F1 Story | Bahrain 2010, Alonso firma la prima in rosso
Ripercorriamo il Gp del Bahrain, gara inaugurale della stagione 2010, che si aprì con una clamorosa doppietta Ferrari con Alonso primo e Massa secondo.
Il matrimonio è un’alchimia complicata, fatta di compromessi che devono essere trovati sul filo di un equilibrio instabile. L’unione tra Fernando Alonso e la Ferrari non potè cominciare in modo migliore quando, il 14 marzo 2010, lo spagnolo siglò una vittoria inaspettata alla prima gara stagionale in Bahrain.
Le qualifiche avevano visto protagonista Sebastian Vettel, autore della pole position a bordo della Red Bull, mentre alle sue spalle avevano trovato posto Felipe Massa – di ritorno dopo l’incidente di Budapest – Fernando Alonso, Lewis Hamilton su McLaren, un sorprendente Nico Rosberg sulla neonata Mercedes Gp. Seguivano Mark Webber sulla seconda Red Bull, Michael Schumacher, al suo secondo capitolo nel mondo della Formula 1, ed infine il campione del mondo in carica Jenson Button.
Allo spegnersi dei semafori rossi, Vettel mantenne subito il comando mentre alle sue spalle Alonso superò subito il compagno di squadra, imitato da Rosberg che sopravanzò subito Hamilton.
La prima curva vide subito la vettura di Webber fumare vistosamente per una perdita d’olio che diminuì la visibilità al resto del gruppo e fece cadere in errore Robert Kubica ed Adrian Sutil sprofondando, dopo lo svarione, alla fine del serpentone di vetture.
I primi giri della stagione 2010 non riservarono particolari sorprese in testa, mentre nelle retrovie la HRT di Chandhok e la Virgin di Lucas Di Grassi patirono presto problemi di affidabilità che costrinsero i due driver al ritiro.Identica sorte toccò alla matura Sauber di Kobayashi, orfana della BMW scappata in fretta e furia dal mondo della Formula 1 a fine 2009, nonchè alla Renault di Vitaly Petrov ed alle superstiti HRT e Virgin di Senna e Glock.
Il primo pit stop vide, come unico momento di sussulto, il sorpasso ai box di Hamilton ai danni di Rosberg, mentre i tre al comando mantenevano il controllo delle posizioni indisturbati dal resto del gruppo, con Vettel impegnato a mantenere il vantaggio su Alonso e Massa rispettivamente distanziati di due e cinque secondi.
Se tutto sembrava sotto controllo per il tedesco, la sorte aveva in mente piani ben diversi. Giro 34, la Red Bull numero 5 passa sul rettilineo con un rumore sordo. Un problema di affidabilità, nello specifico un guasto ad uno scarico, aveva fatto perdere potenza alla vettura di uno stupefatto Vettel.
Il sorpasso di Alonso fu spietato ed inaspettato per lo spagnolo che mai si sarebbe immaginato di agguantare quel tedesco volante.
Identica mossa fu compiuta da Felipe Massa e da Lewis Hamilton che approfittarono subito di quella preda indifesa, mentre Rosberg, nonostante una sequenza di giri al limite, non riuscì a riagguantare il connazionale.
Quando la bandiera a scacchi sventolò sul rettilineo d’arrivo la doppietta Ferrari fece esplodere di gioia il box di Maranello con Alonso trionfatore all’esordio, così come il suo illustre predecessore e scomodo ex pilota Raikkonen.
L’inno italiano e l’inno spagnolo riecheggiarono nel deserto del Bahrain, mentre l’autentico mattatore del weekend Vettel, si trovò a guardare i suoi rivali ai piedi del podio.
I tifosi della rossa pregustavano già, seppur dopo un solo Gp, una stagione di successi, ma il finale di stagione avrebbe offerto un amaro boccone da mandar giù al Cavallino rampante ed avrebbe fatto conoscere al mondo il talento di Mr Vettel.