Coppia che scoppia? Mercedes, attenti a quei due
I bookmakers li hanno già considerati i favoriti per il titolo mondiale: Lewis Hamilton e Nico Rosberg come gestiranno questa rivalità bollente? Ce lo spiega il pilota tedesco della Mercedes.
La Mercedes si presenta in Australia come una delle grandi favorite. Le aspettative intorno alla Casa di Stoccarda sono grandi e, considerando gli investimenti massicci degli ultimi anni, i risultati perseguiti sono ora alla portata. Dopo il secondo posto conquistato nella classifica costruttori nel 2013, la Mercedes ora vuole migliorarsi. E, in questo caso, non si può che vincere il titolo.
La coppia di piloti che tenterà il colpaccio è di assoluto rispetto. Lewis Hamilton, già campione del mondo nel 2008, e Nico Rosberg, che il mondiale lo sta ancora inseguendo. Tra i due c’è sempre stata rivalità, fin dai tempi del go-kart, quando i due erano nella stessa squadra, la CRG.
Rosberg sogna il Titolo, ma sa che dovrà scontrarsi con un Hamilton più motivato che mai. “Lewis non è certo il mio migliore amico”, afferma Nico in una intervista al Telegraph. “E probabilmente non lo sarà mai, solo perché in questo ambiente è difficile diventare amici, soprattutto tra compagni di squadra, quando ci si contende la vittoria. Però ci rispettiamo, ridiamo parecchio: il nostro è un rapporto neutro e molto competitivo. A volte ci è anche capitato di alzare la voce in certe discussioni, ma poi si torna alla normalità”.
Ora, però, la cosa si farà più seria. Se si è già arrivati a forti discussioni senza lottare per il titolo, cosa potrebbe succedere quest’anno? Mantenere lo stesso rapporto sarà decisamente più complicato. Ma Rosberg, pur essendone consapevole, minimizza: “Non sarà una novità, anche da ragazzini c’è sempre stata competizione tra di noi, anche oltre la pista: dal numero di pizze che potevamo mangiare fino alle sfide di lotta libera in hotel, non è cambiato nulla. Certo, più successo avremo, più sarà dura”.
Il 2014 potrebbe essere finalmente l’anno di Rosberg, da sempre sottovalutato. Talmente tanto che, quando ha corso con Schumacher come compagno di squadra, si preferiva dare del bollito a Michael piuttosto che ammettere che le prestazioni di Nico erano di tutto rispetto. E solo quando Schumi si è ritirato ed è arrivato Hamilton, ci si è finalmente resi conto del potenziale del figlio di Keke.
Il tedesco però sottolinea: “Preferisco concentrarmi sulla guida piuttosto che sull’opinione che gli altri hanno di me. Ho bisogno del mio team per poter vincere e ne sono consapevole, mi piace molto cercare di lavorare con tutti e tirare fuori il meglio da ogni situazione. Quest’anno ci sono molte cose diverse e bisogna veramente affinarle ancora. Bisogna pensare che quando le cose non vanno bene si può sempre risalire, con l’energia positiva che c’è nel team. Ognuno di noi lavora al massimo e tutti sanno che siamo pronti a fare il passo successivo”.