McLaren, a Spa Q3 raggiunto con entrambi i piloti
Nelle qualifiche del GP del Belgio Magnussen conquista la settima posizione, mentre il compagno Button partirà decimo.
Obiettivo raggiunto dalla McLaren al ritorno dalle vacanze estive: entrambe le monoposto del team di Woking sono riuscite a qualificarsi per la Q3, in una sessione condizionata dalla pioggia scesa prima delle prove cronometrate. Magnussen ha battuto di oltre un secondo il proprio compagno di squadra, con il danese che domani partirà settimo, mentre l’inglese scatterà dalla decima casella dello schieramento.
Gli aggiornamenti portati in Belgio non hanno stravolto le prestazioni della Mp4-29, che già nella Q1 fa tremare Magnussen: il giovane debuttante riesce ad evitare una clamorosa eliminazione ai danni di Maldonado per soli due decimi. A rischiare l’eliminazione nel Q2 è invece Jenson Button: il Campione del Mondo 2009 riesce a rientrare nei qualificati solamente all’ultimo tentativo, beffando il russo Kvyat di un decimo. Come le precedenti due fasi, anche nella Q3 i piloti sono costretti ad utilizzare gomme intermedie: Magnussen si qualifica settimo dopo aver migliorato il proprio crono all’ultimo tentativo, cosa che non riesce al più esperto compagno di squadra Button.
Così Magnussen ha commentato il settimo posto odierno: “Le condizioni erano difficili oggi, ho rischiato di non entrare nella Q2 perchè avevo rovinato il mio giro con un errore in curva uno. Nonostante ciò, sono riuscito a passare il turno e nelle altre due sessioni sono andato meglio. La settima posizione non è un risultato fantastico, ma non è una pessima posizione di partenza, sperando che domani non arrivi la pioggia”.
Dopo le qualifiche non riesce a nascondere la propria delusione Jenson Button, che fa autocritica: “Non sono dove avrei voluto essere ovviamente, spero che domani non piova. Ho commesso un errore stupido nel mio ultimo tentativo, ho bloccato in fondo al rettilineo del Kemmel e ho rovinato un po’ le gomme nuove, davvero una sensazione spiacevole. Le condizioni oggi non erano facili, a Blanchimont soffrivo molto di sovrasterzo, così come mi è capitato un paio di volte all’Eau Rouge”.