Neale: “I rookie del 2014 dovranno essere eccezionali”
Il debutto dei giovanissimi, vista la rivoluzione tecnica in arrivo la prossima stagione, rappresenta una vera sfida per il managing director della McLaren. Che per il momento preferisce serbare i suoi giovani talenti.
“Talento ed etica del lavoro”. Sono le doti che il guru della Red Bull, Helmut Marko, ravvisa nel giovanissimo Daniil Kvyat. Il neo-acquisto della Toro Rosso, 19enne e attualmente in lizza per il titolo iridato in GP3, ha percorso appena 22 giri con una Formula1 agli Young Driver Test di Silverstone dello scorso luglio. Ma, secondo il super-consulente della scuderia austriaca, ha la stoffa del campione. E gli servirà molto in una Formula 1 2014 che assume sempre più i contorni di una magnifica chimera.
“Passare dalla GP3 alla F1 è già un grosso passo, che carica il pilota di grosse aspettative. Lo è di più considerando l’evoluzione tecnica tra questa e la prossima stagione”. La pensa così Jonathan Neale che, pur avendo nel suo vivaio giovani talenti in rapida crescita, preferisce serbarne il debutto a tempi migliori.
“Al momento stiamo cercando di capire come sarà davvero questo passaggio; come potremo correre in maniera efficiente; come superare le sfide rappresentate dal motopropulsore e dall’aerodinamica. E’ già abbastanza complicato senza dover gettare un pilota giovane nella mischia“, afferma Neale.
“La storia ci dice che alcuni candidati eccezionali ce l’hanno fatta a debuttare con successo. Ma la Formula1 è un ambiente che non perdona, dove la pressione è fortissima”.
La McLaren di colpi in canna, al momento, ne ha due: il danese Kevin Magnussen e il belga Stoffel Vandoorne. Ma prima di lanciare questi giovani in prima squadra, sembra intenzionata a piazzarli in scuderie di seconda fascia per farli crescere. Così se Magnussen ha buone chance di strappare il posto in Marussia a Max Chilton, Vandoorne, invece, sostiene di avere chiuso preventivamente la porta alla Toro Rosso lo scorso settembre.
“C’è bisogno di giovani piloti che crescano. Ritengo che una parte del lavoro che è stato fatto per la re-introduzione dei test dovrebbe favorire questo processo. E’ emozionante guardare la nuova generazione di piloti che si profila all’orizzonte”, continua Jonathan Neale.
“Kevin Magnussen e Stoffel Vandoorne sono una prospettiva assai interessante per noi; si tratta di un processo in divenire, al momento, che dipende dalla line-up di piloti che valuteremo di schierare in capo a due o tre anni. Ma stiamo lavorando molto intensamente per fare in modo che questi due ragazzi siano parte dei nostri piani futuri”.