Ferrari: “Dobbiamo abbracciare la cultura del rischio”
La Scuderia fa il punto della situazione dopo il Gran Premio d’Austria e Mattiacci ammette: “Dobbiamo abbracciare la cultura del rischio e rinunciare a quella del compromesso”.
La Ferrari – quella di Fernando Alonso – ha tagliato il traguardo del Gran Premio d’Austria a 18 secondi di ritardo dal leader della gara. Un distacco tutto sommato contenuto che ha lasciato ad Alonso la consapevolezza di aver fatto una buona gara, pur condizionato da un mezzo a cui manca la potenza giusta per poter anche solo pensare di contrastare gli avversari. Non c’è più spazio per le illusioni e la stagione del Cavallino Rampante ha preso una piega triste che, salvo clamorosi colpi di scena, potrebbe anche portare il team a interrompere la striscia positiva di risultati che vede la Ferrari vincere almeno una gara dal 1994.
Il Direttore dell’ingegneria della Scuderia di Maranello – Pat Fry – ha dato il suo consueto punto di vista tecnico nel post gara, spiegando: “Dopo una buona partenza, sia Kimi che Fernando hanno faticato molto a trovare il passo con le SuperSoft, a causa del graining. E’ stato lì che si è creato subito un distacco con le squadre motorizzate Mercedes che, su questa pista, hanno potuto sfruttare i tre rettilinei e una maggior potenza per fare, ancora una volta, la differenza. Al di là dei risultati, possiamo comunque essere soddisfatti perché nel secondo e terzo stint, soprattutto con Fernando, la nostra è stata una delle monoposto più veloci in pista. Questo dimostra come, gara dopo gara, stiamo facendo dei piccoli passi in avanti”.
C’è da avere pazienza, perché la ristrutturazione della Ferrari richiederà molto tempo, come lo stesso Marco Mattiacci – Team Principal della Scuderia – ha spiegato: “Dobbiamo essere innovativi e abbracciare la cultura del rischio, lasciando quella del compromesso. Abbiamo insistito su alcune soluzioni che non hanno pagato, giusto prenderne altre anche se più rischiose. […] L’andamento di questa stagione si manifesta in maniera particolarmente evidente quando si corre su circuiti dove quel che più conta è la potenza delle vetture. In Austria abbiamo cercato di tirare fuori il meglio dal pacchetto a nostra disposizione e crediamo di aver fatto un altro piccolo passo avanti nella giusta direzione. Questo deve darci la motivazione per continuare lo sviluppo della F14T”.