Streiff: “Schumacher è fuori pericolo di vita”
Streiff, ex pilota di F1, ha parlato con il medico chirurgo amico di Schumacher che gli avrebbe riferito che, nonostante le condizioni di salute restano critiche, Michael non è più in pericolo di vita.
Come vi avevamo già riferito, ieri all’ospedale di Grenoble è arrivato anche l’ex pilota francese di Formula 1, Philippe Streiff, che ha voluto essere vicino all’amico Schumacher in un momento così particolare della sua vita.
Parlando ai colleghi di Sky Sports News, Strieff ha rivelato un particolare interessante: Schumacher sarebbe ormai fuori pericolo di vita. Una notizia da prendere con le pinze, considerando che i medici – in accordo con la famiglia – non hanno più diffuso alcun bollettino medico. La strategia è quella di allentare la pressione mediatica che, come è comprensibile, mette sotto stress l’intera famiglia.
“Io non sono un medico, sto ripetendo quello che Gerard Saillant (chirurgo e amico della famiglia Schumacher, ndr) mi ha detto, ossia che rimane in condizioni critiche, ma per fortuna la sua vita non è più in pericolo”, ha riferito Streiff. Tuttavia, dal management di Schumacher frenano i facili entusiasmi, mettendo in dubbio quanto riferito dallo stesso Streiff.
Ieri, giorno del 45esimo compleanno di Schumacher, centinaia di tifosi italiani si sono riversati sotto l’ospedale di Grenoble per manifestare silenziosamente tutto l’affetto per il Campione tedesco di F1. Presenti moltissimi Ferrari Club – rigorosamente in tuta rossa – oltre che un folto gruppo di sostenitori del pilota che hanno preparato anche un omaggio floreale, recapitato tramite Sabine Kehm: 91 rose rosse (una per ogni vittoria in F1) e una bianca, che simboleggia la speranza per la vittoria più bella, quella della vita.
La famiglia ha apprezzato molto questi gesti di solidarietà e, in un comunicato, ha così commentato: “L’incredibile simpatia mostrata oggi dai tifosi Ferrari ci ha commosso fino alle lacrime. Siamo profondamente grati per questo e per tutti i messaggi d’auguri di pronta guarigione giunti da ogni parte del mondo”.