F1 2013: ascolti mondiali a picco. Intanto la RAI…
A tre mesi dal termine del mondiale 2013 di F1 siamo in grado di proporvi i numeri derivanti dagli ascolti della F1 nei principali stati del pianeta. Intanto la RAI ha scelto i nove GP del 2014.
Sono ormai passati tre mesi dal termine del mondiale di Formula Uno del 2013 e oggi possiamo pubblicare i principali dati di ascolto fatti segnare dal “Circus” iridato l’anno passato.
Complice un dominio pressoché totale di Sebastian Vettel nella seconda parte dell’anno appena trascorso, i dati di audience della F1 hanno fatto segnare cali preoccupanti. La FOM ha così dovuto far fronte a una perdita di cinquanta milioni di spettatori in meno rispetto agli anni passati.
In Germania, per esempio, lo share è sceso dell’otto virgola sette per cento rispetto al 2012, nonostante Vettel – anch’egli tedesco – abbia trionfato per il quarto anno consecutivo. In più bisogna registrare un altro dato da non ignorare. Il numero di persone che hanno guardato almeno quindici minuti consecutivi dello sport in questione è sceso a trentuno virgola tre milioni.
Il Brasile è il maggior bacino d’utenza e di fruizione della Formula Uno ma, anche nel paese che ha dato tanti talenti alla F1, i dati piangono. Il calo è significativo: otto virgola quattro per cento di share in meno rispetto al 2013. (settantasette virgola due milioni di spettatori contro gli ottantacinque virgola sei milioni del 2012).
La relazione indica inoltre che la Cina ha perso ventinove virgola otto milioni di spettatori, più di qualsiasi altro paese al mondo, a causa di un cambiamento di emittente: dalla CCTV a una rete di tredici partner regionali . Il rapporto afferma che questo è stato fatto “Per garantire che la copertura di ogni gara e sessione di qualifiche della F1 venga mostrata dal vivo”. Il cambiamento è volto e previsto per invertire la tendenza al ribasso di visualizzazione in futuro .
Il problema non è da imputare solo al dominio quadriennale di Red Bull e Sebastian Vettel, ma anche alle nuove regole, sempre meno amate dal pubblico fidelizzato della classe regina dell’automobilismo sportivo. Nuovi punteggi, introduzione del DRS e l’abolizione dei rifornimenti hanno fatto sì che il pubblico perdesse parte del grande interesse che da decenni caratterizza il “Circus”.
Oltre ai dati sopracitati bisogna fare i conti con quanto accade in Italia e nei paesi limitrofi. In Inghilterra, per esempio, i diritti della F1 sono stati acquistati da Sky, ma la BBC ha ottenuto il medesimo accordo siglato tra l’emittente di Murdoch e la RAI, ovvero la trasmissione in chiaro di nove Gran Premi su diciannove totali. Il primo anno – il 2012 – ha portato un calo significativo degli ascolti, ma il 2013 ha mostrato un leggero incremento dell’audience (1,7% e 29,1 milioni di spettatori di media). Nel nostro paese il binomio Sky-RAI ha invece fruttato un incremento del 2,9% in più rispetto al 2012.
Numeri in crescita invece per il pubblico statunitense, complice anche l’immissione di un Gran Premio (Austin) dopo l’infelice parentesi targata Indianapolis, con il celeberrimo catino sfruttato solo per la curva parabolica e il rettilineo, per poi diramarsi in un circuito interno dalle caratteristiche molto più europee.
Situazione RAI 2014
Stando a quanto emerso da una nostra recente indagine, la RAI ha sottoscritto un accordo triennale (termina a fine 2015) con Sky per trasmettere la metà dei Gran Premi previsti dal calendario di Formula Uno. Ogni anno però, a Viale Mazzini saranno costretti a rinegoziare con Sky e Formula One Management (leggere pure Ecclestone) quali gare mandare in onda in chiaro sulle reti statali italiane. Stando a quanto abbiamo appreso dai vertici della sezione sportiva di Viale Mazzini, le nove gare sono già state scelte (e dovrebbero comprendere Monza e il GP conclusivo di Abu Dhabi), ma si attende la conferma della FOM per ufficializzare tutto. Nei prossimi giorni saremo in grado di approfondire l’argomento e svelarvi i piani della RAI sulla F1 del 2014.