A Montecarlo podio RB con Ricciardo 3°, Vettel ritirato
Tra le stradine del Principato la Red Bull ottiene un altro podio con Ricciardo, ma deve subire il ritiro di Vettel per un nuovo problema con la power unit.
La Red Bull lascia Montecarlo con i 15 punti ottenuti da Ricciardo grazie al secondo podio consecutivo dopo quello conquistato in Spagna, ma deve fare i conti anche con l’ennesimo problema tecnico per Sebastian Vettel che l’ha costretto al ritiro.
In partenza ottimo lo spunto di Vettel che riesce a sopravanzare il compagno di squadra accodandosi alle due Mercedes, mentre l’australiano parte male e si fa sorprendere anche da Kimi Raikkonen scendendo, così, in quinta posizione. Dopo poche curve entra subito in pista la prima safety car della giornata per un incidente di Sergio Perez.
Alla ripartenza Vettel accusa un problema alla monoposto e viene sfilato da tutti. Il team radio non lascia molto spazio alle interpretazioni: “Non ho potenza” comunica il tedesco. La Red Bull lo richiama ai box ed effettua un pit stop, facendolo rientrare in pista con un giro di ritardo dopo aver tentanto anche un reset dei sistemi. Il campione del mondo torna sul tracciato, ma dopo un altro team radio in cui comunica al muretto di essere bloccato in prima marcia, viene richiamato ai box e questa volta il ritiro è definitivo.
La Red Bull conferma che per Vettel c’è stato un problema alla power unit e il tedesco appare sconsolato davanti ai microfoni dopo l’ennesimo problema di questa travagliata stagione: “Sono deluso ovviamente. Dopo una buona partenza abbiamo perso pressione nel turbo e mi sono dovuto ritirare perché non avevo potenza. Mi sentivo confuso in macchina perché non sapevo quale fosse il problema. Ieri abbiamo avuto un problema con il kers, oggi con il turbo, penso dal punto di vista del software, ma non è ancora stato stabilito”. Il campione del mondo, però, non vuole che si crei tensione all’interno della squadra: “Siamo un team e io non voglio mettere pressione a nessuno, dobbiamo risolvere i problemi insieme” e conclude poi con una battuta: “Come penso di scappare da qui? Beh, non ho uno yacht, ma cercherò di andarmene il prima possibile.”
Dopo il ritiro di Vettel, Ricciardo sale in quarta posizione e cerca di recuperare su Raikkonen. Il distacco sembra rimanere invariato, ma l’australiano inizia in seguito un bel recupero e nel corso del 25 giro si porta ad appena mezzo secondo dal ferrarista. Due giri più tardi entra ancora in scena la Safety Car per l’incidente di Sutil e tutti i piloti ne approfittano per rientrare ai box per il primo cambio gomme.
Raikkonen durante il regime di Safety Car viene tamponato dalla Marussia di Chilton e deve rientrare ai box. Per Ricciardo si aprono così le porte del podio: l’australiano sale, infatti, in terza posizione dietro alle due Mercedes. Dopo qualche giro in cui Alonso, dietro di lui, era riuscito a recuperargli qualche decimo, il pilota della Red Bull ricomincia a guadagnare e al 52° giro fa segnare il suo miglior crono, portando il distacco sullo spagnolo a 2”9.
A poco meno di venti giri dal termine Ricciardo ha un distacco di 12 secondi da Hamilton. L’australiano, però, ha un gran ritmo e inizia a far segnare una serie di giri veloci, come nella 64° tornata quando fa fermare il cronometro sull’1’19”316. L’aussie si scatena verso la fine della: nel 72° giro recupera ben un secondo e mezzo a Hamilton e si trova ormai a pochi decimi dall’inglese. Nelle ultime curve Ricciardo prova ad infastidire il pilota Mercedes, ma non riesce a tentare il sorpasso. Per lui terza posizione per soli 4 decimi e secondo podio consecutivo.
Ricciardo non trattiene la gioia sul prestigioso podio del Principato: “E’ davvero molto bello arrivare sul podio a Monaco, è il mio primo podio qui. La partenza non è stata delle migliori e infatti ero deluso per essere scivolato in quinta posizione, ma poi Vettel ha avuto problemi e Raikkonen ha avuto una foratura dietro alla Safety Car. Alla fine Lewis deve aver avuto qualche problema e ho cercato di mettergli pressione, ma il terzo posto era il massimo che potevo fare oggi.”