Toro Rosso, in Corea l’affidabilità tradisce Ricciardo
Gran Premio difficile per la Toro Rosso, che lascia Yeongam con zero punti e molti dubbi sull’affidabilità della macchina. Due problemi meccanici hanno obbligato Ricciardo e Vergne al ritiro.
Asia maledetta per la Toro Rosso che, dopo il nulla di fatto a Singapore, lascia Yeongam con molti dubbi, soprattutto per quanto riguarda l’affidabilità.
La scuderia di Faenza continua a soffrire di problemi meccanici e la Corea non ha fatto eccezione. Il più rammaricato è sicuramente Daniel Ricciardo, che ha lottato fino alla fine per la zona punti. L’australiano ha dovuto ritirarsi al giro 52, quando era tranquillamente al nono posto.
“Penso che abbiamo fatto il massimo oggi in gara. Ho provato a fare il massimo dei giri nel primo stint, infatti ero l’unico a partire con le gomme dure. La macchina non era perfetta, ma era più che sufficiente per terminare al nono posto. E’ stato un deja vu, quando l’anno scorso ho finito la corsa al nono posto. Questa volta non è andata così, e mi sono dovuto ritirare per un guasto meccanico. Personalmente sono rimasto soddisfatto dalla performance della macchina. Forse non abbiamo una macchina da top ten, ma possiamo lottare per i punti. E’ stata una delusione non prendere neanche un punto. Tutto quello che possiamo fare è andare avanti e pensare a Suzuka”.
Niente da fare per Vergne, che non riesce più a entrare nella zona punti da giugno, cioè dal Gran Premio del Canada. Il pilota francese è, con quello di oggi, al sesto ritiro stagionale, ed è un record particolarmente preoccupante. Oltre ai ritiri, Vergne non è più riuscito a mettere in scena una prestazione interessante, in linea con quelle offerte ad inizio stagione. Evidentemente le voci di mercato che lo volevano alla Red Bull, poi svanite in favore di Ricciardo, stanno penalizzando il finale di stagione del francese che appare sempre più sfiduciato e meno competitivo.
“Al momento non so che cosa sia accaduto nel finale della gara. Ho sentito la macchina tirare da una parte e ovviamente ho capito che qualcosa non andava e la squadra mi ha chiamato ai box. Partendo dalla sedicesima posizione è stato molto difficile andare a lottare per la zona punti. Sono partito bene e ho superato qualche macchina nei primi giri. Poi le gomme sono degradate di colpo e ho dovuto cambiare la strategia di gara, passando dalle due soste alle tre. Adesso voglio andare a Suzuka con maggiore fiducia e dare il massimo”, ha concluso Vergne.