Pagelle Gp Corea: solo i pompieri più veloci di Vettel
Sebastian Vettel è imprendibile. Il pilota tedesco fa suo anche il Gp della Corea del Sud. E’ l’ottava vittoria stagionale per Seb. Completano il podio i piloti della Lotus, con un Raikkonen in forma smagliante. Soltanto sesto Alonso, preceduto da Lewis Hamilton.
Sebastian Vettel 8,5 Ottava vittoria in campionato, da dominatore assoluto e incontrastato. Il solito monologo, senza sbavatura alcuna. Impone la sua legge sia in qualifica che in gara. Tutto troppo semplice, urgono rivali. Intanto il troppo champagne forse inizia a farsi sentire, d’altronde quattro titoli in bacheca sono un buon movente per andarsene di testa. “Noi siamo più veloci degli altri perchè il venerdì sera non mettiamo le nostre palle in piscina“. “La nostra macchina ha dei segreti, ma gli altri non li capiranno mai”. No Seb, non si vince così. CERCASI STILE
Kimi Raikkonen 9 Soffre con la schiena, sbatte nelle libere, si qualifica male. Insomma sembra tanto un ottuagenario in cerca di comprensione. Fino al semaforo verde, ovvero il carpe diem raikkoniano, l’attimo nel quale il distratto Kimi diventa il “ritratto” di una guida esemplare, pulita, efficace. Uno stile vincente che trasforma in medaglia d’argento la corrida di Yeongam. La safety car gli dà una buona mano, vero, ma la progressione sulla distanza e il sorpasso micidiale su Grosjean testimoniano lo spessore di un pilota in stato di grazia. MERAVIGLIOSO
Romain Grosjean 8 Strepitoso in qualifica, dove conquista un’insperata seconda fila. Mette pressione a Vettel nelle prime fasi di gara, dopo essersi sbarazzaro in partenza di Lewis Hamilton. Una delle sue migliori prove in carriera, gli andrebbe chiesto quanto grande sia il complesso nei confronti di Raikkonen, visto che appena vede Kimi negli specchietti crolla come un castello di carta. Comunque ottimo terzo. “FREDDATO”
Nico Hulkenberg 10 Questa edizione – per certi versi folle – del Gp di Sud Corea aveva bisogno dell’ antieroe per eccellenza, ruolo ricoperto con interpretazione da Oscar dal ventiseienne della Sauber. Nico parte settimo e mette la “nona” marcia sul lungo rettilineo. Con una Sauber che unisce una velocità massima pazzesca a grande trazione, il prode Hulk diventa in un battibaleno l’incubo di Fernando Alonso. Ma la Ferrari è una preda piccola. Hulkenberg alza l’asticella e alla prima ripartenza supera di slancio Hamilton. Si mette quarto e non ne vuole sapere più niente. “Les jeux sont faits”. In francese, per convincere Boullier… PROVA A PRENDERMI
Lewis Hamilton 7 Mah…poveraccio. Dà il 100% in qualifica e si regala la prima fila. Potrebbe essere l’anti-Vettel, e invece le cose si mettono male sin da subito, con quella Lotus di Grosjean che rovina i piani. Non bastasse, ci si mette anche il muretto che toppa clamorosamente strategia, tenendolo fuori a guidare sulle tele un po’ troppo, giusto il tempo di rovinargli la gara. Alla fine, frustrato, si accoda sommessamente a Hulkenberg. Chiude quinto, con tanti rimpanti. HARAKIRI
Fernando Alonso 6,5 Pronto nei riflessi a scansare il “fuoco amico” Felipe Massa, variabile impazzita alla curva 3. Per il resto una gara sotto tono, passata a “pulire” le gomme afflitte dal graining e a guardare gli (efficacissimi) scarichi della Sauber C32 di Hulkenberg. Raramente Nando è apparso così in balia della monoposto. Alla F138 a Yeongam mancava un po’ tutto, a partire da una trazione in uscita curva a tratti imbarazzante. Alonso salva la baracca con un modesto sesto posto. INCOLPEVOLE
Nico Rosberg 7 A metà gara affianca Hamilton in rettilineo e l’intero muso della W04 cede, andando a fare serafiche scintille sull’asfalto. Mr. Coraggio non alza di un millimetro il piede dal gas, rientra ai box per la sostituzione del pezzo e risale fino al settimo posto, avendo poi ragione di Button nelle ultime tornate. Senza quell’assurdo guasto poteva lottare per il podio. FRATTURATO
Jenson Button 6 Bravino a sfruttare le molteplici occasioni che la gara offre per insediarsi in zona punti. L’ottavo posto non è un gran risultato, ma forse è il massimo che JB poteva pretendere da questa McLaren. OPPORTUNISTA
Felipe Massa 4 Meriterebbe anche più di sei per la bella rimonta fatta dal fondo, che l’ha visto chiudere in zona punti, al nono posto. Ma ci deve ancora spiegare come si fa a frenare con trenta metri di ritardo, in mezzo al traffico del primo giro, provando l’impossibile. Dove voleva andare? Per fortuna non tampona nessuno. PROIETTILE
Sergio Perez 7 Vittima dell’esplosione della gomma anteriore destra, Checo non fa una piega, torna ai box, riparte e si rimette a dare sportellate a destra e a manca. Premiato con un punto racimolato all’ultimo giro. STOICO
Mark Webber 8 di stima Dovrebbe farsi benedire. Parte tredicesimo scontando la ridicola penalità di Singapore. Fora a causa dei detriti lasciati dallo pneumatico esploso di Perez, torna ai box e gli montano le gomme sbagliate, le terribili (e inutilizzabili) supersoft. Il cangurone si rimbocca le maniche e rimonta, ancora una volta. Fino a trovarsi Sutil che lo “bacia” affettuosamente sulla fiancata, mettendolo KO. Finita? Macchè; la macchina va in fiamme e Webber la guarda con poetica strafottenza. IDOLO
Daniel Ricciardo 6,5 Si qualifica in dodicesima posizione ed è l’unico del gruppo a partire con le gomme più dure. Un azzardo che in parte funziona, Daniel è infatti saldamente nono a due giri dal termine, quando la sua Toro Rosso lo lascia a piedi.
