Red Bull, doppietta di tattica e strategia. Vince Vettel
Vettel si assicura la quinta vittoria consecutiva sul circuito giapponese, sfruttando al meglio le proprie mescole. Una strategia poco ottimale e uno straordinario Grosjean infrangono i sogni di gloria di Webber, che deve accontentarsi del secondo posto.
Stavolta pole e giro veloce sono andate al compagno di squadra, ma è sempre lui ad accaparrarsi i 25 punti: Sebastian Vettel conquista anche la vittoria di Suzuka, in una gara all’insegna della tattica e ancora una volta della gestione delle mescole Pirelli. Mark Webber completa comunque una doppietta per gli uomini di Milton Keynes, con una strategia a tre soste che non si è rivelata essere la scelta migliore, soprattutto dopo aver fatto i conti con un coriaceo Romain Grosjean, che oggi ha dato del filo da torcere ad entrambe le Red Bull.
Non si può dire che gli appassionati siano abituati a grandi partenze da parte di Mark Webber, ma oggi allo spegnersi dei semafori la sua non è l’unica Red Bull ad avere un brutto scatto. Sebastian Vettel viene a trovarsi circondato, a destra e sinistra, da un doppio sorpasso da parte di Romain Grosjean e di Lewis Hamilton. Il pilota Mercedes, però, nel tentativo di sopravanzare anche Webber, stringe un po’ troppo il Campione in carica e tra i due c’è un leggero contatto, che danneggia l’alettone anteriore della RB9 e rimedia all’anglocaraibico una foratura sulla posteriore destra. Webber, intanto, vede sfilare davanti a sé Grosjean prima di arrivare alla prima curva.
Vettel non rientra nonostante l’alettone danneggiato e sembra soffrire, arrivando largo alla seconda curva del sesto giro, mentre Webber dal canto suo non è tanto rapido da provare a riprendersi la prima posizione in pista, o a mettere pressione a Grosjean. Pertanto dal muretto di Milton Keynes avvisano entrambi i piloti di spingere solo in prossimità delle soste, per gestire gli pneumatici. Mark Webber è il primo nel trio di testa ad effettuare la propria sosta al giro 12, mentre Vettel è ancora una volta l’ultimo, alla 15esima tornata. Tutti e tre passano alle mescole Hard, e le posizioni restano invariate.
Vettel fa registrare un giro record, ma dal muretto lo invitano ancora una volta a concentrarsi sulle sue PZero, mantenendo il gap di tre secondi da Webber. Seb è comunque spesso il più rapido del trio. Tornata dopo tornata entrambe le Red Bull si avvicinano a Grosjean. Proprio quando Webber riesce a scendere al di sotto della soglia del DRS arriva però il momento della sua seconda sosta al giro 25, solo 13 tornate dopo la prima: l’australiano è quindi passato a una strategia a tre pit stop. Il sostanzioso vantaggio accumulato su Hulkenberg gli permette di non scendere oltre la terza posizione. Vettel è autore di un nuovo bloccaggio alla chicane, ma fa segnare il giro record per avvicinare la Lotus di Grosjean. Dal muretto gli ricordano che la sua gara è sul francese, non sul compagno di squadra: un chiaro segnale che la strategia del Campione in carica è differente da quella di Webber. L’undercut dell’australiano gli permette intanto di guadagnare una posizione sul francese della Lotus, che dopo il suo secondo pit stop al giro 29 rientra in terza piazza, alle spalle della RB9 numero 2.
