F1 2014, va di moda il gioco delle coppie
Coppie pronte a scoppiare: da Mercedes a Ferrari, passando per la Red Bull Racing, ecco la situazione che si è creata tra compagni di squadra in questa prima fase del Campionato 2014.
In questi giorni non si fa che parlare della rivalità tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, probabilmente perché il GP di Monaco, nella sua interezza, non è stato così interessante e ci si concentra sulla cosa più curiosa del momento, ossia la lotta tra compagni di squadra. Che poi, in realtà, sarebbe anche meglio chiamarli “Rivali di squadra”, considerando che il confronto con il vicino di box è sempre quello più importante per un pilota.
Certamente, quello che i due alfieri di casa Mercedes stanno facendo attualmente, non è altro che una guerra psicologica. In questo contesto, Rosberg ha tutto da guadagnare e nulla da perdere, mentre per Hamilton è totalmente il contrario. Lewis è uno che vuole sempre essere il numero uno e lo ha dimostrato con tutti i suoi compagni di squadra, in passato. Non ci sta a perdere o arrivare secondo. Nico è un ottimo pilota, anche se nel confronto con Hamilton ha dei risultati un po’ più altalenanti. Come dicevo, tra i due si è concretizzata una vera e propria guerra psicologica e questi continui attacchi, anche mediatici, ne sono la dimostrazione. Perché quando devi battere il tuo avversario, utilizzi ogni arma a tua disposizione. Magari Lewis avrebbe potuto evitare quella uscita: “Risolverò la mia rivalità con Nico come fece Senna ai tempi di Prost”. Tra tutte le cose meravigliose di Ayrton a cui poteva ispirarsi, ha invece tirato fuori quella che è una macchia nella carriera del brasiliano. Ecco: daa questo punto di vista, Lewis deve essere più forte e non cedere davanti a questi tranelli. Questo è – per esempio – un punto a vantaggio di Rosberg che, invece, non ha commentato certe dichiarazioni. Comunque, se dovessi puntare qualcosa nell’arco del campionato, lo farei sicuramente su Hamilton che si conferma un grande pilota.
Certo è che la rivalità tra i due è sicuramente inflazionata dal fatto che si stanno contendendo il titolo mondiale, ma in quasi tutte le altre squadre possiamo trovare situazioni del genere, seppur un po’ più lontane dai riflettori. Basta guardare in casa Williams, per esempio, dove troviamo la contrapposizione tra il “vecchio” e esperto, rappresentato da Massa, e il “nuovo” ed arrembante nella persona di Bottas. Stessa identica situazione in casa McLaren con Button e il rookie Magnussen.
E, ovviamente, da tenere sotto osservazione la coppia Ricciardo – Vettel alla Red Bull Racing. Queste prime gare, a mio parere, non solo hanno un po’ ridimensionato l’immagine di Vettel, ma hanno messo in luce le grandi doti di Ricciardo, sia dal punto di vista velocistico che mentale. Non fraintendiamoci: è vero che Sebastian ha vinto quattro mondiali e Daniel ha tutto da dimostrare, ma è anche vero che l’australiano sta guidando molto bene e ha messo in evidenza un grandissimo valore che inizia a infastidire il Campione del Mondo in carica, messo ora a dura prova. Per molti, Daniel è una sorpresa. Per me, che lo conosco da tempo, è una semplice conferma. Credo che, per chi deve gestire la situazione in Red Bull, la cosa si fa anche un pizzico imbarazzante : da un lato devi tenere alto il pilota che ha conquistato ben quattro titoli, ma dall’altro non puoi certo negare il supporto ad un talento che porta immediatamente risultati. Ad ogni gara che passa, Ricciardo aumenta la propria autostima a differenza di Vettel che, in questo momento di difficoltà, è chiamato a tornare nel suo ruolo di leader della squadra.
Sarebbe interessante anche la situazione in casa Ferrari, anche se si presenta in maniera diversa per via dei caratteri opposti di Alonso e Raikkonen. Sono i due classici galletti nel pollaio, ma vivono un po’ da separati in casa, nonostante le dichiarazioni di facciata. Kimi è molto freddo e a tratti menefreghista. La sua forza sta nel mettere poca sensibilità a quello che accade intorno a lui dal punto di vista mediatico, perché gli consente di concentrarsi più sulla guida. Certo, però, che mi aspettavo un pilota più incisivo e vicino alle prestazioni di Alonso. Lo spagnolo, nonostante le difficoltà della Ferrari, sta dimostrando di avere un gran carattere. Perché quando sai di avere grandi potenzialità e devi continuare a ingoiare rospi e lottare con una macchina inferiore, è decisamente frustrante. Devi essere fortissimo a livello mentale. E lui, lo è.
L’unica cosa certa è che se ne stanno buoni fin quando lotteranno per la quinta e sesta posizione, ma sono sicuro che la situazione non sarebbe poi così diversa se, come in Mercedes oggi, ci si giocasse il titolo mondiale!