La Ferrari è lontana dai vertici: solo 14 punti a Melbourne
La gara di Melbourne chiude un brutto weekend di inaugurazione per la Ferrari. Le F14T non trovano ritmo per tutta la corsa: Alonso è 5°, Raikkonen risale ma solo fino all’8° posto.
Dopo una qualifica deludente, la gara del Cavallino non ha risollevato gli animi dei suoi tifosi. A differenza di Mercedes e Red Bull la Ferrari riesce a portare a termine i 57 giri del GP d’Australia con entrambe le vetture, ma il risultato finale non può soddisfare. Sia Alonso che Raikkonen soffrono per problemi di integrazione tra il motore turbo e quello elettrico, da cui non riescono ad estrarre il massimo della potenza. Non possono quindi mai essere incisivi durante la gara, e devono anzi guardare negli specchietti in più occasioni. L’ordine di arrivo vede lo spagnolo in quinta piazza ed il finlandese in ottava, ma la realtà è che senza i problemi di Hamilton, Vettel, Bottas e Massa il risultato sarebbe stato probabilmente ancora più amaro.
Alonso, forse sorpreso dalla partenza “in diagonale” di Magnussen che gli taglia la strada per andare all’esterno, perde una posizione ai danni di Hulkenberg al via, per poi soffrire nelle primissime fasi di problemi di surriscaldamento dei freni e di problemi al motore elettrico: durante il primo giro riprende per qualche istante la posizione sulla Force India, ma al termine della stessa tornata è di nuovo sesto. Alle sue spalle scatto ottimo per Raikkonen che, nonostante avverta un urto nella concitata prima curva, è già 8° e successivamente sopravanza anche Vergne. Al quinto giro, pertanto, dopo il ritiro di Hamilton, le Ferrari sono in quinta e sesta posizione.
Nel corso della settima tornata Kimi Raikkonen viene messo sotto pressione dal connazionale Bottas, che con una Williams in splendida forma riesce a sorpassare la F14T nel corso del giro successivo. Fernando Alonso si riavvicina a Nico Hulkenberg, ma a quel punto Bottas si fa minaccioso anche su di lui. Ci pensa lo stesso finlandese però a liberare il Bicampione del Mondo, forando la propria destra posteriore in un urto contro un muretto.
Le due Rosse sono evidentemente più lente dei rivali, come dimostrano i quasi 20 secondi di distacco accumulati da Alonso nei confronti del leader Rosberg, e dai box arriva la notizia che entrambi i piloti di Maranello non riescono a sfruttare al meglio la propria Power Unit. Rientrano ai box durante all’ingresso della Safety Car, in pista per permettere il recupero del pneumatico di Bottas, ed al ripristino della gara nulla è cambiato per Alonso, ancora quinto alle spalle di Hulkenberg. Lo stesso non si può dire per Raikkonen, che avendo dovuto attendere il tempo della sosta del compagno di squadra è invece scivolato in ottava posizione, di nuovo dietro a Vergne.
Al termine del 22° giro, Hulkenberg, Alonso, Button, Vergne e Raikkonen sono racchiusi in meno di tre secondi, ma quattro tornate più tardi ci sono problemi per Kimi Raikkonen: oltre a un malfunzionamento del sistema FIA, che non gli permette di aprire il DRS nonostante si trovi a meno di un secondo dalla STR9 che lo precede, Iceman arriva al bloccaggio dell’anteriore e perde terreno rispetto ai rivali, mentre Bottas alle sue spalle torna ad avvicinarsi.
La situazione resta più o meno invariata fino alla 32esima tornata, in cui inizia il walzer delle seconde soste: Jenson Button è il primo a fermarsi, tentando l’undercut su Hulkenberg e Alonso. Il tedesco rientra nel giro successivo, mentre il pilota di Oviedo prosegue per altre due tornate. Non la migliore strategia da parte della Ferrari: lo spagnolo può sistemarsi davanti ad Hulkenberg, ma adesso ha davanti a sé la McLaren di Jenson Button. Situazione quindi di fatto invariata per il Bicampione del Mondo, che quando la gara si stabilizza dopo i vari pit-stop è ancora una volta 5°.
