Ferrari, 3 punti in Bahrain. Montezemolo: “Un grande dolore”
Pessima prestazione delle Rosse in Bahrain: Alonso e Raikkonen, senza possibilità di difendersi dagli avversari, chiudono in nona e decima posizione. Il Presidente Ferrari amareggiato dalla mancanza di competitività della F14-T.
Le caratteristiche del tracciato lo lasciavano prevedere e le qualifiche del sabato lo avevano in parte confermato: quello del Bahrain per le Rosse sarebbe stato probabilmente il più difficile tra questi primi GP del 2014. La definitiva conferma è arrivata dalla gara, che per i ferraristi è stata più un calvario che una corsa automobilistica. Ripetutamente sopravanzate da Force India, Williams e Red Bull, in alcuni casi con una facilità disarmante, le F14-T arrivano al traguardo alle spalle di tutti i motorizzati Mercedes (eccezion fatta per le ritirate McLaren) e delle RB10 (a confermare che i problemi non risiedono certo soltanto nel motore…). Alonso termina nono, nella stessa posizione da cui era partito, mentre Raikkonen chiude in decima piazza, perdendone cinque dalla griglia.
Partenza lenta per Kimi Raikkonen, che viene sfilato dai rivali per poi essere sopravanzato alla prima curva da Fernando Alonso, autore di uno staccaggio al limite rispetto al finlandese. Raikkonen perde poi un’altra piazza ai danni di Hulkenberg, mentre lo spagnolo, oltre al piazzamento guadagnato sul compagno di squadra, riesce inizialmente a tenere a freno il tedesco della Force India. Dovrà però cedere l’ottava piazza dopo poche tornate: “Non abbiamo potenza” comunica Alonso al muretto, evidenziando il già noto e palese deficit di cavalli del motore italiano rispetto a quello firmato Stoccarda.
All’ottavo giro Alonso è infatti ormai ben staccato da Hulkenberg, mentre alle sue spalle si avvicina il compagno di squadra Raikkonen, a sua volta tallonato dalla Red Bull del Campione del Mondo in carica Sebastian Vettel. Al giro 13 arriva già il momento della sosta ai box Ferrari, che consumano le gomme più dei rivali: il primo a fermarsi è Fernando Alonso, mentre Raikkonen, difendendo fino all’ultimo la propria piazza nei confronti di Sebastian Vettel, rientra alla tornata successiva. La posizione su Vettel è comunque mantenuta, dato che il tedesco rientra ai box più tardi rispetto ai ferraristi, dopo aver perso tempo prezioso guidando su gomme ormai vecchie.
Nel secondo stint è ancora una volta manifesta l’impotenza dei piloti di Maranello nei confronti dei motorizzati Mercedes: Alonso e Raikkonen vengono superati senza colpo (poter) ferire da Hulkenberg e Perez. Al 22esimo giro il Campione 2007, sopravanzato anche dalla McLaren di Jenson Button, è di nuovo sotto l’attacco di Vettel. Stavolta Seb riesce ad avere la meglio nel corso del 25esimo giro, relegando Raikkonen alla decima posizione, che diventa la nona con la sosta di Valtteri Bottas. Il finlandese deve a quel punto guardarsi dall’arrivo dell’altra RB10, quella di Daniel Ricciardo. L’australiano arriva al bloccaggio alla curva 1 al giro 28 nel tentativo di sopravanzare la F14-T, ma l’ultimo Campione del Mondo Ferrari riesce a difendersi: fino alla tornata 32 in cui, nel giro di poche curve, viene facilmente sfilato sia da Ricciardo che da Bottas.
Al 28° giro le gare dei ferraristi prendono strade diverse con la seconda sosta di Fernando Alonso, che passa alle gomme medie con un po’ di anticipo rispetto al compagno di squadra. Su gomme nuove, il Vicecampione dopo qualche tornata deve comunque arrendersi nuovamente nei confronti di Sergio Perez e poi di Nico Hulkenberg, che gli strappano dalle mani la quinta e la sesta posizione.
