Il Performance Report del Gran Premio del Bahrain
Il nostro Motorsport Coach – l’ing. Rodi Basso – propone il suo punto di vista analitico sulle performance messe in pista dai team nel Gran Premio del Bahrain.
Il deserto del Bahrain, oltre ha regalarci tramonti mozzafiato, ci ha proposto una delle gare più avvincenti e tirate dell’ultimo decennio. Facile intitolare qualsiasi articolo con un banale “Mercedes uber alles”, ma questa è la sintesi più concreta e reale della situazione.
Dopo gli anni della supremazia Ferrari, a cui è seguita quella della Renault, adesso tocca alla Mercedes dettar legge in pista. I team motorizzati con le power unit della stella a tre punte esibiscono velocità irraggiungibili per gli inseguitori. Gli investimenti fatti nel corso degli ultimi anni da Mercedes sono stati astronomici e non è un caso che ci siano voci che mi dicono di una riprogettazione da zero dei loro stessi banci di prova. Il risultato di questo enorme lavoro si può dunque sintetizzare nel seguente grafico che mostra una “fetta” di telemetria della velocità dalla finish line alla speed trap:
Per comporre questo semplice grafico ho preso la migliore performance in qualifica dei vari team con le diverse motorizzazioni. Ho solo scartato la top speed di Kvyat, perché troppo distante dalla media degli altri motorizzati Renault, incluso il suo compagno di squadra, probabilmente per un effetto scia.
Il grafico ci mostra una differenza di 9 km/h per le power unit Renault e di 12 km/h per Ferrari. Considerando che mediamente 7 cavalli danno 1 km/h, il delta in potenza sarebbero di circa 50 cv per Renault e di 80 cv per Ferrari. Inoltre, è bene sottolineare che in Bahrain 10 cavalli possono portare quasi 2 decimi al giro.
Ma la top speed è data da più fattori di cui i principali sono (in questo ordine di priorità):
> Propulsore: Potenza
> Aero: resistenza
> Aero/gomme (grip): la velocità di apex della curva precedente al rettilineo (il cui peso è funzione della lunghezza del rettilineo)
> Gomme: resistenza all’avanzamento degli pneumatici (la stessa per tutti)
Ora, all’interno delle squadre tutti stanno puntando il dito sul propulsore. Non è che siamo tutti addormentati da un bello spot Mercedes che in realtà vuol coprire anche altri punti di forza? Se fossi in un Team darei uno sguardo attento al settore 2 del Bahrain, dove il bilancio ed il carico aerodinamico contano più della potenza motore. Per i gap in laptime mi sto facendo un’idea, ma è troppo presto per tirar fuori le somme: per quelle, vi chiedo di pazientare fino a Barcellona, sperando di non avere una qualifica con pioggia.
Infine, a prescindere dalle performance, vorrei porre l’accento su alcuni dei protagonisti della stagione:
– un assente del Team AMG Mercedes F1: Ross Brawn. A lui va il merito di aver costruito una squadra intorno alla vettura. A lui il merito di aver messo le persone giuste al posto giusto (oggi sul podio). Il più grande manager che abbia mai conosciuto;
– Daniel Ricciardo che sta mettendo in ombra un pluri-campione del mondo come Vettel;
– Andrew Green (Direttore Tecnico della Force India) che continua il suo trend positivo di sviluppo dall’anno scorso.
Il prossimo appuntamento con la Formula 1 è fissato tra due settimane a Shanghai, in Cina. E poi arriverà anche il tanto atteso appuntamento di Barcellona, primo gran premio in Europa della stagione. In genere è quello in cui i Team porteranno grandi novità su tutte le macchine e ci sarà molto di cui parlare.
Buon motorsport a tutti!
Rodi