F1 | Analisi Tecnica del Gran Premio d’Ungheria 2014
Gran Premio spettacolare dal punto di vista puramente agonistico, ma interessante anche a livello tecnico. Ecco le novità scovate in Ungheria con la nostra consueta analisi tecnica.
Con il Gran Premio di Ungheria si chiude la prima parte di stagione. I team avranno tre settimane di ferie “obbligatorie”, dopodiché il circus farà tappa a Spa e Monza, le piste più veloci del Mondiale. Proprio per questo motivo, all’Hungaroring non si sono viste moltissime novità tecniche sulle monoposto, anche perché il circuito impone alto carico aerodinamico e le squadre hanno così “riciclato” soluzioni già utilizzate precedentemente.
L’argomento sicuramente più “caldo” del weekend ungherese ha riguardato i freni ed i vari escamotage che i team hanno escogitato sia per farli funzionare al meglio, sia per ridurre il consumo delle gomme, soprattutto quelle anteriori.
La Mercedes è stata piuttosto attiva su questo frangente; i tecnici hanno individuato maggiore criticità di temperatura sulla gomma anteriore sinistra e sono intervenuti sui cestelli dei freni per arginare eventuali problemi di usura. Già dal venerdì, infatti, entrambe le W05 sono state dotate di cestelli diversi tra anteriore destra ed anteriore sinistra (FOTO), garantendo più ventilazione a quest’ultima, maggiormente sollecitata sul tortuoso tracciato di Budapest.
Tale stratagemma ha consentito il transito di molta più aria tra cestello e cerchio, ottenendo un migliore raffreddamento quest’ultimo (e conseguentemente dell’aria interna dello pneumatico, che è riscaldata proprio dal calore trasferito dai freni al cerchio).
In gara, poi, abbiamo visto i meccanici applicare del nastro sulle prese di raffreddamento dei freni (FOTO), in modo da ridurre la portata d’aria ed evitare un eccessivo raffreddamento dell’impianto frenante, che, come noto, rende al meglio ad una certa temperatura; quando quella esterna è più bassa del solito (come domenica pomeriggio), occorre compensare parzializzando le prese di raffreddamento. Tuttavia, nel corso della gara, i meccanici hanno dovuto rimuovere il nastro per evitare il fenomeno opposto, cioè il surriscaldamento dell’impianto.
La Mercedes, al di là di questi piccoli accorgimenti, non ha portato nessuna novità di rilievo, ma è ragionevole attendere nuovi profili anteriori e soprattutto posteriori per i prossimi due appuntamenti.
La protagonista del weekend è stata senza dubbio la Red Bull, con Vettel durante le qualifiche e con Ricciardo strepitoso in gara. A differenza della Germania, entrambi i piloti hanno scelto la stessa configurazione aerodinamica, sia all’anteriore (FOTO) che al posteriore, dove è stata scelta l’ala con il main plane dritto ed il pilone fissato nella parte superiore (FOTO).
Da segnalare che nel corso delle prove libere il pilota australiano ha provato un profilo anteriore più scarico, con l’obiettivo di aumentare la velocità della RB10 e ridurre ulteriormente il gap velocistico dai rivali. Questo profilo, dotato di main plane ad un soffiaggio e mezzo (anziché due) e di flap di dimensioni ridotte (FOTO), è stato messo da parte dopo pochi giri, visto che non garantiva carico sufficiente all’avantreno.
Altra novità per la RB10, sempre all’anteriore, è quella relativa ad un profilo ricurvo aggiunto alla paratia dei freni (FOTO), utile a migliorare lo scorrimento dei flussi in una zona molto critica. L’elemento, come si nota nell’immagine, è stato provato nelle prove libere e, visti i buoni risultati, è stato applicato in maniera più rigida per le qualifiche e la gara.
La Ferrari, a differenza di Hockenheim, ha riproposto l’ala posteriore con il main plane arcuato ed il pilone singolo (FOTO), che evidentemente garantisce maggior carico rispetto al profilo dritto e la soluzione a due piloni. Nell’immagine si vede bene anche il profilo a sbalzo aggiuntivo fissato al pilone, che garantisce un miglior funzionamento dell’ala posteriore.
Anche questo weekend gli uomini del Cavallino hanno lavorato sul cofano motore, prima in versione “snella” e poi, dal sabato mattina, in versione “large” (FOTO). Si parla di difficoltà di raffreddamento per la F14T con il cofano stretto, ma è probabile anche che gli ingegneri abbiano verificato una migliore efficienza del profilo posteriore, che riceve più aria calda con lo sfogo maggiorato rispetto alla versione con il solo scarico esposto (FOTO).
Anche in quest’occasione, inoltre, il diffusore della Rossa è stato dotato dei cinque piccoli generatori di vortice introdotti a Silverstone, che “pettinano” i flussi in uscita dall’estrattore (FOTO).
E’ la Williams ad aver portato qualcosa di nuovo per la propria monoposto, anche se non si tratta di una novità assoluta, visto che il profilo orizzontale comparso sul roll bar della FW36 (FOTO) è di chiara ispirazione Ferrari. All’anteriore, poi, fanno la loro comparsa i “dentini” utili ad evitare che i riccioli di gomma di incastrino tra i profili (FOTO), mentre al posteriore è stato modificato il profilo collocato tra ruota e diffusore (FOTO). La Fw36, inoltre, è scesa in pista senza il cofano con la pinna “grigliata” utilizzato in Germania (FOTO).
Solo novità di dettaglio per le altre squadre, tra le quali segnaliamo la Sauber, anch’essa con i cestelli anteriori asimmetrici (FOTO), la Force India, che ha riproposto il cofano vecchio con la presa d’aria extra (FOTO), e la Lotus, con una lieve modifica al gurney flap del diffusore (FOTO).