L’analisi tecnica della seconda sessione di test in Bahrain
Sono stati quattro giorni intensi, tra novità aerodinamiche, meccaniche e tanta acquisizione dati. Vediamo le soluzioni più interessanti.
Si è conclusa la seconda sessione di test pre-campionato, questa volta con tutte le squadre presenti, compresa la Lotus E22, l’ultima monoposto ad essersi unita al gruppo proprio nei deserti del Bahrain.
La nostra analisi parte proprio dalla vettura di Enstone che ha stupito per il considerevole numero di soluzioni atipiche, completamente diverse dalla concorrenza (analisi tecnica della E22). Al di là del blasonato muso asimmetrico, infatti, sulla E22 ci sono tanti altri elementi particolari, come il pilone e lo scarico disassati (FOTO); gli ingegneri della Lotus hanno scelto di sfruttare l'”apertura” del regolamento, che consente un “off-set” di 10 cm per lo scarico centrale a destra o a sinistra dell’asse longitudinale della vettura, in modo da evitare il soffiaggio diretto sull’eventuale unico pilone centrale. Sulla E22, però, anche quest’ultimo è leggermente spostato su di un lato (FOTO).
Altro dettaglio interessantissimo è dato dai profili all’interno del gruppo ruota anteriore, particolarmente curati ed affilati per ridurre le turbolenze generate dallo pneumatico (FOTO). Restando all’anteriore, merita uno sguardo la parte posteriore del musetto, il cui interno nasconde un vanity panel (FOTO), a dimostrazione che anche la Lotus si è tenuta alta con la scocca sfruttando uno scalino, ben nascosto da una cover in carbonio.
La E22 ha fatto parlare di sé anche per la nuova disposizione dei radiatori, completamente diversa rispetto a quella dello scorso anno (FOTO); sulla E21, infatti, le masse radianti erano collocate orizzontalmente e leggermente spioventi verso il posteriore, in modo che l’aria venisse recuperata dalla parte alta del cofano, dove non vi erano altre fonti di calore. Quest’anno, invece, i radiatori sono posizionati verticalmente, in modo da smaltire aria calda ai lati del cofano e lasciare la zona centrale dello stesso allo smaltimento del calore proveniente dalla Power Unit ed in particolare dalla turbina (link articolo).
Un’altro team che ha portato soluzioni particolarmente interessanti è la Sauber. Per la C33 in Bahrain era presenta una nuova ala anteriore, dotata di un maggior numero di profili e diversa nelle paratie (FOTO), ed un’ala posteriore diversa da quella della presentazione e dotata di maggior carico (FOTO). Tra l’altro i tecnici hanno aggiunto anche un profilo “monkey seat” ai piloni dell’ala (FOTO). Ai lati della monoposto elvetica sono ricomparsi i deviatori di flusso che abbracciano le pance, visti alla presentazione ma rimossi a Jerez (FOTO), mentre abbiamo potuto apprezzare tutti i profili situati al posteriore per migliorare lo scorrimento dei flussi tra pneumatico e diffusore (FOTO).
Se la Lotus ci ha mostrato il musetto con il trucco del vanity panel, la Sauber si è mostrata senza trucco, con lo scalino sulla scocca in bella vista durante le operazioni ai box (FOTO); la C33, infatti, è una di quelle vetture che ha mantenuto alta la scocca per far transitare quanta più aria possibile al di sotto di essa, ma per farlo ha dovuto ricorrere ad uno scalino nella parte frontale per raggiungere la misura regolamentare di 525 mm di altezza massima dal piano di riferimento (FOTO). Novità piuttosto importanti al posteriore per la C33, che ha mostrato un nuovissimo diffusore, completamente diverso da quello visto a Jerez (FOTO), oltre a nuovi profili all’interno del gruppo ruota posteriore (FOTO).
Dalla Sauber andiamo alla McLaren, che ha continuato lo sviluppo della sospensione posteriore carenata (link articolo), tra l’altro costituita da un materiale diverso rispetto a quello visto a Jerez (FOTO). In particolare sulla Mp4-29 si sono alternati diversi tipi di cofano motore, prima dotato di nolder per incrementare l’efficacia dei flussi uscenti (FOTO), poi dotato di branchie, per creare un’interazione migliore con i flussi provenienti dall’avantreno ed energizzare il calore in uscita (FOTO).
Anche la Mercedes e la Force India hanno testato diversi tipi di cofano motore, caratterizzati da sfoghi di varie dimensioni. La W05 ne ha utilizzato vari tipi, alternando un nolder come nel caso della McLaren (già sperimentato a Jerez – FOTO) e togliendo di pinna centrale, sostituita da un grosso sfogo ad ellisse (FOTO), poi modificando la portata d’aria degli sfoghi (FOTO). Sulla VJM07 è stato invece rimpicciolita la superficie dello sfogo che racchiude lo scarico (FOTO). Trattasi di soluzioni che influiscono non solo sullo smaltimento di calore, ma soprattutto sull’intera aerodinamica del retrotreno, in virtù sia della strettissima relazione tra aria fredda ed aria calda, sia riguardo al punto in cui queste confluiscono (FOTO).
Piccola nota relativamente alla Force India, di cui possiamo apprezzare innanzitutto la particolare conformazione della sospensione posteriore, unica nel suo genere per la forma del triangolo superiore (FOTO), e per la collocazione dei radiatori, in posizione orizzontale ed ovviamente a spiovente verso il posteriore, con smaltimento verso l’alto. Inoltre sono stati modificati i profili ai lati dell’abitacolo, due verticali a Jerez (FOTO), unico orizzontale in Bahrain (FOTO).
Solo modifiche di dettaglio per la Williams, che ha utilizzato un diffusore dotato di deriva verticale inferiore tripartita anziché in pezzo unico come a Jerez (FOTO). Sulla Toro Rosso, invece, è significativa la particolare sistemazione dei radiatori, che sono posizionati in maniera totalmente opposta alla Lotus per ridurre al minimo gli ingombri (FOTO).
Nessuna novità rilevante per Ferrari, Red Bull, Marussia e Caterham. Il team di Maranello ha lavorato moltissimo sull’acquisizione dati, rimpinzando la F14T di sensori di ogni genere (FOTO, FOTO), e poi sul setup meccanico ed aerodinamico. Unico appunto sul profilo a sbalzo monkey seat, che ha fatto solo una breve apparizione sulla Rossa (FOTO), ed alle prese d’aria aggiuntive sul cockpit per rinfrescare l’abitatolo (FOTO).
Dalla Red Bull ci si aspettava “mari e monti” ed invece non è arrivato nessuno stravolgimento della vettura, che ha mantenuto anche gli stessi sfoghi d’aria visti a Jerez. Tuttavia, abbiamo potuto verificare la funzione della presa d’aria al di sotto della scocca, che, come l’anno scorso, serve ad alimentare l'”s-duct” (FOTO).
Ultimo appunto sulla Marussia, che ci ha mostrato lo scalino presente nella parte anteriore del telaio, ben nascosto, come per la Sauber, da un vanity panel (FOTO).