Ferrari: dai mozzi ai cestelli soffianti
Ecco come si è evoluto il sistema introdotto sulla F14T a in Bahrain e sviluppato nei Gp successivi.
Grazie ad un’immagine scattata da Auto Motor Und Sport sulla griglia del Gp di Ungheria, possiamo mostrarvi come si è evoluto negli ultimi gran premi il sistema di soffiaggio introdotto dalla Ferrari sulla F14T in Bahrain. Il tappo conico sui mozzi, infatti, faceva pensare che il sistema fosse rimasto inutilizzato. In realtà i tecnici del Cavallino hanno soltanto trasferito il soffiaggio dal mozzo ai cestelli, pertanto la Ferrari sembra aver continuato ad utilizzarlo nelle ultime gare. Non a caso, pur tenendo i mozzi chiusi, erano rimaste le grosse prese d’aria nella parte interna della paratia, piuttosto ingombranti dal punto di vista aerodinamico, ma necessarie ad alimentare il sistema.
Come mostra la nostra elaborazione, la novità, rispetto alla versione iniziale, è che l’aria viene espulsa non più dal mozzo, ma dalla parte esterna del cerchio, in modo da “soffiare” su un’area decisamente più estesa. I flussi provenienti dalla grossa presa d’aria laterale hanno la possibilità di riscaldarsi grazie al calore prodotto in frenata dai dischi in carbonio (quindi, presumibilmente, l’effetto potrebbe essere anche maggiore in curva, quando l’aria che esce dal cestello è decisamente più calda).
Nell’immagine si nota anche l’apertura posta sopra al cestello, che consente al calore di fuoriuscire nello spazio tra cestello e cerchio e riscaldare quest’ultimo e pneumatico. Come la passata stagione, infatti, la Ferrari continua ad utilizzare la banda nera in silicio che ha la funzione di facilitare il trasferimento del calore dal cerchio alla gomma.
Da segnalare che la soluzione che vi abbiamo mostrato non è affatto una novità, visto che anche la Red Bull ne usava una simile già lo scorso anno.