L’analisi tecnica del Gran Premio d’Australia
Prima gara piuttosto complicata per il circus della Formula 1 ma, nonostante le difficoltà, i team non hanno rinunciato ad interessanti novità tecniche. Le vediamo nel dettaglio.
Quello appena trascorso è stato certamente uno degli esordi più difficili dell’ultimo ventennio di F1. I cambiamenti tecnici e regolamentari stavolta hanno davvero messo in crisi tutte le squadre e la prima gara del Campionato ha dimostrato in tutto il suo candore l’obiettiva difficoltà di far funzionare macchine così innovative dopo soli 12 giorni di prove in pista.
Tuttavia le squadre non hanno esitato a portare soluzioni nuove, alcune delle quali sono state confermate anche per la gara. L’analisi tecnica, ovviamente, non può che cominciare dal team vincente: la Mercedes. La squadra tedesca ha confermato l’annunciato potenziale, dominando sia le qualifiche che la gara, conclusa con un distacco piuttosto importante sugli inseguitori. Di mezzo c’è lo zero di Hamilton, ritirato poco dopo l’inizio della corsa, unica nota stonata di un weekend perfetto.
La Mercedes aveva portato tantissime novità nell’ultima sessione di test, presentando quasi una “versione B” della W-05. A Melbourne tutte queste soluzioni sono state confermate ed alle stesse si è aggiunta una nuova ala anteriore, volta a conferire maggior carico aerodinamico all’avantreno (FOTO). Va precisato, però, che nessuno dei due piloti l’ha utilizzata in gara, visto che probabilmente il nuovo profilo generava sovrasterzo. Novità di dettaglio per il diffusore, con la sezione centrale ad “U” che è stata parzialmente chiusa nella parte inferiore (FOTO). Degna di nota, per il resto, la disposizione dei componenti della Power Unit, che finalmente abbiamo potuto apprezzare nella sua interezza (FOTO).
La squadra che ha portato il maggior numero di novità, invece, è la Red Bull, che ha modificato la RB10 in lungo ed in largo. La prima novità riguarda il muso, in cui è stata inglobata la telecamera che va a creare un dislivello sullo stesso (FOTO). Abbiamo già analizzato l’utilità della soluzione (link articolo), la quale, pur essendo stata giudicata regolare, non ha avuto ancora l’approvazione “totale” della FIA. Per forza di cose, infatti, la collocazione rende impossibile le riprese verso il posteriore.
Oltre al muso, per la RB10 c’era una nuova ala anteriore, utilizzata da entrambi i piloti in gara, anche questa utile a dare maggior carico all’avantreno (FOTO). Sempre all’avantreno, inoltre, vi erano nuovi profili verticali nella parte interna delle gomme, utili a migliorare lo scorrimento dei flussi e pulire le turbolenze generate dagli pneumatici (FOTO).
Novità anche per il posteriore, dove è comparsa una nuova paratia laterale dell’ala sempre priva delle feritoie nella parte alta ma ora dotata di tre slot utili ad aumentare l’efficacia del dorso del profilo principale e recuperare in parte il carico perso a causa dei nuovi regolamenti (FOTO). Nuovo il supporto centrale dell’ala, rivisto nella forma (FOTO), così come gli sfoghi del cofano motore, leggermente ingranditi. Qualcosina di nuovo anche per il diffusore, dotato di derive verticali intagliate (FOTO). Anche della Red Bull, come per la Mercedes, abbiamo potuto apprezzare la disposizione dei componenti interni, apparentemente più “estrema” rispetto alla squadra tedesca (FOTO).
La Lotus non ha avuto un inizio felice di campionato; tuttavia anche per la E22 c’erano diverse novità. Quella più importante riguarda l’ala anteriore, utilizzata in gara da entrambi i piloti, che è stata sensibilmente modificata per migliorarne l’efficienza aerodinamica (FOTO). Nel corso delle prove libere, inoltre, è stato provato un profilo orizzontale collocato tra le due “corna” del muso. La Lotus, al momento, appare la motorizzata Renault più in difficoltà con la Power Unit, tanto che ai lati della monoposto inglese è comparsa una presa d’aria di generose dimensioni per smaltire il calore in eccesso (FOTO). Anche sulla E22, infine, abbiamo potuto dare uno sguardo al di sotto del cofano, dove sono ben visibili gli scarichi (FOTO).
Quanto alla Ferrari, la scuderia di Maranello non ha portato novità rilevanti per il primo Gp dell’anno, confermando le soluzioni viste nell’ultima sessione di test, quali la nuova ala anteriore (FOTO – FOTO), il cofano motore con sfoghi maggiorati (FOTO – FOTO), i nuovi profili all’interno delle ruote posteriori (FOTO) e la paratia dell’ala posteriore priva della “veneziana” verticale (FOTO). Al momento,però, più che con l’aerodinamica, le difficoltà della F14T sembrano aver a che fare con la gestione elettronica della Power Unit, non ancora a posto, soprattutto per quanto riguarda il brake by wire.
Qualcosina di nuovo, invece, per l’ottima McLaren, che ha dotato la Mp4/29 di nuovi turning vanes sotto scocca, costituiti da tre elementi ed arretrati rispetto a quelli utilizzati dalla presentazione (FOTO). Confermata la nuova ala anteriore provata in Bahrain, diversa negli upper flap e dotata di un profilo orizzontale fissato alla parte interna della paratia (FOTO). Al posteriore, invece, dopo i confronti del venerdì, è stato utilizzato il cofano privo sia di branchie che del nolder sul bordo (FOTO) ed è stata confermata la nuova presa d’aria dei freni (FOTO).
Piuttosto brillante la prestazione della Toro Rosso, che nel corso delle prove libere ha svolto test comparativi per individuare il pacchetto più performante (FOTO). Alla fine la scelta di entrambi i piloti è ricaduta sul muso nuovo (FOTO), mentre il supporto centrale dell’ala posteriore, il main plane con labbro maggiorato ed il monkey seat sono stati messi da parte.
Stessa cosa per l’ottima Williams, piuttosto consistente sia in qualifica che in gara (con il solo Bottas in questo caso…) che ha portato unicamente un’ala posteriore dotata di un nuovo flap con “V” centrale (FOTO), messa da parte prima delle qualifiche in favore della soluzione standard con profilo dritto.
Piccola novità per la Caterham, che ha introdotto un’ala anteriore dotata di nuovi flap a sbalzo (FOTO). L’incidente di Kobayashi, inoltre, ci ha permesso di vedere il muso senza il vanity panel, il quale ha chiaramente il solo scopo di deviare verso il basso i flussi, senza alcuna funzione strutturale (FOTO).
Nota a margine per la Marussia, della quale siamo riusciti ad intravedere la famosa superficie zigrinata all’interno dei cerchi, utile a riscaldare gli pneumatici sfruttando il calore generato in frenata (FOTO).
Chiudiamo, infine, con un confronto sulle diverse scelte fatte dai team circa la posizione delle pinze freni anteriori (FOTO), particolarmente influente sulla distribuzione dei pesi, cui abbiamo dedicato un’analisi specifica nel corso del weekend.
TECH GALLERY del Gran Premio di Australia