Pagelle Gp Brasile 2013: Vince Vettel… E la saudade
Il tedesco della Red Bull trionfa su tutto e tutti – box compresi – e si consacra anche per le statistiche. Ma tutte le attenzioni sono per Mark Webber, secondo, che chiude la sua carriera in Formula 1 battagliando con Fernando Alonso, giunto terzo sul traguardo. Eroiche le McLaren, partite in griglia da Rio de Janeiro e giunte ai piedi del podio.
Sebastian Vettel 10 L’unico motivo per cui gli viene negata la lode è perché si fa bruciare in partenza da Nico Rosberg, dopo una qualifica sul bagnato in cui aveva fatto il vuoto. Ci mette solo un giro a ristabilire l’ordine nell’Universo e, per le successive 70 tornate, ribadisce che per quest’anno non c’è storia. Nonostante il rischio di restare vittima del fuoco amico (A.A.A. cercasi anteriore destra), la conquista dei due record che gli mancano per chiudere l’annata (le 13 vittorie annue di Schumi e i 9 successi consecutivi di Ascari) rimane normale amministrazione. A Mark Webber concede graziosamente l’onore del giro veloce e quello di poter prendere la parola per primo sul podio. SUA MAESTA’
Mark Webber 9,5 Finisce con un secondo posto, dopo un frizzante fraseggio in pista con l’amico di una vita, Fernando Alonso, la carriera di Mark Webber in Formula 1. Un risultato che, forse, è un po’ metafora della carriera dell’australiano, costellata da una buona dose di sfortuna e da importanti vette non raggiunte per un soffio. Forse, a mancargli, è sempre stata quell’anima da caimano che discrimina chi vince da chi perde. Epperò ci mancherà tantissimo l’australiano. In un Circus di ragazzini-prodigio che parlano e agiscono come automi, ci mancheranno la sua auto-ironia e la sua franchezza. Ci mancherà la sua immensa dignità. Ci mancheranno i suoi show: come il giro d’onore senza casco o la fantastica caduta sul podio. YOU MADE YOUR MARK, Mark.
Fernando Alonso 8 L’asturiano vice-campione del mondo chiude col botto la sua annata, ma il miracolo di restare davanti ad almeno una delle Red Bull non gli riesce – e a chi potrebbe riuscire… – Al sabato si esalta sotto la pioggia, ottenendo finalmente quella seconda fila che ha cercato per 6 mesi (pur non lesinando la solita sbavatura nel giro che conta…); alla domenica è il leone di sempre: parte così così, ma riesce ad aver ragione delle due Mercedes. Prova a resistere a Mark Webber, ma nulla può. “Purtroppo non c’è stata la pioggia, credo che saremmo stati più competitivi sul bagnato…”. FINO AL NOVANTESIMO, fino al novantesimo, Fernando goal
Jenson Button 9 “Aiutati, che Dio t’aiuta”, recita il vecchio adagio. Così, se la vettura in qualifica non collabora, in McLaren per la gara si affidano alla strategia. La guida pulita e incisiva del pilota britannico fa il resto. Jenson è uno dei pochi a partire con gomme dure, laggiù, dalla 14esima posizione. La scelta paga. Approfittando di una buona partenza e del fatto che le Orange Hard vanno che è una meraviglia, infila degli ottimi sorpassi nella primissima parte di gara. Poi si limita a conservare: i pit stop e le disgrazie altrui fanno il resto. GUANTI DI VELLUTO, ça va sans dire….
Nico Rosberg 7 Caino fu l’assetto da bagnato. Il pilota tedesco vola sotto la pioggia nelle prove, scatta dal via che è una bellezza, ma poi si pianta. La prima parte di gara è una sofferenza indicibile, che lo vede perdere posizioni nei confronti di Alonso, Webber, Massa, Hamilton, Button. Tiene il colpo nella seconda parte. Caina anche la dichiarazione a fine gara sul contestato drive-through a Felipe Massa: “Era chiaro per tutti che non potevamo oltrepassare la linea. Quando ho visto Felipe sopra, ho detto “lo diciamo” e l’ho urlato tantissime di quelle volte; mi dispiace per i tifosi della Ferrari, ma era il miglior modo per superarli oggi!” Sperando che si tratti di una forma molto sottile di humour tedesco, vantarsi di agguantare così il secondo posto nel mondiale costruttori, nell’anno del “Tyre-Gate”, resta tanto.. PARACXXO
Sergio Perez 9,5 Parte da Rio de Janeiro (il 14esimo tempo in qualifica , più 5 posizioni di penalità per aver sostituito il cambio, lo relegano 19esimo), ma appena si spengono le luci rosse, Checo suona la carica. Scatta bene, guadagnando tre posizioni, e comincia a dare spettacolo inanellando sorpassi a ruota: prima in un corpo a corpo sanguigno con Sutil e Gutierrez; poi, risalendo, sopravanza Bottas, Ricciardo, Hulkenberg. Arriva a un passo dalla quinta posizione occupata da Rosberg e rallenta: si scoprirà poi che stava finendo il carburante. A Woking si staranno già mangiando le mani per avergli dato il benservito dopo una stagione? ANDALE, ANDALE!
