Pagelle Gp Giappone: sayonara Webber, Vettel pigliatutto
Nel Sol Levante Sebastian Vettel infila la nona sinfonia stagionale, beffando il compagno di squadra Webber, protagonista di una strategia a tre soste foriera di qualche dubbio. Meraviglioso Romain Grosjean; giù dal podio e staccatissimi Fernando Alonso e Kimi Raikkonen.
Sebastian Vettel 9 Niente pole, niente dominio dal primo all’ultimo giro, eppure si porta anche questa vittoria a casa. La quinta consecutiva e la nona nel 2013. Il trionfo a Suzuka arriva in modo ragionato. Prima lasciando sfogare gli altri, e poi impartendo alla corsa un ritmo sostenuto, che gli permette di sorpassare Grosjean a dodici tornate dal termine. E’ bravo a gestire gomme e macchina, ma stavolta c’è la sensazione che il muretto lo agevoli abbastanza. Non c’è spazio per Webber, il padrone di casa è lui. E le tredici vittorie di Schumacher nel 2004 sono una magnifica ossessione. PRINCIPINO
Mark Webber 9 Il miglior fine settimana stagionale del bistrattato lungagnone australiano. Mark è il vincitore morale del Gp del Giappone. Unico neo la partenza; doveva difendere meglio la preziosa e rara pole position. Per il resto guida meglio di Vettel, sembra avere la gara in pugno visto che le Pirelli Hard tengono che è una bellezza. La terza, evitabilissima, sosta è un pugno allo stomaco a lui e allo sport in generale. Un colpo basso che il muretto dei Tori poteva evitare. Ma i record del teammate-incubo valgono più della testa di Webber, costretto a sudare sette camicie e preso anche per i fondelli dal suo team, che via radio gli fa credere che avrebbe vinto con tre soste. “SCHERZI A PARTE”
Romain Grosjean 9,5 Qualcuno, in modo malizioso, sosteneva nel paddock che Raikkonen, nelle stesse condizioni di Romain, avrebbe espugnato Suzuka. Una cattiveria che diventa complimento se si considera che il merito di essersi messo in quella posizione è tutto del francese e che mai, prima del Giappone, Grosjean aveva fatto tanto meglio di Kimi. Il francese si è esaltato nelle curve “pittate” di Suzuka, riuscendo a esaltare la sua stabilissima Lotus, apparsa a livello delle incredibili lattine di Milton Keynes. Velocissimo in qualifica, fulmineo in partenza e concreto in gara. Gli indomabili bibitari l’hanno sverniciato, vero. Ma Romain è un pilota totalmente diverso dal Pierino del 2012. E i quaranta secondi rifilati a Kimi contribuiscono ad un voto alto. CHAPEAU
Fernando Alonso 8 Peccato che in qualifica tiri il freno a mano quando gli altri mettono la settima. Comprensibile l’ormai acclarata insofferenza verso questa inguardabile Ferrarina. Per il secondo Gp consecutivo Alonso è costretto a lottare con la Sauber di Hulkenberg; stavolta la spunta con un sorpasso cattivissimo. Emblematica la reazione con i box, quando chiede il silenzio totale dopo l’ennesimo errore strategico. La Ferrari si fa prendere in contropiede dall’undercut (sosta anticipata) della Sauber e ancora una volta tocca a lui metterci le pezze. Come fa da quattro anni a questa parte. Ben poco gli si potrebbe dire se stesse pensando di acquistare un biglietto di sola andata con destinazione Woking. PROSCIUGATO
Kimi Raikkonen 6,5 Si fa notare per il gran sorpasso alla chicane trovato nella “spazzatura della partita” ai danni dell’inerme Hulkenberg. Ma proprio perchè è capace di certe manovre, dal suo talento ci si aspetterebbe molto di più rispetto a una quinta fila in qualifica e a un quinto posto in gara. Con una Lotus che va forte davvero. IN SORDINA
Nico Hulkenberg 8 Parte settimo e arriva sesto, ma ancora una volta sogna in grande, grazie al suo ritmo e all’ottima strategia degli uomini di Hinwill. Se avesse sfoderato la stessa cattiveria dimostrata in Corea poteva concludere di nuovo quarto. Ma stavolta i “big” non perdonano. Nel complesso, comunque, altra prova monstre. CERTEZZA