Al giro 36, intanto, Raikkonen arriva ad un nuovo bloccaggio che gli fa perdere un’altra volta la posizione nei confronti di Bottas. Alla tornata successiva i due finlandesi rientrano ai box e tornano in pista a posizioni invariate, nonostante la rapidità dei meccanici di Maranello. Nella fase successiva le cose non migliorano per il Campione del Mondo 2007, che non riesce a tenere il ritmo del connazionale e deve guardare negli specchietti l’arrivo del rookie Toro Rosso Kyvat. Fortunatamente per Raikkonen, neanche la scuderia faentina sembra del tutto a proprio agio, ed all’inizio del 50° giro la pressione di Kyvat è ormai allentata, mentre Raikkonen entra nel raggio di azione del DRS nei confronti di Vergne.
Andrea Stella informa Alonso che Ricciardo e Magnussen, in seconda e terza piazza, hanno rallentato il loro ritmo – probabilmente in semplice gestione della gara. Nonostante lo spagnolo inizi a marcare i propri tempi migliori, i distacchi con i piloti di testa, con così pochi giri dal termine, sono ormai irrecuperabili, e l’unico colpo di coda di Maranello nelle fasi finali è il sorpasso di Raikkonen su Vergne nel corso della tornata 55. Le due F14T chiudono in quinta e ottava posizione, rispettivamente a 35 e 57 secondi dal vincitore Nico Rosberg.
Fernando Alonso non vuole comunque abbattersi troppo dopo una sola gara, e analizza lucidamente non solo i lati negativi ma anche quelli positivi del GP: ”Abbiamo tutte e due le macchine al traguardo, questo ci rende un po’ più fiduciosi per quanto riguarda l’affidabilità. Abbiamo avuto dei problemi elettrici, dovevo fare molti cambiamenti manualmente durante i rettilinei e poi di nuovo nelle curve, quindi i primi 10-15 giri sono stati un po’ un caos. Il buono è che abbiamo 10 punti più di Hamilton e di Vettel. Il brutto è che 35 secondi dal leader sono troppi, dobbiamo lavorare di più. Prima di tutto dobbiamo analizzare la gara, i punti forti e i punti deboli della macchina. I giri percorsi dietro a Hulkenberg soprattutto credo abbiano offerto molti dati. Siamo una grande squadra ed ho totale fiducia nei ragazzi”. Sono molti gli appassionati che non sono rimasti entusiasti di questa prima gara della nuova era della F1, ma anche in questo senso il pilota di Oviedo non vuole sbilanciarsi: ”È presto per parlare di questa nuova F1, c’è molto da capire ancora. È stata una gara molto strana e dura per noi, ma ancora di più per altri rivali importanti che non sono arrivati al traguardo. Adesso vedremo cosa succede in Malesia”.
Come facilmente immaginabile, Kimi Raikkonen è più sbrigativo ai microfoni. Il suo feeling con la F14T e la sua condizione non sono ancora al top, e il tempo e le posizioni persi in occasione del primo pit stop hanno contribuito ad un fine settimana non al livello di quelllo del compagno di box: ”Qualcuno mi ha colpito alla prima curva, per il resto dobbiamo guardare i dati. È presto per parlare, in una gara succedono tante cose che vanno capite, esaminate e risolte. È un bene aver finito con due macchine ma dovremmo essere più avanti. Dobbiamo migliorare, è stato un weekend difficile e complesso”.
Il commento sulla gara della Rossa non può che essere lo stesso di ieri: un unico GP su 19 è troppo poco per affrettarsi in giudizi definitivi. In F1 tutto può accadere e la curva di apprendimento delle squadre nei confronti dei propri motori e delle proprie monoposto. Ma è anche vero che questo vale per tutti e che, per il momento, gli uomini di Maranello sembrano avere di fronte a sé una lunga strada prima di poter raggiungere l’efficienza dei motorizzati Mercedes. L’affidabilità è di certo importante ma, come hanno insegnato gli anni passati, non è tutto.