Australia 2005, Fisichella imperatore di Melbourne
La stagione 2005 di Formula 1 si aprì con la vittoria di Giancarlo Fisichella al volante della Renault R25. Ecco come Giancarlo dominò a Melbourne.
Italiani popolo di poeti, santi e navigatori. Ma un tempo, neanche molto lontano, anche di piloti vincenti in Formula 1. Correva l’anno 2005, per l’esattezza il 6 marzo, quando Giancarlo Fisichella disputò un weekend di gara praticamente perfetto che lo vide trionfare nel gran premio inaugurale della stagione.
Sin dai test invernali Fisico capì che la sua Renault R25 era una monoposto “buona”, forse baciata dalla dea bendata, con un ottimo potenziale e circondata da tecnici dotati di tutto il talento necessario per fare bene.
Le prime gioie arrivarono sin dal sabato di qualifiche. Fisichella riuscì infatti a siglare il miglior tempo prima che l’arrivo della pioggia scombussolasse i piani del resto del gruppo. Alle sue spalle si piazzarono Jarno Trulli su Toyota, con oltre due secondi di distacco, il padrone di casa Mark Webber su Williams, Jacques Villeneuve su Sauber e le due neonate Red Bull Cosworth di Coulthard e Klien. I protagonisti annunciati di quella stagione, Raikkonen, Alonso e Schumacher si posizionarono rispettivamente in decima, tredicesima e diciottesima posizione, consapevoli che la rimonta sarebbe stata ostica.
La domenica mattina, quando tutto era pronto per il via, le bandiere gialle sventolarono per segnalare un problema tecnico sulla McLaren di Raikkonen, piantata in pista e prontamente riportata ai box. Giro di formazione da rifare ed ansia da prestazione alle stelle.
Allo spegnimento dei semafori, Fisichella e la sua R25 scattarono benissimo seguiti come un’ombra da Trulli e Coulthard che, grazie ad una staccata spietata, aveva guadagnato la terza posizione. Alle loro spalle il gruppo cercava di uscire indenne dalla prima curva, stretta come un imbuto.
Se la prima metà di gara non regalò particolari emozioni, con Fisichella che controllava indisturbato gli inseguitori, i colpi di scena avvennero dopo i primi pit stop, privi per regolamento del rifornimento di carburante.
Rientrato ai box per la prima sosta, il pilota romano fu superato da Rubens Barrichello sulla F2004 M – vettura della stagione precedente in attesa di cedere la scena alla F2005 – e dal compagno di team Alonso, entrambi scatenati alla ricerca di una rimonta da leggenda dal centro dello schieramento.
La remuntada del brasiliano e dello spagnolo fu agevolata, oltre al talento dei due, dalle deludenti prestazioni delle vetture innanzi a loro. Tra queste, la Toyota: scioltasi come un gelato nel sole della domenica di Melbourne; o la BAR che si era trasformata da cigno in brutto anatroccolo.
Al giro 42 rientrò ai box Michael Schumacher, autore di una gara in salita. Il tedesco uscì rapidissimo dalla pitlane trovandosi alle sue spalle Nick Heidfeld su Williams. Il giovane driver di Sir Frank cercò l’attacco al campione del mondo alla curva 5 non ricordando che Schumacher, in pista, era un pilota ostico, duro, un mastino che non cedeva nemmeno un centimetro. Il campione di Kerpen chiuse la porta e Nick fu costretto a portare la sua monoposto sull’erba, perdendo il controllo e centrando in pieno la fiancata della rossa numero 1.
Entrambe le vetture si ritrovarono nella ghiaia, immobilizzate ed impossibilitate a riprendere il nastro d’asfalto. Prima gara e zero punti per Schumacher in una stagione che si sarebbe rivelata davvero priva di soddisfazioni in pista.
Dopo le soste di Barrichello ed Alonso, Fisichella riprese agevolmente il comando della situazione e non cedette lo scettro della corsa sino alla bandiera a scacchi.
L’immagine di Fisico che rientra ai box in piedi nell’abitacolo, volante in mano e braccia levate al cielo, è rimasta impressa nella storia dell’automobilismo italiano, così come la gioia di Giancarlo nel gustare lo champagne finalmente sul podio, dopo che la gioia per la prima vittoria in Brasile 2003 gli era stata negata per un incomprensibile errore dei cronometristi.
Dopo 9 anni, la gara di Melbourne vedrà al via come uniche rappresentanti dell’italico tricolore le due scuderie nazionali Ferrari e Toro Rosso, ma siamo certi che Fisichella, quando attraverserà la corsia box con il microfono griffato Rai in mano, ricorderà con piacere ed un pizzico di nostalgia quella giornata magica.