Domenicali: “Kimi più maturo e affiatato con la squadra”
Il team principal della Ferrari è tornato a parlare dei test svolti a Jerez de la Frontera e del ritorno di Kimi Raikkonen a Maranello dopo quattro stagioni lontano dalla Ferrari
Dopo i primi test invernali svoltisi a Jerez de la Forntera a fine gennaio, la Ferrari è in procinto di spedire il materiale necessario per le prossime due sessioni di prove in Bahrain, sul tracciato di Sakhir.
Il team principal della Rossa, Stefano Domenicali, ha voluto commentare la prima quattro giorni di prove con la nuova monoposto del Cavallino Rampante, la F14-T. “Sono sempre prudente, non certo per paura di dire quello che penso ma perché so bene come le cose cambino in fretta in questo sport. A Jerez abbiamo visto che la base di partenza della F14 T è buona: risponde bene alle modifiche, i dati fondamentali rispondono ai parametri che avevamo definito in galleria del vento e non abbiamo avuto sorprese negative. Ovvio che c’è ancora molto da lavorare perché era impossibile debuttare con una monoposto perfetta in una stagione così ricca di cambiamenti. Sarà un inizio di campionato pieno di incognite ed è prestissimo per fare qualsiasi tipo di previsione: credo che cominceremo a capire qualcosa solamente nell’ultimo test in Bahrain. L’ottimismo che ho deriva dalla consapevolezza che sappiamo quali sono i fronti su cui dobbiamo operare: la prudenza è sempre buona consigliera ma ciò non vuol dire che le persone che sono impegnate su questo progetto non abbiano la carica giusta e la voglia di dimostrare ai nostri avversari quanto bene riusciamo a fare le cose alla Ferrari“.
Domenicali ha inoltre spiegato la scelta della scuderia modenese riguardo la scelta di avere due piloti campioni del mondo, ovvero due potenziali prime guide. “La nostra è stata una scelta razionale, basta sull’esigenza di avere una coppia di piloti esperti ed è stata pensata esclusivamente con l’obiettivo di fare il bene della Ferrari: spero che la pista confermerà che sia stata quella giusta. La loro gestione? Le scelte vanno sempre ben ponderate ma vanno prese per quello che sono: scelte sportive prese per cercare di raggiungere l’obiettivo della squadra, il cui interesse viene sempre prima di tutto. Quando in passato abbiamo preso certe decisioni lo abbiamo fatto sempre con questo spirito“.
Altre parole al miele per i due piloti che formeranno la line up 2014/2015 della Ferrari: “Ho trovato un Kimi più maturo ed affiatato con la squadra: viene a Maranello quasi ogni settimana per lavorare insieme ai tecnici. Conosce il suo valore e sa in che team è tornato e che sfida deve affrontare avendo a fianco un campione del mondo come Alonso, per cui nutre rispetto e con cui deve integrarsi. Fernando è un pilota estremamente intelligente ed è riuscito a stare davanti con qualsiasi vettura abbia corso: ha una capacità d’interpretazione e di visione delle corse straordinarie e credo che potrà avvantaggiarsi del nuovo regolamento che imporrà di gestire in maniera differente certe fasi di gara. Ce lo teniamo ben stretto, anche perché abbiamo deciso di investire su di lui da tanto tempo“.
Il 2014 rappresenta un anno di svolta per la Formula 1 dal punto di vista tecnico con l’introduzione di un power train completamente inedito. Dopo il primo test di Jerez de la Frontera si sono levate autorevoli voci preoccupate per il futuro immediato cui Domenicali risponde con il suo consueto realismo: “Anche in questo caso è bene non precipitare le valutazioni, fermo restando che è sbagliato darsi la zappa sui piedi e che la propensione all’autodistruzione non serve a nulla: ogni volta che c’è stato un cambiamento c’è stata discussione, com’è ovvio che sia. Abbiamo fatto solamente un test dove non abbiamo avuto mai più di quattro o cinque macchine contemporaneamente in pista: aspettiamo di averne ventidue prima di dire che è tutto sbagliato. Una volta scelta una strada bisogna portarla avanti costruttivamente. Poi, se dopo un certo periodo di tempo, vedremo che manca davvero un elemento emozionale come il suono del motore allora vedremo come reagire. Personalmente non credo che sia questo aspetto ad allontanare la gente dagli autodromi: preoccupiamo piuttosto della complessità dell’evento Gran Premio e, dal punto di vista strategico, di come agganciare i giovani al nostro sport, che oggi ha uno zoccolo duro di fan fra i 35 e i 50 anni. Bisogna tornare ad far vedere l’automobile come un tema aspirazionale e non soltanto come un mezzo di trasporto, che nulla aggiunge all’esistenza di ciascuno di noi. Come Ferrari vogliamo impegnarci a fondo su questi aspetti, come dimostrano iniziative come la scelta del nome della monoposto e il concorso fotografico on line “Snap your passion” che porterà quattro appassionati a seguire insieme alla squadra l’ultimo test in Bahrain, attività che hanno raccolto tantissimo interesse soprattutto fra i giovani”.