Esteban Gutierrez 8 Buona la quindicesima. Dopo quattordici Gp passati a lottare con le sue incertezze e l’evidente “timidezza” rispetto agli altri piloti, finalmente Esteban corre con convinzione nei propri mezzi e senza complessi di inferiorità. Il suo è un vero e proprio garone, dall’ottima partenza alla determinazione in bagarre. Sontuoso nella difesa su Rosberg. Guti è meritatamente settimo sotto la bandiera a scacchi e non sfigura rispetto al teammate uomo-mercato Hulk. POST ADOLESCENZA
Rosberg 6 Sesto in qualifica, dove forse poteva fare meglio. Al nono giro va lungo alla chicane, dimostrando un certo nervosismo. Durante la prima sosta i meccanici lo fanno partire troppo presto, per poco non tampona il subentrante Perez e il drive thru’ per unsafe release è inevitabile. Rientra in zona punti ed è protagonista di un duello rusticano ancora con Perez, dove ha la meglio. Con il messicano della McLaren arriva il contatto, e Nico si arrabbia non poco. Dulcis in fundo, impazzisce negli ultimi giri dietro a Gutierrez. Gp movimentato, la fortuna nelle ultime due trasferte asiatiche gli ha un po’ girato le spalle. Dà del “pirla” a Perez davanti ai microfoni. ELETTRICO
Jenson Button 7 Da decimo a nono, con l’infinita pazienza di sopportare un pit-stop lentissimo a causa di un problema con la gomme posteriore destra. JB non si scompone e riesce a portare una Mp4-28 “piantata” in zona punti. Brillante lo spunto a tre giri dal termine che gli permette di sopravanzare Felipe Massa. Settimo arrivo consecutivo in zona punti, se la McLaren non uscirà dalla top five in classifica Costruttori dovrà ringraziare non poco il pilota inglese. UOMO SQUADRA
Felipe Massa 5 Ottima la qualifica, buona la prima parte di gara, poi rovina tutto beccandosi un drive through per aver superato i limiti di velocità in corsia box. Nonostante la penalità riesce a chiudere in zona punti, con l’aggravante di farsi beffare dalla modesta McLaren di Button. Si lamenta con i box per un ordine di scuderia; dopo anni ha il coraggio di infischiarsene. Magra consolazione; Alonso lo supera comunque. Ammutinamento doveroso, ma forse tardivo e inutile. In ogni caso non regge il confronto con Nando. TRISTE
Lewis Hamilton 6 d’ufficio Subito KO in partenza a causa di uno sfortunato contatto con Vettel, nel quale fora la gomma posteriore destra e danneggia le sospensioni. Getta la spugna dopo nove giri di calvario.
Sergio Perez 4,5 Venerdì perde la McLaren alla Spoon Curve, andando a sbattere in modo violento. Si qualifica undicesimo e in gara parte col piede giusto. Al quattordicesimo giro è autore di un bel sorpasso sul compagno di squadra Button, e sembra poter raccogliere un buon risultato. Ma tra problemi ai box (lo stesso problema alla posteriore destra sofferto da Button) e le solite sportellate gratuite (stavolta con Rosberg e Checo ci rimette una gomma) è il solito SPRECONE
Daniel Ricciardo 5 L’australiano della STR prova ad inventarsi qualcosa, partendo con le gomme dure e risalendo fino alla zona punti. Prima di metà gara fa da tappo a un gruppetto di piloti agguerriti, contribuendo inconsapevolmente a ravvivare il Gp. Dopo il pit-stop si fa prendere dalla foga di rimontare; sorpassa Sutil alla 130 R uscendo con tutta la macchina oltre i limiti di pista consentiti. I commissari di gara gli infliggono un drive through che spegne qualsiasi sogno di gloria. IMPULSIVO
Jean-Eric Vergne 4,5 Dodicesimo al traguardo, precede di una posizione il compagno di squadra. Ma al netto della penalità di Ricciardo, la sua gara è totalmente anonima. Grande spavento nelle qualifiche, quando la sua Toro Rosso si lascia avvolgere dalle fiamme.
