Flowgate: domani la sentenza. Mercedes chiede pena severa
Il Tribunale Internazionale della FIA emetterà domani la sentenza sul Flowgate che coinvolge la Red Bull Racing. Mercedes, intanto, chiede una pena ancora più severa.
Chris Horner, Adrian Newey e uno stuolo di avvocati sono arrivati questa mattina – intorno alle nove – a Place de la Concorde, sede della FIA. Alle 9:30 è inizito il processo d’Appello che valuterà se accettare il ricorso di Red Bull Racing contro l’esclusione della vettura numero 3 di Daniel Ricciardo dai risultati finali del Gran Premio d’Australia.
Come abbiamo riportato stamattina, la vicenda tiene banco da ormai un mese, ma siamo vicini al verdetto finale. Nonostante i sensori omologati dalla FIA abbiano dato filo da torcere a quasi tutte le squadre, solo la Red Bull ha forzato la mano e non si è adeguata alle direttive tecniche, sfidando così apertamente la Federazione. Il Team di Milton Keynes, comunque, sostiene di avere tutte le prove atte a dimostrare di non aver mai superato il limite di portata di 100 Kg/h.
In aula oggi c’erano – oltre a Horner e Newey – anche Paul Monagham (responsabile degl iingegneri) e, in rappresentanza degli altri team, anche Alan Permane e Nick Chester (Lotus), Pat Symonds (Williams), Filippo Sappa (McLaren) Evan Short (Mercedes).
Il rappresentante legale della Red Bull Racing – Ali Malek – nella sua tesi difensiva ha sostenuto che il flussometro montato sulla RB10 di Ricciardo fosse “chiaramente non affidabile” e che la squalifica si è basata non su dati oggettivi, bensì su una interpretazione “viziata e scorretta” del regolamento tecnico. Tuttavia, l’avvocato che rappresenta la FIA, ha ribattuto affermando che la Red Bull ha violato deliberatamente le regole, sottolineando che “Una squadra non può scegliere” se attenersi ai regolamenti.
Secondo i dati esposti durante l’udienza di oggi, la Red Bull di Ricciardo ha registrato un consumo di 101 Kg/h di carburante e che in soli cinque giri, oltre a quelli percorsi dietro la safety car, ha registrato u nconsumo istantaneo inferiore ai 100 Kg/h stabiliti dal regolamento tecnico. Red Bull sostiene che, dopo le richieste da parte della Federazione, di aver riportato i valori alla normalità e la modifica incideva di circa 4 decimi al giro sulle prestazioni della RB10 di Ricciardo.
In tutto ciò, si inserisce anche la Mercedes che – tramite l’Avvocato Paul Harris – ha accusato la Red Bull di aver violato le regole e ripetutamente ignorato il responsabile della FIA, Fabrice Lom. Facendo un paragone con il caso della BAR nel 2005, squalificata per due gare per l’utilizzo del doppio serbatoio, la Mercedes ha chiesto una pena ancora più grave di quella inflitta dai commissari a Melbourne, in modo che il tutto serva da deterrente.
Bisognerà aspettare domani per conoscere la sentenza della Corte d’Appello.