Esteban Gutierrez 5,5 Per la seconda volta riesce a entrare in Q3, piazzandosi nono in qualifica. Un bel risultato, vanificato però dalla solita mancanza di consistenza in gara. Stavolta si fa beffare al fotofinish dal connazionale Perez. E sciupa l’occasione di scrollarsi lo zero in classifica. LEGGERINO
Pastor Maldonado 5 Parte a razzo, guadagnando quasi dieci posizioni. Poi lentamente si spegne, facendosi battere sulla distanza anche dal compagno Valtteri Bottas (5+). Williams ancora fuori dai punti, dodicesima e tredicesima. Sempre più isolata nei bassifondi della classifica.
Paul di Resta 2 Il ragazzo ha bisogno di resettare e ripartire. Paul non va a punti dal Gp di Gran Bretagna – ben sei gare fa – è sparito in qualifica e spesso e volentieri sbaglia in gara. Come in Corea, dove ha concluso la sua seconda gara consecutiva contro un muro. Ormai è lontano parente del pilota che arrivava quarto in Bahrein stupendo tutti. Colpa anche di una Force India plafonata, ma lui è in crisi permamente. IRRICONOSCIBILE
Adrian Sutil 3 Per andare fuori pista ci mette venticinque giri in più rispetto a Paul di Resta. Insomma il “pianista” regge un po’ di più, certamente è lui quello “in forma” tra i due della Force India. Rovina una gara dignitosa con un incidente abbastanza stupido; valuta male la staccata in fondo al dritto e centra in pieno il malcapitato Webber. STRIKE!
Charles Pic 6 Il migliore della “serie C” in Sud Corea, si qualifica davanti al compagno di squadra e lo tiene a debita distanza per tutta la gara.
Altri: Jean Eric Vergne (5), Giedo van der Garde (5); Jules Bianchi (5), Max chilton (4,5).
Gp di Corea 6 C’è chi dice che questa pista sia divertente, in realtà sembra tanto una sirena che ti ammalia con il suo canto per poi tradirti. A Yeongam le curve ci sono, e sono anche variegate. Ma è uno “specchio per le allodole” visto che, a conti fatti, non si passa. E la gara è il solito monologo Red Bull, vivacizzato per fortuna da due safety car e da qualche altra follia orientale che ha lasciato stupiti e divertiti gli increduli spettatori…
Paul Hembery 4 Tante volte abbiamo criticato Fernando Alonso per le sue continue polemiche, ma stavolta è la risposta del manager inglese della Pirelli al pilota della Ferrari a sembrare fuori luogo. Dopo tutto quello che è capitato a Pirelli nel corso di questa tribolata annata, e dopo certe scelte di sicurezza che hanno (involontariamente, per carità) alterato alcuni valori in campo, un minimo di buon senso e di diplomazia in più sarebbero stati graditi. OCCASIONE PERSA
I vigili del fuoco 9 I pompieri più veloci della terra. Magnifici nella loro spensieratezza, nel correre a spegnere l’incendio sulla Red Bull di Webber buttandosi in mezzo alla pista nel pieno dello svolgimento del Gp. Un’immagine che rimarrà nella storia della F1, raramente rivedremo una Jeep davanti a una Red Bull. Molto meglio di una commedia italiana degli anni ottanta, e chissà che dentro non ci fossero proprio Paolo Villaggio, Lino Banfi e Massimo Boldi…