Paul di Resta 5 Da dodicesimo a undicesimo. Si lascia trascinare dall’inerzia della corsa, probabilmente guida in modo prudente, dopo gli erroracci delle ultime gare. Ma non è il pilota sbarazzino e veloce di inizio stagione. ARRUGGINITO
Adrian Sutil 5 Parte ultimo per la sostituzione del cambio, dopo una qualifica in ogni caso deludente. Lo scatto al semaforo è buono, il tentativo di rimonta c’è, ma alla fine il “pianista” metà tedesco e metà uruguaiano deve accontentarsi di una mesta quattordicesima piazza. E la Force India deve iniziare a guardarsi dalla Sauber…
Pastor Maldonado e Valtteri Bottas 3 Perchè, con una Williams impalpabile, sono capaci di instaurare un singolar tenzone fratricida per un intero Gp, culminato con le sportellate dell’ultimo giro e con le relative polemiche post-gara. Bottas si lamenta, sostenendo che Maldonado l’ha spinto fuori pista. Il venezuelano fa spallucce. I due potevano e dovevano fare meglio, visto che – cosa rara- partivano entrambi tra i primi 15. RIMANDATI
Max Chilton 4,5 A sorpresa il più veloce della “serie C” in qualifica su un circuito tecnico come Suzuka. Si perde in gara, chiudendo ultimo.
Jules Bianchi 4 Sbatte nelle libere. Perde tempo in qualifica a causa della bandiera rossa, risparmia gomme nuove per la gara, ma non può sfruttarle perchè il suo Giappone dura giusto il tempo di un incidente con la Caterham.
Charles Pic 5 Diciottesimo al traguardo. Si qualifica ventesimo, viene penalizzato di dieci posizioni in griglia e parte….ventesimo! La matematica, per la FIA, non è un’opinione. RELATIVISMO
Giedo van der Garde 4 Fa meglio di Pic sul giro secco. Purtroppo per lui si afferra con Bianchi in partenza ritrovandosi prima l’ala posteriore della Marussia quasi in faccia, e poi andando dritto contro le barriere. Per fortuna è illeso. SPAVENTO
Gp del Giappone 7 Pista epica, curve tecniche, atmosfera fantastica. E si è visto qualche sorpasso vero, come quello di Button su Massa e Raikkonen su Hulkenberg. La Lotus che non ti aspetti spaventa la Red Bull, poi ci sono i soliti volti noti affanno e – ovviamente- lo stesso vincitore di sempre…
Ferrari 4 Per non essere cattivi bisognerebbe sospendere il giudizio fino al 2014, considerato che gli sviluppi sulla F138 sono ormai finiti. Ma poi pensi ai soliti proclami di inizio stagione, alla monoposto “Speranzosa” dell’ennesima riscossa a parole, al fatto che a Maranello non sanno tirare fuori una macchina da prime file dal 2008 (quattro pole negli ultimi cinque anni) e…meglio fermarsi, va’!
Mercedes 4 Per il semplice motivo che potrebbe mangiarsi in un sol boccone la Ferrari e prendersi il secondo posto Costruttori, mentre riesce sistematicamente – e misteriosamente – a finire dietro alla Rossa.
Lotus 8 Giudizio opposto a quello di Ferrari e Mercedes. Ad Enstone senza soldi e con il pilota di punta dimissionario, stanno risalendo velocemente la classifica conquistando podi su podi.