Rosberg: “Non aver passato Lewis, adesso mi rode”
È stato l’incontrastato leader del GP d’Ungheria, fino all’incidente di Marcus Ericsson. Con l’ingresso in pista della safety car e la conseguente corsa al box per il cambio gomme, la gara di Nico Rosberg si è complicata. Nell’immediato dopogara, l’attuale leader della classifica piloti racconta alla stampa la sua corsa.
Domanda: Nico, è stata una corsa piena di azione che probabilmente, alla fine, non ti ha dato quello che speravi. Sei partito dalla pole position, ma poi è cominciata la discesa. Cosa ti porti via da questa gara?
Nico Rosberg: “Dal punto di vista emozionale l’ultimo giro è la cosa che fa più male: il non essere stato in grado di passare Lewis [Hamilton]. Questo mi sta rodendo in questo momento. Si, è stata una gara piena di momenti forti ed io ho avuto la mia dose di sfortuna, con la safety car che è venuta fuori quando avevo appena passato l’entrata della pit lane; poi i freni hanno cominciato a riscaldarsi; insomma, è stato un assommarsi di problemi”.
D: Il muretto ha chiesto via team radio a Lewis di farti passare – cosa che lui non ha fatto. Sei arrabbiato per questa cosa?
NR: “Non voglio commentare questa cosa. Ne parleremo internamente”.
D: Eri abbastanza vicino a lui quando quel messaggio è arrivato? Saresti stato in grado di passarlo senza che lui rallentasse?
NR: “Come ho già detto, dobbiamo sederci intorno a un tavolo e analizzare la situazione”.
D: Se fossi stato tu a ricevere “l’ordine”, ti saresti fatto da parte e l’avresti lasciato passare?
NR: “E’ un “se” troppo grande in questo momento. Sarebbe pura speculazione e non è mia intenzione dar adito a speculazioni”.
D: Nel tuo tentativo di passare Lewis, se finito abbastanza fuori dal tracciato. E’ stata una cosa intenzionale?
NR: “In quella parte di circuito puoi oltrepassare la vettura dal lato interno. Sappiamo che è possibile in quel punto. Semplicemente, non sono stato in grado di farlo”.
D: E’ stato un ultimo giro frizzante, per tutti quelli che l’hanno visto. Com’è stato per te, che eri uno degli “attori” in scena?
NR: “Ero in pieno attacco. Era necessario provare a superare [Hamilton], ma non ce l’ho fatta. Ed è davvero spiacevole”.
D: Quando ti sei reso conto che potevi attaccare il terzetto al vertice?
NR: “A dire il vero era parte della strategia che io fossi in grado di prendere il leader della corsa, verso la fine della gara. Con il senno di poi, non è stata probabilmente una strategia perfetta al cento per cento. Ma è sempre facile parlare a giochi fatti. Un problema è stato anche, come ho già detto, il surriscaldamento dei freni e le gomme quasi alla fine. Dunque, una cosa si è sommata all’altra…”
D: Devi aver desiderato molto che ci fosse un giro in più….
NR: “Decisamente, questo gara è stata un giro troppo corta per i miei costi. Ma queste sono le corse. A volte gli auspici sono contro di te”.