Il secondo stint di Vettel è molto più lungo di quello dei rivali: si ferma al giro 37. Rientra in pista con una manciata di secondi di svantaggio da Grosjean le sue gomme sono ben otto giri più fresche. Ben presto Vettel è infatti con il fiato sul collo del rivale, e porta a termine il sorpasso alla 41esima tornata, sfruttando il DRS. Il Campione in carica deve quindi ancora una volta iniziare a badare alle proprie mescole, dato che, come gli ricordano dal muretto, gli serviranno per difendersi dalla carica di Webber: dopo il suo terzo rientro ai box due tornate dopo infatti l’australiano è pronto nuovamente ad attaccare, dopo aver montato le più rapide PZero Medium. Tra lui e la corsa al gradino più alto del podio, però, c’è Romain Grosjean: Webber è rientrato in pista in terza posizione. In un paio di giri la sua ala anteriore è negli scarichi del francese ed al giro 47 l’australiano attiva il suo DRS, ma invano. Incredibile a dirsi, la RB9 numero 2 non sembra avere la trazione necessaria in uscita dalla chicane per restare nella scia della Lotus, e i vantaggi della strategia dell’australiano sfumano lentamente, mentre le mescole che dovevano garantirgli una maggiore rapidità non possono far altro che degradarsi nello sterile inseguimento alla Lotus, ben lontane dalla prima posizione che erano teoricamente destinate ad attaccare. Quando Webber riesce finalmente a portare a termine il sorpasso conquistando la seconda piazza siamo già al penultimo giro, e il distacco dalla lepre Vettel è di nove secondi. Seb è il primo a passare sotto la bandiera a scacchi, conquistando la quinta vittoria consecutiva e la nona del Mondiale. A Webber non resta che accontentarsi di aver fatto segnare la pole e il giro veloce della corsa (1:34.587 al giro 44).
“È stata una corsa segnata dalla strategia, un grande lavoro di squadra” commenta Chris Horner in attesa che i suoi due piloti salgano sul podio. Il Team Principal Campione del Mondo in carica spiega la scelta della strategia di Webber “Le gomme di Mark si degradavano rapidamente, non riusciva a tenere il ritmo che volevamo nel secondo stint. Per lui sarebbe stato molto difficile chiudere davanti a Grosjean in quelle condizioni, quindi siamo passati alle tre soste. Sfortunatamente ha perso troppo tempo con Grosjean alla fine. Sebastian è riuscito a gestire ottimamente la gara, ed è stato molto bravo a lavorare con il resto della squadra, in momenti così concitati. È molto forte, anche psicologicamente”.
Sebastian Vettel sorride sul podio, raccontando la sua gara: “La mia partenza non è stata per niente buona, ho perso posizioni e tra l’altro ho toccato Lewis con l’alettone anteriore. Ma dopo avevamo ritmo sufficiente per gestire le gomme. Grazie alle soste ho potuto recuperare queste due posizioni. La strategia? Beh, era una scelta facile dopo la prima sosta, considerando che il mio stint era durato più di quello di Mark e Romain. Nel 2011 avevo fatto una gara diversa, con tre soste e stint piuttosto brevi, e alla fine avevo perso due posizioni. Oggi abbiamo voluto fare il contrario di quanto fatto due anni fa”. Quanto alla situazione che si prospetta in Classifica Piloti, dopo il quarto posto di Alonso, il quinto di Raikkonen ed il ritiro di Hamilton, Vettel è laconico: “Ovviamente le cose sembrano andare nel verso giusto… ma non è finita finché non è finita“.
Mark Webber è ovviamente meno soddisfatto del compagno di squadra, ma anche lui si lascia andare a un sorriso: “La gara è stata piuttosto buona, anche se chiaramente avrei voluto vincere. Sebastian ha fatto un primo stint più lungo del mio e alla fine la sua strategia si è rivelata quella vincente. Ho fatto una brutta partenza e questo non mi ha permesso di iniziare la corsa con il piede giusto, e la strategia a tre soste non ha facilitato le cose, ma siamo riusciti a risalire in seconda posizione. Vuoi sempre qualcosa di più, è ovvio, ma oggi ho fatto del mio meglio”.
La doppietta garantisce alla Red Bull un consistente bottino di +148 sulla Ferrari in Classifica Costruttori, mentre il vantaggio in Classifica Piloti di Vettel su Alonso (ormai matematicamente unico, debole rivale del tedesco nella lotta al Titolo) sale a +90. India sarà una nuova possibilità per il tedesco di laurearsi Tetracampione del Mondo.