Flowgate, nuove prove a favore del ricorso della Red Bull
La scuderia di Milton Keynes si dice fiduciosa in vista dell’udienza di lunedì grazie a nuove prove a supporto del ricorso alla squalifica ai danni di Daniel Ricciardo
Buone nuove per la Red Bull in vista dell’udienza della Corte di Appello della FIA dì lunedì, che è chiamata a pronunciarsi sulla squalifica comminata a Daniel Ricciardo, reo di aver superato il limite di 100 Kg/h di flusso di carburante in occasione del Gran Premio d’Australia. A Milton Keynes, infatti, non hanno dubbi: ulteriori prove, raccolte nel corso dei Gran Premi successivi, dimostrerebbero l’innocenza del team e la mancanza di accuratezza del flussometro fornito dalla FIA.
Il team principal della Red Bull Racing, Christian Horner, non ha mancato di sottolineare l’importanza dell’eventuale recupero dei punti ottenuti da Ricciardo in Australia in ottica mondiale, per non perdere terreno dalla dominante Mercedes, nonché la validita del ricorso: “Quei punti sono fondamentali. Ogni punto è fondamentale. Il nostro appello si basa su solide argomentazioni. Con il passare delle gare, le problematiche connesse al misuratore di flusso sono diventate sempre più evidenti e sono emerse nuove prove e nuove spiegazioni a riguardo. Speriamo quindi di riuscire a recuperare quel secondo posto che Daniel ha ampiamente meritato a Melbourne”.
La Red Bull Racing ha ovviamente deciso di non fornire dettagli sulla natura delle prove a favore del ricorso raccolte nelle ultime settimane prima dell’udienza del 14 aprile. Probabile, però, che queste siano frutto di una maggiore comprensione delle motivazioni dei problemi al misuratore di flusso FIA riscontrate ripetutamente sia dalla Red Bull, che dalla “cugina” Toro Rosso. La FIA, invece, continua a mostrare la piena fiducia riguardo all’accuratezza dei misuratori di flusso forniti dalla società britannica Gill Sensors.