Xevi Pujolar: “Vogliamo affermarci dietro ai grandi team”
Il nuovo ingegnere di pista di Jean-Eric Vergne in Toro Rosso è sulla stessa linea di pensiero del suo team principal: obiettivo affermarsi dietro i top team.
In casa Toro Rosso c’è grande unità d’intenti riguardo gli obiettivi per il prossimo mondiale di Formula Uno. Dopo le parole di Franz Tost, sono arrivate le dichiarazioni di Xevi Pujolar, approdato al team faentino da poche settimane.
Il neo ingegnere di pista del pilota francese Jean-Eric Vergne ha rilasciato interessanti dichiarazioni al quotidiano madrileno Marca, sia per quanto riguarda la sua precedente esperienza in Formula Uno – in Williams – sia riguardo il suo recente approdo al team che ha sede a Faenza.
“Nel 2013 la situazione interna alla Williams non era delle migliori e io iniziavo a sentirmi a disagio“, ha ammesso l’iberico. “Il problema è che non accettavano di non essere più al livello di prima e che le cose erano cambiate. Quando ad agosto è arrivato Pat Symonds alla dirigenza tecnica mi sono sentito sollevato, tuttavia c’erano tanti altri aspetti che mi facevano stare male e mi hanno portato a scegliere di andar via“.
Durante la stagione 2013, Pujolar e Toro Rosso hanno avuto contatti per il 2014. Le trattative, poi, sono andate in porto. “Durante la stagione ho più volte parlato con il team italiano, il mio desiderio era quello di spostarmi in un luogo più latino e alla fine mi è stata fatta l’offerta che ho accettato“.
Riguardo alla nuova avventura con Toro Rosso, Pujolar non si sbilanciato, ma ha lasciato intendere quali saranno gli obiettivi del team Toro Rosso per il mondiale 2014:“Non so dove potremo arrivare nel 2014. Lottare con le Red Bull non credo, però imporci tra le scuderie di centro gruppo sì. Ad ogni modo vedo che c’è un continuo progresso e questo è ciò che conta”.
Per concludere la sua intervista, Pujolar ha poi rivelato quali siano stati i piloti che più lo hanno impressionato nel corso della sua carriera nella classe regina del motorsport a quattro ruote: “Maldonando e Montoya mi hanno impressionato più di chiunque altro. Entrambi sono dei veri lottatori.Ho lavorato anche con Mark Webber e Ralf Schumacher, sicuramente ragazzi di primo piano ma non come gli altri due”.