Gran Premio del Canada: la review tecnica
E’ stato un weekend ricco di sorprese e con finale al cardiopalmo, ma anche ricco di novità tecniche. Le vediamo nel dettaglio in questo articolo.
La pista di Montreal regala solitamente sempre gare spettacolari e weekend piuttosto movimentati, anche dal punto di vista delle novità tecniche. Anche quest’anno non ha deluso le aspettative. La gara, conclusasi in modo rocambolesco, è stata divertente e nel corso del weekend abbiamo avuto parecchio di cui parlare a livello tecnico.
La più attesa, ovviamente, era la Ferrari, che si è presentata in Canada con novità interessanti. Nel corso delle prove libere, infatti, sulla F14T è stato utilizzato un nuovo cofano motore, con pance talmente allungate da portare gli sfoghi laterali quasi fin sopra al bordo del diffusore ed una pinna nella parte centrale sul terminale di scarico (FOTO). Tale soluzione è apparsa piuttosto efficace dal punto di vista aerodinamico (FOTO), consentendo ai due piloti di scalare la classifica dei tempi.
Purtroppo, però, le temperature non hanno aiutato la Rossa che, per qualifiche e gara, ha dovuto ripiegare su un cofano con pance accorciate e sfogo centrale maggiorato (comunque in nuova versione – FOTO), meno efficace aerodinamicamente, ma più idoneo a smaltire il calore della Power Unit del Cavallino. Da notare che la nuova soluzione ha comportato il ritorno al doppio pilone di supporto dell’ala posteriore, anch’essa nella vecchia versione, mantenuti a quel punto, anche con il cofano vecchio.
Al di là del dietro front sul cofano, però, sulla F14T sono stati confermati altri piccoli aggiornamenti, quali i nuovi deviatori di flusso sulle pance (FOTO) ed i nuovi profili nella parte interna della paratia dei freni anteriori (FOTO). Nuovamente chiusi, invece, i mozzi soffianti, anche se restano le grandi prese d’aria dei freni che dovrebbero alimentare il sistema.
La protagonista del weekend, ossia la Red Bull, ha portato diverse novità, sia all’anteriore che al posteriore. Un nuovo musetto, privo del bulbo inferiore per ridurre la resistenza (FOTO); poi una nuova ala posteriore, più scarica (FOTO), ed una nuova paratia laterale, dotata di tre sole aperture superiori ed uno slot verticale (FOTO). Tuttavia solo il musetto è stato utilizzato anche in gara, mentre l’ala posteriore e la paratia sono state sostituite dalle versioni standard.
Nessuna novità rilevante per la Mercedes, che ha soltanto apportato una piccola modifica al monkey seat introdotto a Monaco. L’unica modifica rilevante l’abbiamo individuata nei cerchi ruota, dotati di una doppia superficie zigrinata all’interno (FOTO).
La vera novità per il team tedesco è il problema tecnico che ha compromesso una doppietta: impossibile individuarlo con esattezza, anche se, a nostro avviso, si è trattato di qualcosa relativo al dispositivo del “brake by wire” (come funziona il BBW? VIDEO), visto che Hamilton ha mostrato problemi (e fumo…) ai freni posteriori. Successivamente, anche Rosberg è apparso molto più in difficoltà in frenata, alzando il piede dal gas molto prima del punto di frenata.
Una novità interessante anche in casa Lotus, che ha utilizzato un’ala posteriore incredibilmente scarica, con profili piccoli e poca incidenza (FOTO), accoppiata ad una nuova paratia con due sole feritoie (FOTO). Praticamente il contrario dell’anteriore, dove abbiamo avuto la possibilità di apprezzare il complesso muso della E22 dal basso, con lo stranissimo splitter in bella vista (FOTO).
Anche la Sauber ha riproposto l’ala posteriore più scarica vista all’esordio, caratterizzata da un main plane piegato vistosamente nei pressi della paratia laterale (FOTO). Interessante notare che i due piloti hanno operato scelte diverse per la gara, con il solo Gutierrez dotato della predetta versione, mentre Sutil ha scelto la versione standard (FOTO).
Nessuna novità per la McLaren, l’unica con la Power Unit Mercedes che non riesce a farsi vedere (come Williams e Force India) ai piani alti della classifica. Evidentemente il telaio della Mp4/29 non consente ai piloti di sfruttare l’ottima unità motrice; tra l’altro i tecnici continuano a lavorare sulla sospensione posteriore “a farfalla”, ancora una volta provata a metà e poi utilizzata in versione integrale in gara (FOTO).
TECH GALLERY del Gp del Canada