Lowe: “Ho portato Mercedes ad un livello superiore”
Paddy Lowe non ha dubbi: i metodi di lavoro di Ross Brawn sono già ampiamente superati in casa Mercedes: “E’ già roba vecchia”, ha affermato il britannico ad Autosport.
Paddy Lowe prenderà a novembre la direzione tecnica della Mercedes, oltre ad avere anche alcuni ruoli di responsabilità – insieme a Toto Wolff – che toccavano prima a Ross Brawn. E, probabilmente senza modestia alcuna, l’ingegnere inglese ha affermato di essere stato pedina fondamentale per la squadra della Stella a tre Punte per prendere il volo in Formula 1. Lowe ha certamente una lunga esperienza in Formula 1: dal 1987 al 1993 ha lavorato per la Williams, per poi trasferirsi a Woking fino alla metà dello scorso anno, prendendo il comando di una squadra creata, tassello dopo tassello, da Ross Brawn.
“La squadra era già in ascesa nel corso degli ultimi due o tre anni”, ha affermato Lowe in una intervista concessa ad Autosport. “L’anno scorso, poi, si cominciava a vincere gare e fare pole con regolarità. E non possiamo che ringraziare Ross per aver avviato questo processo, ma io credo di aver portato la squadra ad un livello successivo. Non ho cambiato quello che Ross aveva fatto, ma ho semplicemente individuato delle lacune che erano state sottovalutate”.
Lowe ha inoltre aggiunto: “Raramente vai in posti dove ciò che hai trovato è totalmente sbagliato. Si tratta solo di aggiungere qualcosa a ciò che non era stato fatto prima. Ross ha lasciato la squadra a dicembre e il tempo passa velocemente in Formula 1. Non riesco neanche a ricordare come si lavorava lo scorso dicembre. Con tutto il rispetto per Brawn, quel tipo di lavoro è già roba vecchia”.
L’inglese ha anche espresso grande soddisfazione per questa stagione straordinaria per la Mercedes: “Siamo qui a lavorare per le prossime gare e finora è stato un anno fantastico, realisticamente non lo avremmo mai sognato così. Finora abbiamo raccolto risultati storici e siamo intenzionati a continuare così. La Formula 1 non perdona: la tua forza è solo quella espressa nell’ultima gara: se nella gara successiva torni indietro, non sei più forte”.