La seconda sosta di Kimi Raikkonen giunge al giro 34, e tre tornate dopo si presenta una replica del duello con Daniel Ricciardo, con il medesimo risultato. Su gomme medie il finlandese si ritrova alle spalle della Lotus di Maldonado, su Pirelli molto usate e ormai agli sgoccioli, e riesce ad ottenere l’11esima piazza al giro 40.
I piloti del Cavallino si riuniscono al giro 42, quando entrambi scelgono l’ingresso della Safety-Car come momento propizio per la terza ed ultima sosta, optando per un ultimo stint su Pirelli Medium: Alonso è 10°, Raikkonen 11°. Al ripristino della corsa Fernando Alonso si fa vedere negli specchietti da Jenson Button, e riesce a mettersi alle spalle la MP4-29, ottenendo la nona posizione. Poche tornate dopo anche Raikkonen riesce ad avere la meglio su Button (che si ritirerà pochi giri dopo), entrando in zona punti. Il pilota di Oviedo incita i propri uomini al muretto, trovandosi ad essere per qualche giro il pilota più veloce in pista dopo le due Mercedes, e provando a lanciarsi all’inseguimento di Bottas. Il ferrarista riesce in effetti ad entrare nel raggio d’azione del DRS della Williams, ma non c’è tempo per intentare un duello. Alonso e Raikkonen devono quindi accontentarsi di chiudere la top ten, racimolando tre punti, nel risultato peggiore di questi primi tre GP della stagione.
Fernando Alonso solleva il pugno sotto la bandiera a scacchi, quasi a festeggiare la fine di una corsa infernale: “Penso che le aree da migliorare siano chiare. Oggi è stata una gara difficile, come sapevamo anche prima di venire qui. Il team ha fatto un lavoro super, abbiamo cambiato varie cose rispetto a ieri, quando abbiamo avuto quel problema di potenza, e oggi tutto ha funzionato perfettamente. Oggi la partenza è stata super, i pitstop sono andati bene e la strategia è stata ottima, in generale abbiamo tirato fuori il massimo”. E se questo è il massimo che la Ferrari può fare, certo c’è poco di cui sorridere: “Sicuramente non siamo soddisfatti per la performance: dobbiamo chiedere pazienza a tutto il mondo. Questa settimana di test per noi sarà una settimana chiave: abbiamo qualche idea, abbiamo dei pezzi nuovi, chiaramente tutti miglioreranno ma noi abbiamo un piano agressivo… e non possiamo dire nient’altro” aggiunge Alonso, sorridendo tristemente e facendo spallucce. “Dobbiamo solo lavorare giorno e notte”.
Ancora più rammarico per Kimi Raikkonen, che rispetto a ieri non puà che essere meno soddisfatto: “Se mi aspettavo un avvio di stagione tanto difficile? No. Questa gara è stata dura, ho fatto una pessima partenza e da là le cose si sono fatte più difficili. Ci manca la velocità, dobbiamo migliorare in questo. Sappiamo cosa dobbiamo fare ma non succederà tanto facilmente. Ci vuole tempo ma è quello che dobbiamo fare”.
Ai microfoni della RAI, oggi, ha parlato anche il Presidente Ferrari Montezemolo, mentre abbandonava il circuito prima del termine della gara, visibilmente deluso: “Vedere una Ferrari così lenta sul rettilineo è un grande dolore. Adesso tutti a Maranello devono mettere una marcia in più, soprattutto i motoristi. Ci sono tante cose da provare questa settimana, ma non mi piace vedere dov’è la Ferrari in questo momento”. E non potrebbe essere altrimenti. L’arrivo di un’era attesa da tempo come la fine del dominio dell’aerodinamica sul motore, e quindi come una nuova occasione di competitività per la Ferrari, da anni costretta a inseguire, ha trovato una Rossa totalmente impreparata, che adesso si ritrova alle spalle di Mercedes, Force India, McLaren e Red Bull in Classifica Costruttori. I tifosi attenderanno i test del Bahrain, il GP di Cina e quello di Spagna sperando nel miracolo. Ma probabilmente, ormai, alquanto disillusi.