Red Bull sul podio a Silverstone: 3° Ricciardo; 5° Vettel
La strategia su una sola sosta e una gestione oculatissima degli pneumatici regalano insperatamente a Daniel Ricciardo il gradino più basso del podio di Silverstone. Sebastian Vettel spreca la sua prima fila con una partenza inopinata, ma elargisce pazzesche emozioni nel duello con Fernando Alonso che gli vale la quinta posizione al traguardo.
Sul podio di Silverstone c’è una Red Bull, ma non è quella che da pronostico ci si sarebbe aspettati. E’ Daniel Ricciardo ad andarsi a prendere il terzo trofeo del Gp di Gran Bretagna 2014. Un risultato importante che l’Aussie ha costruito risalendo pazientemente la classifica dall’ottava posizione in griglia, cambiando in corsa la sua strategia (da due a una sola sosta) e gestendo con enorme cautela gli pneumatici. Un po’ di rammarico per Sebastian Vettel, che ha bruciato la sua partenza dalla seconda piazza, piantandosi allo start e facendosi sopravanzare dalle due McLaren e da Lewis Hamilton.
Nella gara sconvolta dall’incidente di Kimi Raikkonen, le due Red Bull cambiano i propri piani sin dalla ripartenza, scegliendo di affrontare il difficile stint su gomme dure nella prima fase di gara, per potere poi avere le mescole più performanti con la macchina leggera. Al secondo start dietro la safety car, infatti, sia Vettel che Ricciardo (rispettivamente quinto e settimo) montano le PZero Orange Hard.
Questa primissima parte di gara è molto difficile per Sebastian Vettel, che, con le gomme dure, non riesce a reggere il ritmo delle due McLaren che gli stanno davanti, né quello di Bottas che arriva di gran carriera alle sue spalle. Il tedesco si ferma ai box a montare le gomme medie già all’11esimo giro e rientra in pista nella parte bassa della zona punti, in nona posizione. Il suo ritmo, però, migliora in maniera decisa: riesce a sbarazzarsi con relativa facilità della Force India di Nico Hulkenberg e, successivamente, anche di Kevin Magnussen, che passa all’esterno dopo un ben duello.
Sebastian Vettel, complici i pit stop altrui, risale fino alla seconda posizione e si ferma ai box per montare un nuovo treno di gomme medie al 34esimo giro. Qui comincia la fase più viva della sua gara: il tedesco rientra quinto davanti a Fernando Alonso, che, approfittando delle sue gomme fredde, lo ripassa quasi subito. Comincia un duello serratissimo, fatto di continui agguati e team radio al vetriolo con accuse reciproche (Vettel lamenta pretestuosamente che Alonso non lascia sufficiente spazio per la traiettoria; Alonso millanta che Vettel si avvantaggia nei suoi confronti andando fuori dalla linea del tracciato), in cui il campione del mondo in carica non concede all’avversario più di mezzo secondo di vantaggio. Questo testa a testa dal sapore rusticano si conclude soltanto al 47esimo giro, quando il pilota Red Bull trova lo spunto giusto e, dopo tre lunghissime curve di ruota a ruota, si porta finalmente a casa la quinta posizione.
La gara di Daniel Ricciardo è molto diversa. Alla seconda partenza l’Aussie poco può contro gli arrembaggi di Valtteri Bottas e Fernando Alonso, che viaggiano a un ritmo molto più elevato, e si incaglia dietro Nico Hulkenberg, imprendibile su rettilineo. Il sorpasso sul tedesco della Force India gli riesce di prepotenza al giro 9, all’esterno.
Ricciardo si ferma per il suo cambio di pneumatici al 16esimo giro e, con gomme medie fresche, rientra decimo. Si sbarazza con relativa facilità di Adrian Sutil e, nuovamente, di Nico Hulkenberg, e a questo punto entra in modalità “gestione”. Il ritiro di Rosberg lo porta in zona podio ed è intorno al 32esimo giro che l’australiano valuta con il suo box l’idea di andare fino in fondo con il treno di gomme montato 16 giri prima. L’azzardo riesce, ma le ultime tornate sono un’immane sofferenza: le prestazioni della RB10 crollano e il ritorno di Jenson Button è minaccioso.
“Sono contento di essere qui sul podio. Siamo arrivati ai minimi termini con le gomme, un altro giro e Jenson [Button] mi riprendeva!”, afferma Daniel Ricciardo a fine gara. “Mi sento alla grande! Questo è il terzo posto più bello della mia carriera. Di solito non mi esalto per una terza piazza, ma oggi mi sono rifatto delle qualifiche di ieri. Abbiamo usato le carte che avevamo a disposizione e abbiamo fatto al meglio il nostro gioco, dunque sono davvero felice che la strategia a una sola sosta abbia funzionato. Il primissimo cambio gomme non era previsto. Ci siamo fermati abbastanza presto sulle Prime perché eravamo assai lenti, dunque siamo passati alle Option e, a un certo punto, il mio ingegnere mi ha detto che avevamo ancora quattro giri con quelle gomme e poi si doveva rientrare ai box. Io gli ho detto che il ritmo mi sembrava buono, che le gomme non stavano peggiorando e che dovevamo provare a restare fuori, e lui mi ha detto ‘Ok, proviamoci e valutiamo’. Poi, dopo qualche giro, mi ha chiesto: ‘pensi di potere arrivare alla fine? Ci sono 15 o 20 giri da fare’, e io gli ho risposto: ‘al momento penso che si può fare’. E dunque, yeah, l’abbiamo fatto e ha funzionato!”
Sebastian Vettel racconta così il suo duello con Fernando Alonso: “Ho sentito molto vicino Fernando.. forse un po’ troppo! La situazione è diventata un po’ ridicola quando entrambi abbiamo cominciato a lamentarci sul superamento del limite del tracciato; non penso che alla gente interessi troppo se la vettura va un po’ più a sinistra o un po’ più a destra. Ho ricevuto il messaggio che avrei dovuto rispettare il limite del tracciato e che lui si stava lamentando, e io ho cominciato a fare la stessa cosa. Non sono sicuro sul chi l’abbia vinta. Penso che due volte lui è stato un po’ troppo aggressivo in curva 6, ma alla fine sono riuscito a sopravanzarlo comunque. Mi aspettavo un terzo posto quest’oggi, il ritmo c’era, ma la strategia non ha funzionato. Ora guardo alla mia gara di casa, è sempre speciale gareggiare in Germania”.