Felipe Massa 7 Gli alti e bassi dell’ultimo Gran Premio da ferrarista del brasiliano sono un po’ la cifra di una stagione 2013 corsa a singhiozzo. Solo nono in qualifica, Massa scatta benissimo allo start e si ritrova sesto. Supera le due Mercedes e sembra veleggiare verso un probabile podio – regalo d’addio di Fernando Alonso…- quando un’ingenuità rovina la sua domenica e manda alle ortiche la rimonta della Ferrari sulla Mercedes in classifica costruttori: taglia con tutte e 4 le ruote la parte zebrata della “pit entry” e i commissari gli comminano un fiscale drive through. La mandata per le terre alla finestra di Charlie Whiting è d’obbligo. “TRISTEZZA…. PER FAVORE VA’ VIA…”
Nico Hulkenberg 7,5 La sua Sauber non vola ad Interlagos, ma il coriaceo tedesco non si fa intimidire: scatta bene al via e dà battaglia nella prima parte di gara. Si attesta sull’ottava posizione e si porta a casa quattro punti che gli valgono il decimo posto in classifica piloti. GRANDI SPERANZE… di un buon ingaggio per il 2014.
Lewis Hamilton 6,5 Si chiude con l’ennesimo calvario il primo anno alla Mercedes dell’ex-pupillo di casa McLaren. Lewis, reduce da qualifiche sofferenti in cui non riesce ad andare oltre il quinto posto, sembra trovarsi molto più a suo agio su pista asciutta. Dopo una prima fase in cui le gomme Option non collaborano troppo, tenta la scalata: prima supera il suo compagno di squadra Rosberg, poi parte all’attacco di Felipe Massa. Liberatosi del brasiliano, il pericolo arriva da dove meno se lo aspetta: Bottas, doppiato, piomba alle sue spalle e rimedia una gran botta e un ritiro. Dopo la corsa disperata su tre ruote fino ai box, arriva pure una penalità –severa- per il contatto con il finlandese. Rientra in pista dodicesimo dopo il drive through, ma con caparbietà risale sino al nono posto. MAI SPEZZATO
Daniel Ricciardo 6 Dopo la bella qualifica sul bagnato, il simpatico australiano della Toro Rosso scatta maluccio e deve limitare i danni per tutta la gara. Gli avversari sono molto più veloci, ma lui stringe i denti e si porta a casa un punticino. Ora si parte per una nuova, ambiziosa avventura. “Spero che lui [Vettel] mangi troppo tacchino a Natale, così che non sia così veloce..”. SPERIAMO Sì…
Paul Di Resta 5,5 Si chiude ai margini della zona punti il campionato dello scozzese della Force India (e forse anche la sua avventura in Formula 1: quasi certo il suo passaggio in Indy). La sua gara è tutta lì, senza scossoni, a lambire il decimo posto. SENZA INFAMIA E SENZA LODE
Esteban Gutierrez 6,5 Altra bella gara, quella del giovane messicano, che scatta bene dalla diciottesima posizione, ritrovandosi a battagliare duro a metà classifica nelle prime fasi. La zona punti è un miraggio, ma Esteban ha decisamente guadagnato in sicurezza, lungo il cammino di questo 2013. LE FAREMO SAPERE…
Adrian Sutil 5,5 Sembra poter dire la propria nelle prime fasi di gara, ma il consumo pazzesco degli pneumatici lo inchioda sulle tre soste e gli fa perdere un sacco di tempo. PECCATO
Heikki Kovalainen 2 Scordatosi come si scatta dal via con una F1 (piomba dall’undicesima alla diciottesima posizione allo start), il finlandese “dalla grande esperienza” riesce a non andare oltre la quattordicesima posizione guidando una vettura che, a conti fatti, nell’ultima fase del campionato è sembrata la più performante dopo le Red Bull. “La macchina è grandiosa, ma non sono stato capace di trovare il ritmo e questo probabilmente è un segno di quanto competitiva sia la F1 di questi tempi” VAGLIELO A DIRE A VALSECCHI…
Jean-Eric Vergne 4,5 Da ottavo in griglia, scatta in maniera catastrofica e si ritrova quindicesimo. Non si schioda dalla testa del fondo, e una vettura inguidabile non lo aiuta nel ritrovasi. MENO MALE CHE E’ FINITA
Valtteri Bottas 5 Rovina una gara battagliera con un “non sapevo di essere doppiato”. SERIOUSLY?!”
Romain Grosjean n.p. L’inconfondibile fumata bianca chiude anzitempo la sua gara. Nonostante ciò, non perde il suo proverbiale sorriso svagato: “Credo che tutti abbiano bisogno di una vacanza, ma apparentemente il mio motore ha deciso di andare in ferie prima del tempo!” PREMIO SIMPATIA
GP del Brasile 7,5 La pioggia non è arrivata a scombinare le carte durante la gara, ma, tra sorpassi e colpi di scena, al netto delle decisioni della direzione di gara- di cui avremmo volentieri fatto a meno..- quello di Interlagos si conferma tra i weekend più divertenti dell’intero campionato di Formula1. Peccato che il prossimo anno a chiudere i giochi sia Abu Dhabi….