Webber snobba la festa “mondiale” di Vettel e Red Bull
Webber non ha partecipato alla festa di Red Bull e Vettel per celebrare il quarto mondiale. E Marko ammette: “I rapporti tra loro sono tesi dal Fuji 2007”.
C’era da aspettarselo: Mark Webber ha letteralmente snobbato la festa che la Red Bull ha organizzato per celebrare il quarto titolo costruttori e il poker iridato di Sebastian Vettel. Il pilota australiano, che a stento in questi anni ha trattenuto le antipatie verso il più coccolato collega tedesco – ha preferito starsene altrove.
D’altronde, è più facile trovare Webber a cena con l’amico Alonso, piuttosto che con team mate Vettel. Ed è lo stesso Helmut Marko a commentare questa assenza, frutto non solo della mancanza di feeling tra Mark e Sebastian, ma anche di quella distanza siderale creatasi tra Webber e la squadra. La stessa che ha portato, alla fine dello scorso anno, alla decisione di Webber (ufficializzata solo a luglio) di mollare la Formula Uno per il World Endurance Championship.
Marko, parlando con i colleghi del giornale svizzero Blick, ha affermato che le tensioni tra Vettel e Webber risalgono addirittura al Gran Premio del Giappone 2007. In quella occasione, sotto il diluvio universale, Vettel – con la Toro Rosso – andò a travolgere Webber, distruggendogli gara e vettura. Niente di eccezionale, un normale errore di valutazione, ma controverso perché avvenne in regime di Safety Car. “Le ruggini tra i due risalgono al Fuji 2007. Quel tamponamento di Vettel costò a Webber la sua prima vittoria. E da allora tra i due c’è sempre stato qualche problema”.
A margine della corsa, Webber non perse occasione di mandare a quel paese il tedeschino, arrivando poi ad una “pace” di facciata pochi giorni dopo. Ma il rapporto tra i due è sempre stato un nervo scoperto. Lo abbiamo visto in Turchia nel 2010 e ne abbiamo avuto ulteriore prova in questa stagione, in Malesia, con il controverso ordine di squadra – il ‘Multi-21′ non rispettato da Sebastian.
Ribadiamo: non c’è da scandalizzarsi se il rapporto tra i due è solo di facciata. Lo si poteva capire anche dalla recente intervista di Webber a Top Gear, quando Jeremy Clarkson chiese: “Ma non hai mai avuto la tenzazione di dare un pugno a Vettel?”. E Webber, lapidario, rispose: “Mio padre mi ha sempre detto che non bisogna alzare le mani ai ragazzini”.