F1 Story | Brasile 2007, l’impresa impossibile di Raikkonen
Interlagos 2007, l’ultimo Mondiale Piloti per la Ferrari che vinse una corsa pazza facendo doppietta con Raikkonen e Massa.
Un’impresa impossibile. Così veniva indicata la rincorsa al titolo mondiale piloti 2007 da parte di Kimi Raikkonen alla vigilia del decisivo Gran Premio del Brasile.
Il finlandese, infatti, nonostante una seconda parte di stagione superlativa, si presentò al via dell’appuntamento brasiliano con 7 punti di distacco dal leader della classifica Lewis Hamilton.
L’anglo caraibico, fantastico esordiente su McLaren, conduceva il campionato innanzi ad Iceman, ma anche davanti al compagno di team Fernando Alonso distaccato di soli 4 punti. Tutto sembrava propendere per un inatteso trionfo del prescelto di Ron Dennis, ma una stagione decisamente ricca di episodi controversi, non poteva non avere un finale degno di un libro giallo.
In casa McLaren il clima era avvelenato non solo dagli esiti dello scandalo spy story, ma anche da un rapporto logoratosi ben presto tra Alonso e Dennis.
Il due volte campione del mondo, abituato alle attenzioni ed ai privilegi di Flavio Briatore, si trovò infatti a disagio nel rapporto umano e professionale con l’allora patron del team che, tra l’altro, non solo aveva fortemente voluto l’esordio di Hamilton al volante delle proprie monoposto, ma lo aveva posto in una condizione paritaria con quella che si pensava fosse la prima guida McLaren.
Questo “affronto” non fu mai digerito da Alonso, il quale riuscì a servire la vendetta a Ron Dennis in un torrido pomeriggio di fine ottobre.
La qualifica vide l’alternarsi di Ferrari e McLaren, con Felipe Massa poleman davanti a Lewis Hamilton, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso.
Pronti, via: Felipe fu autore di un ottimo scatto, mentre Hamilton non fu altrettanto rapido allo spegnersi delle luci rosse e venne subito sopravanzato da Raikkonen e da Alonso. La tensione e la rabbia si impossessarono di Lewis, il quale cercò subito di rimediare a quella partenza poco felice e andò ad attaccare il proprio compagno di team. L’astuzia e l’esperienza di Alonso si palesarono nel momento in cui l’asturiano resistette all’attacco dell’inglese tirandogli la staccata, facendogli perdere la traiettoria ideale e mandandolo dapprima sullo sporco e poi fuori pista.
La McLaren del leader del mondiale fu subito superata da alcune vetture, ma riuscì a riportarsi rapidamente in carreggiata quando, dopo poche curve, un’immagine rese ancora più elettrizzante quella gara già ricca di colpi di scena. La vettura numero 2, proprio quella di Lewis Hamilton, procedeva lentamente.
Spietate, le immagini del camera car, inquadrarono subito il volante della vettura di Hamilton con l’inglese che muoveva rapide le dita per far innestare le marce ma, apparentemente, non accadeva nulla. Quando tutto sembrava ormai perduto, Lewis ricevette dai box la comunicazione per resettare le impostazioni del cambio ed una volta effettuata la procedura, riuscì a ripartire.
Nel frattempo i due ferraristi conducevano indisturbati la gara, con Felipe che da padrone di casa accompagnava Raikkonen lungo il circuito a ritmi insostenibili per il resto della comitiva.
Se le prime tre posizioni erano ormai congelate, nelle retrovie Hamilton guidava in stato di grazia per recuperare il terreno perso in quella incredibile partenza. Non si contarono i sorpassi indemoniati effettuati da Lewis, ma lo stress a cui sottoposte i propri pneumatici lo costrinse ad un cambio di strategia in corsa che ne vanificò ben presto la rimonta.
Il momento clou della gara e della stagione si ebbe al secondo pit stop in casa Ferrari. Massa fu richiamato qualche giro prima del proprio compagno di squadra, consentendo a Raikkonen di poter spingere ed inanellare giri veloci a ripetizione che gli consentirono, una volta effettuata anch’egli la seconda sosta, di passare al comando della gara.
Alonso, viaggiava indisturbato in terza posizione, consapevole dei limiti della propria vettura e della impossibilità di poter ormai vincere il terzo mondiale consecutivo.
I giri che seguirono furono al cardiopalma e costrinsero i meccanici del box di Maranello ad effettuare una serie di innumerevoli rituali scaramantici, considerato che Hamilton continuava ad avvicinarsi alle posizioni importanti della classifica e davanti a lui gli altri piloti, quel giorno semplici comparse, non lesinavano i duelli.
Raikkonen tagliò il traguardo in prima posizione, ma prima di conoscere il proprio destino dovette attendere il passaggio di Hamilton sulla linea del traguardo. Quando Chris Dyer comunicò ad Iceman che Lewis aveva conquistato la settima posizione finale si potè finalmente esultare. “By my calculation, we win the championship for one point”
Le immagini di Kimi Raikkonen a braccia alzate fuori dall’abitacolo fecero da contraltare al camera car posto frontalmente nella vettura di Hamilton che inquadrava il pilota inglese con la visiera leggermente alzata salutare mestamente il pubblico.
Sul podio, il neo campione del mondo Raikkonen non esitò subito a bere lo champagne prima dell’inno nazionale, incredulo e spaesato dinnanzi all’impresa impossibile. Massa, scuro in volto per aver dovuto cedere la vittoria di casa al compagno di team, fece buon viso a cattivo gioco facendo impazzire la torcida offrendo idealmente la coppa del secondo al pubblico. Alonso, terzo, rideva sornione sul podio, consapevole che la vendetta nei confronti di Ron Dennis era stata servita nel modo più spietato possibile.
Un Gran Premio sconvolgente, ricco di colpi di scena, che ha fatto saltare sul divano tutti coloro che quel 21 ottobre 2007 erano davanti al televisore in religiosa contemplazione, e che ha fatto entrare per sempre nella leggenda Ferrari il finlandese di ghiaccio.