniel Ricciardo e della Red Bull secondo BlogF1.it:
Asso di cuori – il pilota
Sapevamo già che Daniel Ricciardo fosse un pilota formidabile, ma, dopo le esperienze in HRT e Toro Rosso, ovviamente, nessuno si aspettava che facesse un campionato simile. Soprattutto, nessuno si aspettava un Ricciardo così forte e così più a suo agio del compagno di squadra, non un pinco pallino qualunque ma il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. I due guidano la stessa macchina, hanno la stessa Power Unit ed utilizzano gli stessi materiali: sarà che Vettel non si è ancora adattato a questa nuova Formula, sarà la sfortuna, ma Ricciardo fino ad ora è sembrato averne decisamente di più del pilota tedesco, sia in qualifica che in gara.
Nella vita privata e nel paddock sembra un timidone, uno di quelli che ridono sempre perché si imbarazzano facilmente o perché si meravigliano sempre di ciò che gli succede intorno. Daniel, allacciato il casco ed abbassata la visiera, è tutt’altro che timido e tutt’altro che in imbarazzo! E’ veloce in gara e velocissimo in qualifica, sa gestire le gomme quando serve e sa spingere forte quando la strategia lo richiede. In più, cosa di non poco conto, non ha alcun timore reverenziale nei confronti degli avversari, che si chiamino Hamilton, Rosberg, Vettel o Alonso. Tutte qualità che gli consentono di correre con una sola preoccupazione: la vittoria!
Asso di quadri – l’aerodinamica della RB10
La Red Bull è certamente stata la sorpresa in negativo del campionato 2014. I cambi regolamentari sono sempre un punto interrogativo per tutti, compresa la squadra che ha stravinto fino all’anno prima (ed è questo il bello). Nessuno si aspettava così tante difficoltà alla Red Bull, soprattutto ad inizio campionato, quando tenere la RB10 in pista per più di qualche giro senza fare fumo sembrava un’utopia. Ora la situazione è decisamente migliorata e, nonostante una Power Unit Renault non ancora all’altezza di quella Mercedes, la Red Bull può vantare dei punti di forza che la squadra tedesca, invece, non ha.
La RB10 non sarà la monoposto più potente in assoluto, ma può sopperire alle carenze motoristiche con un’aerodinamica eccezionale. La Red Bull, infatti, è piuttosto efficace dal punto di vista aerodinamico e ne dà dimostrazione ad ogni gran premio utilizzando sempre ali decisamente più scariche della concorrenza. Ciò significa poter colmare il gap motoristico con le velocità di percorrenza in rettilineo e soprattutto in curva, circostanza che può trasformarsi addirittura in un vantaggio in quelle piste dove è il setup aerodinamico a fare la differenza, più che la guidabilità e/o la potenza del motore.
Asso di picche – i rapporti del cambio
In occasione del Gp del Belgio, a Spa Francorchamps, la Red Bull ha usufruito dell’unico bonus stagionale concesso dalla FIA per modificare i rapporti del cambio. Nessuno sa, oltre alla Fia ed alla stessa squadra austriaca, che tipo di modifica ci sia stata e l’ipotesi più gettonata è quella dell’allungamento dei rapporti per gare come quella di Spa e Monza.
Tuttavia nel paddock si è diffusa anche un’ipotesi diversa, diametralmente opposta a quella che abbiamo appena menzionato; secondo alcuni, infatti, la Red Bull avrebbe scelto rapporti più corti, con la speranza di migliorare le performance della RB10 ed incrementare le possibilità di vittoria su circuiti tortuosi come Singapore ed Abu Dhabi, circuito dove, tra l’altro, il punteggio varrà il doppio.
L’ipotesi non è affatto infondata, atteso che – accorciando i rapporti – migliora notevolmente il comportamento della vettura in uscita di curva. Le velocità di punta peggiorano nelle piste con lunghi rettilinei (Monza in primis), ma a tale svantaggio si può porre rimedio, come detto, con un setup aerodinamico più scarico. Con alta probabilità, nel valutare vantaggi e svantaggi tra la configurazione lunga e quella corta, è possibile che gli ingegneri abbiano individuato più vantaggi nella seconda opzione. Qualora la voce dei rapporti corti fosse vera, quindi, la Red Bull potrebbe ridurre ulteriormente il gap con la Mercedes.
Asso di fiori – l’harakiri Mercedes
I tre assi potrebbero non bastare a Daniel Ricciardo per vincere contro Hamilton e Rosberg. Tuttavia la sorpresa potrebbe arrivare al “river”, l’ultima carta girata dal mazziere. Per dirla in breve, da una grandissima dose di fortuna. Al di là di possibili ritiri ed eventi sfortunati vari in cui potrebbero incappare i due piloti della squadra tedesca (i guai tecnici ci sono per tutti e le PU disponibili finiscono anche in casa Mercedes…), è la definitiva esplosione della loro rivalità senza esclusione di colpi che potrebbe dare la carta vincente a Ricciardo.
I rapporti in Mercedes, dopo i fatti di Spa, sono tesissimi e nessuno può immaginare come andrà a finire tra Hamilton e Rosberg nelle prossime corse. Ciò che è certo è che nessuno dei due accetterà mai di rinunciare alla lotta al titolo e di questa acerrima battaglia non potrà che giovarsi proprio Daniel Ricciardo, ammesso, ovviamente, che riesca a stare sempre lì a passo con le W05 e che la sua Red Bull sia immune da problemi tecnici, soprattutto in gara.
E’ un “all in” difficilissimo quello di Ricky, ma assolutamente non impossibile. Tutto dipenderà, innanzitutto, dalla capacità della Red Bull di mettergli a disposizione una macchina affidabile dal primo all’ultimo giro per tutti i gran premi che restano. Il resto lo decideranno le prestazioni del pilota australiano, la fortuna e…le due Mercedes!