Aldo Costa a ruota libera su Domenicali, Alonso e Tombazis…
Aldo Costa, 53 anni, di Parma, è uno dei progettisti italiani che ha contribuito al successo della Mercedes in F1. In questi giorni è tornato a parlare della sua precedente esperienza in Ferrari, suscitando particolare attenzione tra i tifosi della Rossa. Ecco cosa ha svelato…
Licenziato, silurato o – più semplicemente – allontanato dalla Ferrari in maniera poco carina. Dopo undici anni in Ferrari e aver concepito monoposto vincenti come la F2007 o la F2008, Costa è stato trattato come fosse stato una pedina inutile nello scacchiere di Maranello.
Poche volte, però, lo abbiamo sentito deluso o amareggiato per quanto successo. Dopo quasi tre stagioni in Mercedes, Costa non rinnega il suo passato. “Sono sincero: sono emiliano, ho lavorato per un’azienda che è un mito: a me dispiace vedere come è ridotta la Ferrari in Formula 1. Mi spiace anche se mi hanno mandato via in una maniera che non riesco a definire elegante. A Maranello lavora tantissima gente in gamba per la quale provo affetto e mi addolora saperli coinvolti in una situazione tanto complicata. Non è buonismo, ho lasciato tanti amici lì”, afferma Costa sul blog di Leo Turrini. Nessun rancore neanche per l’esecutore di quel licenziamento, Stefano Domenicali: “Non gli serbo rancore. Ogni tanto ci scriviamo un sms. Ora la Ferrari appartiene al passato di entrambi, oltre a quello di Marmorini e tanti altri. Tornarci? Veramente sto benissimo dove sto adesso”.
Sul perché la Ferrari abbia fatto così tanti passi indietro nel corso di questi anni, è difficile dirlo. Ma Costa ammette: “La mia non è certo una verità assoluta, è una opinione. Sono stati fatti errori strategici, proprio di visione, gravissimi. E, ovviamente, non sono state prese le decisioni più opportune a proposito delle persone”.
Ma poi arrivano delle piccole bardate verso Maranello. E per lasciare intendere di chi è la responsabilità, porta un esempio pratico: “Nel 2008, noi del reparto corse presentammo la richiesta di procedere alla realizzazione di una nuova galleria del vento, perché la reputavamo indispensabile per restare competitivi. Ma ci venne risposto che non era il caso, che non ce n’era il bisogno”. La Galleria del vento: proprio uno dei tormentoni del Cavallino in queste ultime stagioni. Ma chi decise che la Galleria del Vento nuova non era necessaria? “A prendere tutte le decisioni, dalle strategie alle persone, è sempre stato l’Avvocato Montezemolo. Le ha prese quando la Ferrari trionfava e le ha prese anche quando ha smesso di vincere. Giusto per essere chiari!”.
L’allontamento di Costa avvenne dopo quel disastroso GP di Spagna del 2011. La leggenda racconta di un Fernando Alonso furioso al termine della gara che avrebbe chiesto la testa di Costa. “Io non credo che sia stato Alonso a farmi fuori. Fernando è un grandissimo quando guida. Fuori dall’auto, non sono mai riuscito a capirlo. Per me rimane sempre un personaggio enigmatico e indecifrabile”.
Il vero problema pare sia stato Tombazis. E’ proprio sul progettista greco che Costa è un po’ più amaro: “Quando mi mandarono via, mi dissero che ero io a tappare la creatività del progettista greco. Dopo aver liberato la sua fantasia, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, no?”.