Schumacher, terapie d’avanguardia per la riabilitazione
La lunga riabilitazione di Schumacher sarà affidata ad una équipe di venti medici, uno speciale robot per rieducarlo ai movimenti e ad un giardino molto speciale.
Sabine Kehm, portavoce e manager di Michael Schumacher, dopo mesi di silenzio è tornata a rilasciare una breve dichiarazione sulle condizioni di salute del sette volte campione del mondo di F1, andando a chiarire quale saranno i prossimi passi nella riabilitazione. “In realtà, ci sono stati progressi già molte settimane fa. Michael aveva lasciato la terapia intensiva e cominciato la riabilitazione già presso l’ospedale di Grenoble. Secondo i medici, questo è un passo che va fatto il prima possibile. Siamo contenti, perché nessuno aveva la certezza che saremmo arrivati fin qui. Io sono convinta che mi riconosca”.
Insomma, nonostante il lungo silenzio si inizia a respirare una certa atmosfera d’ottimismo, pur nella piena consapevolezza che Michael ha davanti a sé una sfida immensa che potrebbe durare molti anni. Il trasferimento alla clinica universitaria di Losanna, a 30 km da casa, ha un valore anche per la famiglia, come spiegato da Sabine Kehm: “Vi assicuro che anche il semplice fatto di poter tornare a casa per il pranzo, ha il suo valore”.
La clinica di Losanna è tra quelle più quotate al mondo per la rieducazione dopo lesioni cerebrali come quelle che subite da Schumacher. Ad occuparsi di lui ci sarà una squadra di medici formata da circa venti specialisti e un particolarissimo giardino che, non a caso, viene definito “il giardino del risveglio”. Voluto dal Professor Frackowiak – direttore del reparto di neurologia di Losanna – nel giardino si aiuta il paziente a lavorare sui suoi sensi. “Il fruscio delle foglie, il profumo dei fiori, il vento sulla pelle. Il passaggio dall’ombra al sole, il contatto con la corteccia di un albero, il rumore dell’acqua e qualche goccia fresca sul viso, l’erba soffice. La stimolazione dei cinque sensi è la chiave di questa terapia. Risvegliare la consapevolezza attraverso stimolazioni esterne, vere e naturali”, ha spiegato un portavoce della struttura.
Oltre alla Outdoor therapy, Schumacher verrà aiutato nella riabilitazione da uno speciale robot, studiato appositamente per la ripresa dei movimenti nei pazienti non ancora coscienti dopo la fase di coma. Il robot prende il nome di Erigo e altro non è che una speciale macchina che serve a rimettere in piedi il paziente e a simulare alcuni momenti, così da riprogrammare il cervello nelle prime fasi della riabilitazione.
Chrsten Darcy, portavoce della clinica di Losanna, ha raccontanto la storia di un altro paziente nelle stesse condizioni di Schumacher: “Nel giardino abbiamo fatto venire un cane. Poi abbiamo poggiato la mano del ragazzo sulla testa dell’animale. Al contatto gli si è increspato leggermente un labbro, come se avesse voluto sorridere. E da lì ha cominciato a riprendersi”.
Questo è ciò che aspetta Michael. Un lungo percorso, in cui ogni piccolo progresso sarà una vittoria.